Nahas espone il piano delle rivendicazioni egiziane di Guido Tonella

Nahas espone il piano delle rivendicazioni egiziane La Conferenza di Montreux Nahas espone il piano delle rivendicazioni egiziane (Dal. nostro inviato) Montreux, 12 notte. Quindici delegazioni — l'Egitto, le dodici Potenze capitolari (Italia, Francia, Inghilterra, Stati Uniti, Grecia, Belgio, Portogallo, Spagna, Svezia. Norvegia, Danimarca e Olanda) oltre a due Dominion inglesi, Irlanda e Sud Africa — hanno presenziato oggi nella grande sala del Montreux Palace che già ha ospitato la Conferenza degli Stretti un anno fa, all'apertura della Conferenza per l'abolizione delle capitolazioni. La presenza dei delegati italiani — S. E. Aldovrandi Marescotti, il gr. uff. Salvatore Messina presidente di sezione alla Corte di Cassazione, il ministro plenipotenziario Piero Parini direttore generale degli Italiani all'estero, l'inviato straordinario e ministro plenipotenziario al Cairo Pellegrino Ghigi — è particolarmente còm- NacctplltrgrnApicrmtlclvmentata perchè costituisce, nell'at- sI ticapdetchptdttgCgaa a a r a l teggiamento di astensione adottato dall'Italia nei confronti delle riunioni societarie ed extra-societarie, un fatto nuovo, se pure facilmente comprensibile date le tradizioni di amicizia del nostro Paese verso l'Egitto. I discorsi di apertura .L'on. Motta presidente della Confederazione elvetica e come tale presidente d'onore di questa riunione, ha pronunciato un breve discorso inaugurale in cui dopo il benvenuto di prammatica, ha preso lo spunto dal viaggio da lui compiuto nei giorni scorai in Egitto per fare qualche allusione di carattere politico, esprimendo la sua ammirazione per lo sviluppo e i progressi dell'Egitto e la sua simpatia per una rivendicazione che gli appare In queste condizioni come naturale e legittima. Ha quindi preso la parola il capo della delegazione egiziana Nahas Pascià, presidente del Consiglio dei ministri, il quale ha illustrato la portata dell'iniziativa presa dal governo del Cairo convocando questa Conferenza: stabilire su di una base più equa e più armonica i legami dell'Egitto coi residenti stranieri. « L'Egitto — egli ha detto — è venuto a Montreux animato dalla più completa buona volontà e spe ra che ad essa corrisponda una uguale buona volontà da parte delle Potenze capitolari. La richiesta dell' abolizione immediata delle capitolazioni è formulata dall'Egitto forte del suo buon diritto. Non si tratta d'altronde di una rivendicazione esagerata, dato che in definitiva l'Egitto domanda soltanto di poter ristabilire l'uguaglianza dei suol cittadini nei confronti degli stranieri resi-.denti sul suo territorio » In quest'ordine di idee il capoi della delegazione egiziana ha lu-!o o . meggiato come taluni servizi previsti dalle capitolazioni siano diventati assolutamente intollerabili non soltanto con la dignità di uno Stato sovrano, ma con la più elementare equità: ad esempio le immunità fiscali, che sono uno dei pesi più gravi per la libertà d'azione dello Stato egiziano, il quale non può evidentemente tassare i suoi cittadini senza tassare gli stranieri sia per scrupolo di equità sia per evitare delle evasioni. Il delegato egiziano ha naturalmentu fatto una carica a fondo anche contro le immunità legislative e giudiziarie, da lui definite fonte di abusi e di errori gravissimi. Esponendo a quest'ultimo proposito le grandi linee di un piano elaborato dal suo Governo per un nuovo regolamento giudiziario, Nahas pascià ha sottolineato la necessità dell'abolizione del tribunali consolari (il progetto egiziano fissa a tale riguardo la data del 15 ottobre 1937) mentre i tribunali misti, nella cui competenza dovrebbero venire incluse provvisoriamente talune attività svolte finora dai tribunali consolari particolarmente in campo penale, dovrebbero a loro volta essere gradualmente sostituiti con tribunali nazionali. Il criterio base che il Governo egiziano si propone di adottare sarebbe quello della soppressione del principio di una maggioranza di magistrati stranieri nei tribunali misti. Terminando il suo discorso, che ha colpito per il carattere fermo e perentorio con cui la rivendicazione è posta sul tappeto, Nahas pascià ha creduto opportuno di rassicurare gli stranieri che le tradizioni di ospitalità di cui essi hanno goduto finora in Egitto non verranno mai meno: « L'Egitto apprezza del resto la collaborazione straniera e perciò Nahas Pascià agli scienziati, commercianti che per pù di un secolo hanno da- o all'Egitto i tesori del loro sa-'ha reso omaggio ai finanzieri, ai, e agli industriali j pere, della loro esperienza e della I oro energia. Gl'interessi materia- i cosi come gl'interessi Intellet- uali e morali del mondo stranie- ro saranno ancora meglio salva-1guardati in un regime normale e!egolare di quello che non fossero nel passato con un sistema Ìbrido. Ad ogni modo qualunque sia l'im portanza degli interessi in gioco, l successo della conferenza — ha concluso il delegato egiziano — rappresenterà un interesse ben maggiore, dato che da esso l'Egito trarrà la prova conclusiva del'amicizia degli Stati esteri ». L'ufficio di Presidenza Dopo questo discorso che cosi come il progetto presentato dala delegazione egiziana ha sollevato, a quanto ci consta, delle ri¬ serve in taluni ambienti delle Po- tenze capitolari particolarmente n quello della delegazione francese, la conferenza ha proceduto alla costituzione del suo ufficio presidenziale. Su proposta della delegazione francese, che abbonda evidentemente in cortesie per poter meglio manovrare sottomano contro le richieste egiziane, Nahas Pascià è stato chiamato alla presidenza della conferenza, mentre il signor Aghnides, un membro dell'alto comando del Segretariato ginevrino che già ha funzionato durante la conferenza degli Stretti, assolverà il compito di Segretario generale. I lavori veri e propri saranno suddivisi in due Commissioni: una Commissione generale per l'elaborazione di una convenzione riguardante le capitolazioni e le questioni politicoamministrative propriamente dette, e un Comitato incaricato dell'elaborazione di un nuovo testo di organizzazione giudiziaria dei tribunali misti. Come presidente della prima Commissione è stato nominato il greco Politis, mentre il norvegese Hansson presiederà i lavori dello stesso organismo. La giornata di domani sarà dedicata ai discorsi dei capi delle diverse delegazioni. Guido Tonella