Nuvolari ferito in allenamento

Nuvolari ferito in allenamento Il Circuito automobilistico del Valentino Nuvolari ferito in allenamento Lo sosliloirà Plntacoda viacllore di due "Mille Miglia.. Le condizioni del mantovano non destano preoccupazioni Il Circuito del Valentino ha voluto alla vigilia del suo svolgimento, un doloroso battesimo: stille di sangue e lacrime di ansietà hanno spruzzato il nuovo tratto di strada creato dal Municipio apposta per la corsa. Ed ha richiesto il sacrificio al migliore di tutti, al campione dei campioni, all'idolo delle folle automobilistiche di tutto il mondo: Tazio Nuvolari. L'incidente che lo ha tolto dalla gara di domenica è apparso sulle prime cosi preoccupante, che tra la folla di amicL compagni e ammiratori accorsi a sollevarlo, numerosi furono immfcrtiatamente gli occhi lucidi od umidi: il campione giaceva sucontroviale alberato,, parzialmente sotto la macchina adagiata sufianco, che però non l'opprimeva, lagnandosi flebilmente, senfea dar segni di conoscenza, intrisa icapo di sangue. Come a Tripoli P Fortunatamente la momentanea incoscienza era semplice intontimento, e le sanguinose ferite deviso semplici abrasioni, eccettuata una lesione lacero-contusa alla regione mastoidea sinistra, anch'essa non grave, come dopo pochi minuti riscontravano i sanitari. Più grave appariva, inveceil colpo al torace, dove la contusione era profonda ed internacon probabile frattura costale alla base dell'emitorace destro. I medici delle « Molinette », profMoracchini e dott. Moreno, che procedettero alle prime medicazioni, già ci dichiaravano a mezzogiorno di ieri-che ritenevano da escludere lesioni organiche interne di qualche entità, pur mantenendo riservata una prognosi precisa a dopo l'esito delle radiografie, che il desiderio di lasciar ìiposare il paziente nel pomeriggio di ieri consigliò di rinviare a stamane. 90 di polso e l'assenza dfebbre confermerebbero le ottimistiche previsioni. Nuvolari, deresto, ha veduto di peggio niella sua gloriosa movimentata carriera, e non meno miracoloso che asuoi « tifosi » sulla pista è apparso ai suoi medici negli ospedaliQuando decide che gli è necessario esser guarito, fa conto d'esserlo, e ci riesce: non ha forse corso con la gamba ingessata, dopo venti giorni da una frattura che ne richiedeva quaranta, secondo i calcoli più ragionevoliper consentirgli di stare in piedcol bastone? E le sue prime parole, ieri mat- tina, dopo chiesto un telefono accanto ni letto per comunicare le proprie: notizie alla famiglia, furono dirette in nostra presenza al suo compagno Farina: «Allora dovrò ^correre come a Tripoli? ». No, inesauribile nostro grande Nuvolari. Per questa volta il pubblico torinese ti applaude come se tu avessi rinnovata la vittoria sui nostro circuito, ma non vuole da te un sacrificio che sarebbe paz- 1 1 zesco, oltreché materialmente impossibile: ti è grato di avere accolto il suo invito, e soltanto si duole, per te, che il nuovo lauro che ti attendeva si sia mutato in dolore. L'incidente, che, a parte la personalità del colpito, perde dunque ogni aspetto di eccezionale gravità e rientra nelle normali eventualità di ogni corsa, è cosi stato ricostruito. Nuvolari era giunto di buon mattino sul percorso, con le macchine e i compagni della Scuderia Ferrari e, appena sbarrato il circuito per la seduta di prove ufficiali, aveva iniziata una serie di giri di ricognizione del percorso, a moderata andatura. Lo avvicinammo appena smontato, mentre, allo stallo della Scuderia, chiacchierava con Felice Nazzaro e seguiva con l'occhio le prove dei compagni di scuderia. — Il circuito è indovinato — risponde alla nostra domanda — e mi piace di più che quello allungato di due anni fa. Più logico, più interessante. E' un peccato non avere tra noi le Auto Union: forse avrebbero da imparare qualcosa. Anche il tratto di strada fresca è buono: però è diffìcile la curva tra la zona vecchia asfaltata e quella nuova bitumata. Converrà avere una certa confidenza coi gradini dei viali: ma se non si prendono di striscio, si possono saltare. Detto ciò, riparti in allenamen- ]to: per non farsi riconoscere," prese la macchina di riserva della Scuderia, contrassegnata con un cervellotico numero 5, e cominciò a girare. Il pauroso volo Avrà voluto, per deliberato proposito, prendere dimestichezza coi gradini dei viali ? O semplicemente valutare le possibilità reciproche della macchina e della o n a strada? Il fatto è che parecchie volte, nei giri successivi, diede a molti l'impressione di avere toccato scalini, e di sbandare sensibilmente in molte curve. Specialmente in quella da lui dichiarata (traditrice, dove fu visto entrare a velocità progressivamente crescenti, con sbandate sempre più larghe. I cronometri cominciarono a segnare tempi sempre migliori: l'ultimo suo giro fu un « l'45" », a 100,31-9 di media, il miglior tempo sinora registrato sul circuito. Nel giro seguente, proprio in questa curva tra il Monumento al Principe Amedeo e il nuovo tratto lungo il Palazzo della Moda, il treno posteriore, sbandando a destra, veniva a battere fortemente contro il gradino del viale alberato di corso Massimo d'Azeglio. La vettura veniva rimbalzata di coda e deviata verso destra; la ruota anteriore destra batteva a sua volta nell'ostacolo, e la vettura saltava sul viale, inalberandosi. Nuvolari urtava col petto, probabilmente, contro il volante che, infatti, veniva trovato deformato, e veniva sbalzato in mezzo al viale: la macchina si rovesciava sul fianco destro, vicino a lui. In pochi secondi la notizia giungeva sul traguardo, dov'era concentrata una folla numerosa, e il pubblico invadeva la pista in corsa affannosa verso il luogo del¬ l'incidente. Cento braccia si ten devano, un minuto dopo, per adagiare il ferito sulla barella, per trasportar questa ai vicini Istituti Universitari del Valentino, dove i primi sommari soccorsi furon prestati, e dove venne subito consigliato il trasporto alle Molinette. L'imminente corsa torinese, che tanti elementi di schietto e memorabile successo già aveva raccolto, perde, dunque, il suo protagonista. Ce ne rammarichiamo per lui, e per noi stessi, in ragione dell'affetto che nutriamo per lui, come persona e come simbolo e della riconoscenza che come italiani e come torinesi gli dobbiamo, principalmente in quest'ora. Ma all'infuori d'ogni elemento sentimentale, è'pure fredda necessità del nostro compito giornalistico valutare la nuova fisionomia che, sportivamente, viene ad assumere il Circuito di Torino per l'evento improvviso. E in questo campo, le prospettive sono completamente tranquillanti. I più veloci nelle proveCi conforta il recente esempio dell'ultima « Mille Miglia ». Molti campioni, qualche grande campione se vogliamo, ma nessun «asso». Eppure poche edizioni della grande gara nazionale furono cosi intensamente e popolarmente « vissute » cerne quest'anno. Il pubblico adora i suoi grandi beniamini, e si esalta alle loro gesta: ma ha conquistato sufficente acutezza per accorgersi degli altri, che stanno entrando di forza nel ristretto manipolo dei nuovi «assi»; per distinguere l'esaltazione dell'uomo destinato al trionfo (non già a un facile trionfo, come l'evento di ieri ha dimostrato), dall'incerta vicenda di una lotta tra uomini ed armi pari. Ognuna delle due forme è, sportivamente, socialmente e psicologicamente, utile. Il fatto da segnalare è il passaggio del circuito di Torino dalla prima alla seconda forma: dalla manifestazione di entusiasmo pel prevedibile primato di Nuvolari, alle appassionanti incertezze d'una lotta dove il francese Wimille, sulla nervosa Bugatti adattissima al percorso, vede di colpo decuplicate le sue probabilità vittoriose; dove, a contrastarle, equivalenti sono le forze, pur di primissimo rango, di un Farina, di un Pintacuda, di un Trossi, di un Brivio. Abbiam nominato Pintacuda: infatti il travolgente corridore fiorentino, trionfatore dodici giorni or sono della Mille Miglia (e quando si son vinte due Mille Miglia, un Giro d'Italia e tutto il resto, si avrà pure il diritto di vedersi qualificare tra gli « assi », no?) ch'è stat ' telegraficamente invitato a sostituire Nuvolari, ha bersaglierescamente accettato, e stamane sarà a Torino per provare il circuito, sulla macchina num. 58 già assegnata al mantovano. L'incidente di ieri ha troncato, per l'invasione della pista, la serie delle prove poco prima delle 11. quando già una ventina di corridori avevano girato a lungo. Tra i pui assidui, come nel giorno prc cedente, gli uomini della Scuderia Ambrosiana; tra i più veloci, nel la classe 1500. il Principe Bira (l'5G"3/5), Villoresi (l'55"4/5), Bianco (l'57") e Dusio (l'59"); nella classe massima, dietro l'l'45" di Nuvolari, da segnalare l'l'49" di Brivio, l'l'50" di Farina, l'l'51" di Trossi. Semplici ricognizioni hanno compiuto sinora gli stranieri Bjornstad (Norvegia), Festetich (Ungheria), Mandibola e Filippelli, entrambi della Ecuerie Genevolse. A. F. LA MACCHINA DI NUVOLARI subito dopo l'incidente. Una ruota per l'urto violentissimo s'è staccata dall'assale. Pompieri e meccanici tengono a distanza la folla dei curiosi. "il NUVOLARI, adagiato su di una lettiga, è trasportato all'ospedale dove riceverà le prime cure.

Luoghi citati: Brivio, Italia, Norvegia, Torino, Tripoli, Ungheria