LA SCISSIONE nelle forze del lavoro di Amerigo Ruggiero

LA SCISSIONE nelle forze del lavoro Battaglie americane LA SCISSIONE nelle forze del lavoro NEW YORK, aprile. Lo scisma che da tanto tempo si minacciava nelle forze del lavoro organizzato è ormai in atto. Gli ultimi scioperi nell'industria dell'acciaio c in alcune ditte automobilistiche che si sono chiusi con la vittoria delle organizzazioni operaie comandate da John L. Lewis hanno allargata la breccia tra le due grandi divisioni del Lavoro, la « American Federation of Labor » e il « Comittee for Industriai Organization », fino al punto da non esser piti riparabile. In sostanza è una rivolta contro la vecchia « American Federation of Labor » da parte di forze nuove, aggressive c non troppo ligie ai sistemi prevalenti nella classica organizzazione americana. E' soprattutto la rivolta del lavoro « unskilled » contro V aristocrazia della classe rappresentata dalle « craft unions » ossia le unioni dei "mestieri specializzati. Dopo 55 anni di esistenza la « American Federation of Labor » si trova di fronte a una scissione che significa il sorgere di una grande federazione rivale. Nè i « leaders » dei ranghi del lavoro organizzato si fanno alcuna illusione sulla gravità della situazione. Il presidente della A.F.L. l'ha dichiarata allarmante e altri capi responsabili sono preoccupati della piega che hanno preso le cose dal novembre scorso quando John L. Lewis, presidente della potente organizzazione mineraria, la « United Mine Workers of America », assieme ai presidenti di sette altre unioni organizzarono il C.I.O. (Committee of Industriai Organization) allo scopo di promuovere la creazione delle unioni operaie nelle industrie della produzione di massa. John Lewis e i suoi seguaci sono attualmente .sotto processo per insurrezione contro la A.F.L. e la loro scomunica sembra imminente. Conciliazione fallita Giorni addietro William Green mostrava di aver speranza in una riconciliazione ma John Lewis rifiutò di apparire al processo e d'altra parte i capi delle « craff | unions » presenti al consiglio inquisitoriale dimostrarono poca inclinazione di venire a compromessi con la ribellione. Appare sempre più probabile che, la gerarchia dominante della A.F.L. si atterrà alle « craft unions » composta di lavoratori altamente specializzati, mentre i gruppi che fanno capo a Lewis svolgeranno la loro azione nelle industrie della produzione di massa come, quelle dell'acciaio e delle automobili per organizzare le immense armate di operai sia « skilled » che « unskilled » in unioni industriali ciascuna delle quali comprenderà una intiera industria. Perchè la lotta tra le due grandi divisioni del Lavoro è stata definita la lotta delle unioni verticali contro le unioni orizzontali. Nelle classiche unioni orizzontali appartenenti alla A.F.L. gli operai erano organizzati per «craf» o mestiere, indipendentemente dall' industria dov'essi prestavano i loro servizi. Una unione di meccanici, per esempio, comprendeva tanto i meccanici delle automobili come quelli delle macchine agricole, degli strumenti di precisione, degli impianti elettrici o di qualsiasi altra industria dove si richiede l'opera dei meccanici. Si comprenderà che uno sciopero dichiarato da una unione di questo tipo diventava una cosa enormemente difficile, macchinosa, ingombrante e di esito incerto. Se i meccanici delle automobili erano scontenti, della loro sorte e desideravano di migliorarla occorreva si assidi-1 rassero prima il consenso dei loro confratelli meccanici impiegati in mille altre industrie niente affatto connesse le une alle altre i quali spesso non avevano alcuna ragione di muovere lagnanze e di esser disturbati nel loro procedere. Le dispute, appunto per la difficoltà di una lotta serrata e intransigente, si concludevano con dei compromessi in cui gli operai dovevano tenersi paghi delle decisioni raggiunte dagli ufficiali delle unioni d'accordo con gl'industriali. 4 milioni contro 30 milioni Negli ultimi tempi le • accuse di corruzione dei primi da parte dei secondi erano diventate frequenti e scandalose. Le « craft unions » limitavano l'iscrizione agli operai specializzati divisi in più di cento classificazioni. Esse erano una sopravvivenza di un periodo di sviluppo dell'economia americana risalente a più di mezzo secolo addiètro quando le imprese industriali erano assai limitate e localizzate e quando l'abilità manuale e l'addestramento specifico rappresentavano i fattori dominanti dell'industria stessa. Gli operai che operano le macchine e tutti quelli che trovano impiego negli stabilimenti industriali vengono addestrati in brevissimo tempo. Gli operai specializzati costituiscono solo una parte ìnfima di tutte le forze operanti. Inoltre le industrie fondamentali dell'economia americana sono organizzate su basi nazionali. Le varie corporazioni che estendono le loro diramazioni nei vari Stati sono dirette da un'organizzazione centrale che si chiama « Lolding company». La proprietà delle aziende non appartiene neanche alla compagnia, ma ai possessori di azioni. Era naturale che le vecchie unioni organizzate secondo 1» linee dell'artigianato fossero incapaci di regolare in una maniera qualsiasi l'oceano mugghiante di milioni di operai della nuova industria. Preferirono abbandonarli al loro destino chiudendosi sempre più ermeticamente nel vecchio guscio delle unioni di mestiere create decine d'anni addietro per lo «skilled labor». Oltre che nelle industrie edilizie le vecchie unioni si rifugiarono e cercarono di rafforzarsi nelle industrie protette come la costruzione di navi, di ferrovie, di macchine ferroviarie e navali e in minor proporzione nelle industrie manifatturiere. Il risultato di questa politica fu che le forze del lavoro organizzato si ridussero a ben poca cosa in confronto di quello che avrebbero potuto e dovuto, essere e divennero un elemento sempre meno importante nella vita economica e politica americana. La « A.F.L. » nei suoi tempi più floridi a stento raggiunse i quattro milioni di organizzati. Trenta milioni di lavoratori impiegati nelle industrie basiche americane, cioè un numero dieci volte maggiore di quello attuale della A.F.L., furono completamente abbandonati a se stessi. Fin da quindici anni addietro i capi delle « craft unions » confessarono la loro incapacità ad organizzare le forze lavorative della produzione di massa\ L'idea di Lewis E sorse John L. Lewis con le sue unioni industriali o verticali che si voglia chiamarle. In tali unioni possono essere ammessi tutti i lavoratori di una data industria siano essi « skilled » o « unskilled », specializzati, non specializzati o semi-specializzati, tanto i lavoratori del braccio che quelli della mente. Secondo questo sistema i salariati di ciascun stabilimento sono organizzati in unioni locali che a loro volta sono incluse nelle unioni nazionali. L'idea centrale di tutto il movimento iniziato dal Lewis è che il tipo di organizzazione delle « craft unions » sia anacronistico e primitivo in un'epoca d'industrie su scala gigantesca. Egli ritiene essere assolutamente impraticabile per il Lavoro condurre trattative con la « General Motors », per esempio, attraverso quindici o venti unioni fJfS.lr*Ìl!*fif^?f™?.-" fr"??i!indipendenti gli elettricisti, i mac chinisti, i fuochisti, i pittori, i meccanici, i fonditori e quanti altri appartengono a mestieri differenti. La sua tattica è di organizzare tutti gl'impiegati di uno stabilimento automobilistico in una sola grande unióne in modo che quando il caso lo richieda possano combattere come un corpo compatto senza che siano divisi internamente da gelosia e da quistioni di giurisdizione e di competenza. Ma qui entra in campo la politica delle unioni di lavoro. Perchè si tratta di una guerra, di classe nei ranghi del Lavoro stesso. La « American Federation of Labor » è dominata dai capi delle vecchie unioni di mestiere. Quello che più accanitamente sostiene l'accusa contro John Lewis davanti al Consiglio della A. P. L. è John Frey, il presidente delle unioni metallurgiche. Sotto la sua giurisdizione sono tutte le organizzazioni dei lavoratori del metallo. L'asprezza della lotta si spiega quando si tien mente che la posizione privilegiata di gran parte dei membri di queste unioni e specialmente di quelli in posizione di comando, sarebbe perduta se essi dovessero esser sommersi in una unione generale dei lavoratori dell'automobile. Similmente dicasi dei carpentieri, degli elettricisti e degli altri gruppi specializzati le cui file si vedrebbero enormemente ridotte nelle unioni industriali della specSatr-le^ÒMo rtócÙsalmossa da Lewis - hanno «^1maticamente sabotato tutti 1 ten eduzione di massa. Gli unionisti,tatlvi per organizzare le industrie della produzione di massa e la A. F. L. è venuta meno al preciso mandato affidatole dalle due Convenzioni di San Francisco e di Atlantic City. Amerigo Ruggiero

Persone citate: John Frey, John L. Lewis, John Lewis, William Green

Luoghi citati: New York, San Francisco