LA LOTTA IN GIAPPONE di idee e di partiti

LA LOTTA IN GIAPPONE di idee e di partiti LA LOTTA IN GIAPPONE di idee e di partiti TOKIO, aprile. Sebbene la formazione di un Fronte Popolare trovi ostacoli e parecchi, dal canto suo molti ne trova l'affermarsi del movimento Fascista. Non tanto perchè vi sono gli uomini dei vecchi partiti messi insieme e sostenuti dall'alta finanza e dall'alta banca 1 quali ostacolano il Fascismo quanto il Fronte Popolare; non tanto per questo, quanto perchè indipendentemente dalla minuscola ed insignificante e diremmo semlclandestina minoranza degli estremisti, i frontisti un'affermazione delle loro idee dicono di volerla nell'ampio quadro nazionale. Mentre vorrebbero fare mare e manti secondo i consìgli delle sirene dell'infido mare democratico internazionalegglante e via discorrendo, professano lealismo e devozione per l'Imperatore e la Casa imperiale. Questo è da tenersi bene in mente giacché essi cosi appaiono meno brutti di quanto siano • In realtà ed in un certo senso con molti punti di contatto con i Fascisti. Ora se il movimento Fascista (usiamo la nomenclatura stessa che qui si adotta) riuscirà a fare aderire la Nazione al suo credo, a imporsi ed a prendere le redini dèi Governo, è un altro conto. E nel caso che si preveda tutto in questo senso (noi non vogliamo prevedere, ma solo constatare) più difficile ancora è sapere quando, riuscendoci, ci riuscirà. Gli illusi Intanto nella situazione giapponese attuale il più bello è che vi sono individui i quali anche dopo quanto è accaduto da un anno e qualche settimana a questa parte, credono davvero alla possibilità di dar vita ad un Fronte Popolare. Non si arriva a vedere che si tratti di persone in malafede e siamo perciò dell'opinione che stiamo parlando di gente illusa non solo, ma priva di capacità a leggere nel gran libro della storia. La politica giapponese tutta — estera ed interna — che si è fatta da sessantanni a questa parte (senza dire della storia giapponese antecedente) dovrebbe non avere punti oscuri: quanto è avvenuto ed avviene, in modo evidentissimo quanto poi è aspirazione nipponica, dovrebbe servire a dire che la creazione di un Fronte Popolare sarebbe in perfetta assoluta antitesi con le vedute di tutti i giapponesi e con la situazione presente, con l'animo e lo spirito del popolo. Ma tant'è, costoro l quali — forse completamente imbevuti di vecchi dottrinarismi scaturiti da oramai logori principi e con gli occhi incapaci a vedere e le orecchie incapaci a sentire qualunque cosa che sia viva ed attuale e rispondente alle moderne tendenze e non solo nate ma già affermate — si trastullano con idee Inservibili e non comprendono che alla tirata del conti potrebbero pur riuscire, ammettiamolo pure non foss'altro come ipotesi, ma storicamente — intendiamo davanti al tempo — farebbero fiasco che la loro opera difficilmente potrebbe durare. Il paese cadrebbe in non si sa mai quali guai giacché certo è che i nazionalisti, coloro i quali sono per l'ordine, per i superarmamenti, per l'espansione armata e via discorrendo per tutto quanto i frontisti non vorrebbero, sarebbero naturalmente portati alla reazione. Lo sarebbero in modo specialissimo i militari. E ognuno sa che le reazioni a certi fatti qui assumono aspetti di una gravità che non c'è male: in men che non si dica si ricorre al fucile ed alla mitragliatrice e non è detto non si sarebbe disposti a domandare aiuto pure a sua eminenza il cannone. I movimenti sociali II consiglio « Lavoro-ContadiniProletariato » è stato creato con l'intento di dar vita ad un organismo politico il quale faccia da nucleo accentratola ed attiri a sè 1! partito delle « Masse Sociali » e giovarsi dell'azione dei pochi unici deputati dai quali ci sarebbe da attendersi qualche cosa. Partire poi in una crociata che dovrebbe cancellare da ogni mente l'idea fascista o in ogni modo uccidere In sul nascere ogni movimento che in un'atmosfera fascista si proponesse di dare al Giappone un nuovo ordine e di fare quella giustizia che si attendono tanti giapponesi. All'atto pratico si è visto recentemente, in occasione di una assemblea generale del partito stesso, che non tutti la pensano come alcuni vorrebbero: parecchi diri genti le ■ : Masse Sociali » di far capo al consiglio « Lavoro-Contadini-Proletariato » non ne hanne voluto sentire. Non solo, il che sarebbe nulla, ma hanno detto e dimostrato di simpatizzare, e parecchio, per un movimento non fascista, ma chiaramente filomilitare. Moltissimi giapponesi e qualche pubblicista pure, assicurano che ciò non vuol dire nulla In quanto nell'Esercito vi è una qualche cosa che verrebbe fatto di chiamare socialismo nazionale. E siamo di fronte ad una ben misera scusa: l'obbiezione è povera di ogni forza, non si regge. Cosi dicendo abbiamo implicitamente detto di uno del più caratteristici fatti della politica interna nipponica: parlando di militari e del loro movimento non bisogna trascurare che si tratta di persone devotissime nella maniera più assoluta, nella maniera più completa all'Impera tore e tutto quanto vogliono chiedono e sarebbero disposti a prendere con la violenza, lo chiedono e lo prenderebbero solo e semplicemente in perfetta subor dinanza al Trono. In seno al militari, ripetiamolo ancora una volta, vi è una sorta di socialismo, diciamolo addirittura comunismo Be vogliamo, ma che è nazionalista. Qualcuno afferma che certi gruppi di operai minerari sono seccati con il partito delle « Ma* ee Sociali» e tenderebbero all'è «tremiamo più acceso. Che aia cosisiicsrfsflpnsfDfddcotpsofHsbbqscFrmdvscusdlpqdmi i può benissimo credere poiché n ogni paese esistono individui ncapaci a comprendere certe cose he dovrebbero essere comprenibili da chiunque abbia memoria di un paese nel quale è nato e faccia parte di una famiglia. Dimostratissimo è che anche in eno alle « Masse Sociali » vi sono ascistizzanti: non per nulla cooro che sognano un Fronte Popolare dicono non si possa ragionevolmente parlare del Fronte tesso ove non si assorbano i filoascisti delle « Masse Sociali ». Dimostrazione dunque che i filoascisti in seno al partito non debbono essere nè pochi nè privi di una certa autorità. Come prima cosa dunque occorrerebbe formare una massa omogenea e compatta di un partito che non è affatto unito. Si comprende pacificamente perciò quanto quelli che si definiscono antifascisti si trovino ad operare su un terreno non troppo favorevole. Interrogativi Allorché esisteva il gabinetto Hirota, i frontisti dicevano di essere caduti dalla padella nella brace giacché i due precedenti gabinetti presieduti da Saito (il quale nel febbraio dell'anno scorso fu ucciso mentre ricopriva la carica di capo del Ministero della Famiglia imperiale) e dall'animi raglio Okada (il quale durante i motti di febbraio era presidente del consiglio del ministri e si salvò la vita perchè riuscì a svignarsela) erano meno filofascisti del complesso al quale faceva capo ufficialmente Hirota, e in effetti, secondo quanto si assicurava, era diretto dal rappresentante dei militari: il generale Terauchi. Ora di fronte ad un ministero presieduto da un generale e del quale fanno parte . un ministro della guerra ed un ministro della marina che sono militari e sanno il fatto loro, e del quale è autorevole parte un ministro delle finanze che ieri è stato capo della Banca Industriale (di un ente cioè certo non frontista) ; di fronte all'attuale ministero le cose dal punto di vista frontista non possono apparrie migliorate. I frontisti intanto debbono mettersi d'accordo su quello che vogliono e sulla maniera di agire. I fascisti — chiamiamoli sempre come essi si chiamano o più preprecisamente come li chiamano i lpro nemici anche se rispetto alla dottrina italiana fascisti sono solo parzialmente — sono tutti d'accordo su un punto, questo: dare al Giappone un governo forte ed autoritario. Su questo terreno si incontrano con quel militari che non essendo nè per 11 Fascismo nè tanto meno per il Fronte Popolare, sono però per un qualche cosa che diremmo socialismo patriottico. Sta pure premettendo che esiste un maggior numero di persone le quali comunque si chiamino, qualunque idea professino e qualsiasi aspirazione abbiano si accordano su un punto sostanziale e cioè sulla necessità di un governo forte ed autoritario — e tutto ciò è più vicino di ogni altra tendenza alla storia ed al carattere del giapponese — si vengono a porre due domande: questi diversi gruppi si accorderanno in tutto e per tutto ed avranno la volontà e il mezzo di impossessarsi del governo con la forza? Oppure cercheranno di prendere le redini del paese per le vie legali? Nel primo caso poco da osservare: giunti al governo il restarci dipenderebbe dall'azione più o meno in armonia con gli interessi della nazione. Nel secondo caso avranno da lottare i frontisti, gli estremisti, 1 partiti parlamentarlstici democraticizzanti e liberaleggianti i quali — lo ripetiamo ancora — lavorano tutti indistinta' mente entro l'orbita della legalità monarchica. Le questioni spinose In questo secondo caso le cose si ingarbuglieranno per via della questione delle tasse che è la più attuale e della situazione economica generale di cui colpevoli sono presentati i militari e i militaristi insieme con gli industriali ed i banchieri dagli uomini de« Fronte popolare », mentre gluomini di quelli che diremmo la democrazia e il liberismo, vale a dire banca e finanza, accusano militari dicendo che la causa dogni disagio che attraversa il paese rìsale alla creazione del Manchiukuò, alla situazione creatasin Nordicina eccetera; nello stesso tempo mostrano come un pericolo futuro non peggiore dell'attuale e come distruttori di ogngrandezza del paese, i frontistiIn" sostanza, indipendentemente dal partiti e dagli uomini vi sono tendenze nettissime fra loro: quelli che esponenti della ricchezza nipponica vorrebbero che le cose restassero allo stato attuale, quelli i quali sfruttando la situazionpoco comoda dell'artigiano e decontadino e del piccolo commerciante indicano la strada socialisteggiante come quella che conduce all'Eldorado; quelli i qualdicono che il bene non può venire se non da un governo che spreoccupi di essere forte' e di rendere sempre più forte il paese. I militari giuocano senza dubbio un ruolo di prim'ordine sia iquanto militari, cioè con In manun settore del potere in un paesmilitarista, sia in quanto appartengono alle classi stesse alle quali fanno l'occhiolino i frontistEssi dicono che solo attraverso ugoverno autoritario si può attuare una giustizia sociale e solo ugoverno autoritario può dettaleggi tali da migliorare economicamente la condizione dei giapponesi restaurando contemporaneamente l'erario. I militari ed i militaristi, i fascisti ed i fascistizzanti hanno certo molti numeri per riuscire. Tutto sta nel vedere se sapranno incanalare le acque dove vorranno se sapranno diventare padrondella sorgente, del governo. Vittorio. Aletti IN SEGUITO ALLO SCANDALO DEL PENITENZIARIO MINORILE DI EYSSES il Ministro francese della Giustizia sotto la pressione di una violenta campagna di stampa, si è deciso a visitare Il triste carcere in cui ha trovato la morte II detenuto Abel. La fotografia mostra I giovanireclusi che si recano al lavoro.

Persone citate: Aletti, Hirota, Masse Sociali, Okada, Saito

Luoghi citati: Giappone, Tokio