UNA DISFATTA SENZA PRECEDENTI subita dai rossi a Madrid di Riccardo Forte

UNA DISFATTA SENZA PRECEDENTI subita dai rossi a Madrid UNA DISFATTA SENZA PRECEDENTI subita dai rossi a Madrid Ventitre ore di lotta e quattordici assalti - 2800 morti e 8 carri armati'lasciati dai comunisti sul terreno - Formidabile dispiego di forze aeree frustrato dall'aviazione nazionale (DA UNO DEI NOSTRI INVIATI) S. Sebastiano, 10 notte. Lo più grande battaglia combattutasi alle soglie di Madrid, dall'inizio dell'investimento della capitale, è avvenuta ieri, venerdì, per iniziativa dei rossi, i quali hanno sterrato alle otto della sera di giovedì scorso, e continuato fino alle 19 di ieri, l'attacco più vasto e meglio preparato finora tentato per svincolare la capitale dalla stretta che la chiude. L'attacco è però miseramente fallito, con perdite gravissime di cui l'esercito rosso risentirà certamente per molte e molte settimane. La lotta intorno all'ospedale L'insuccesso di questo tentativo, nel quale i rossi di Madrid avevano riposto speranze smisurate e che avevano preparato con l'appoggio di grandi masse di artiglieria, di aviazione e di carri d'assalto, ha segnato una pagina gloriosa per l'esercito nazionale che investe la capitale e che ha difeso le posizioni occupate da cinque mesi, con eroismo magnifico, sostenendo a pie fermo l'attacco più violento finora tentato, e non cedendo, malgrado la superiorità numerica degli assalitori,un pollice di terreno. Alle venti di giovedì, come s'è detto, dopo unalunga preparazione di artiglieria,l'attacco rosso incominciava nel 'orfico e continuo, secondo un pia »0 P'econcepito. .Di mezz'ora in mezz'ora le lince 'nazionali dalla Casa de Campo, settore della città universitaria e, durante la notte, sei assalti successivi erano scagliati contro le linee dei nazionali, senza che però i rossi potessero riportare altro successo all'infuori di quello di isolare ancora una volta, per qualche ora solamente, l'ospedale, ove un gruppo di nazionali ' riforniti periodicamente dalle retrovie, resiste da lungo tempo ai rossi, che tentano di tanto in tanto di minacciare il collegamento di questa posizione con il resto del fronte, senza riuscire mai a. romperlo. Infatti il contrattacco nazionale ha permesso ancora una volta di ristabilire questo collegamento durante la notte, e i rossi hanno dovuto desistere dal tentativo. Nel frattempo V offensiva marxista si estendeva agli altri settori del fronte madrileno; dalla strada deU'Escuriale a quella dell'Estremadura, dal parco della Moncloa alla Casa de Campo, tutto il fronte si è trasformato in un braciere. Alle sei del mattino di venerdì, dopo i sei inutili tentativi, i rossi ripiegavano per riformare il loro schieramento e colmare ì ruoti; l'aviazione entrava in azione, sottoponendo le posizioni nazionali ad un bombardamento me- alla Città Universitaria, a Carabanchel, al quartiere di Userà, sono state attaccate da masse di decine di apparecchi, che la reazione dell'aviazione nazionale ha però ricacciato e messo in fuga, frustrando in pieno il tentativo marxista. Il prezzo dell'insuccesso Poi, durante la giornata di venerdì e sino alle sette della, sera, altri otto assalti sono stati lanciati sui diversi punti del fronte, assalti nuovamente respinti dopo una lotta- asprìssima. In molti settori i nazionali hanno lasciato le ondate nemiche giungere fino a pochissimi metri dalle linee, prima di mettere in azione le mitragliatrici e di contrattaccare alla baionetta; i carri di assalto russi, che in un solo settore hanno preceduto la fanteria in numero di ben ventisei, non hanno intimidito t valorosi difensori delle posizioni che sono saltati sui congegni nemici quando li avevano a due o tre metri di distanza e sono riusciti, con impeto e eroismo leggendari, a inchiodare sul terremo otto di queste macchine. Al tramonto di ieri la lotta si placava. Verso le otto di sera non una sola fucilata echeggiava più sul vasto fronte di Madrid, che aveva divampato per ventitré ore, su una estensione di quindici chilometri; il nemico, ricacciato dappertutto, e con vuoti paurosi nelle sue file, si era ritirato sulle posizioni di partenza e non insisteva più nell'offensiva. Il computo dei cadaveri marxisti lasciati sul terreno superava la cifra di 2800; in un scio breve settore i rossi avevano perduto più di 700 uomini; lo scacco era stato totale e irrimediabile e lo stesso comunicato ufficiale rosso, redatto in termini vaghi e con evidente proposito di diminuire la portata dell'offensiva tentata, ne confermava l'insuccesso. Nella giornata di oggi, sabato, qualche sporadico tentativo di attacco è stato il solo segno di attività che hanno dato i rossi, timorosi di una controffensiva nazionalista, dopo il loro insuccesso di ieri. I loro comunicati annunciano come risultato di ventitré ore di lotta e di quattordici assalti, la conquista di un edificio — l'ospedale militare di Carabanchel — edificio di scarsa importanza tattica, il cui possesso è sialo conteso fin dal principio della lotta a Madrid. Dall'estremo e inutile tentativo di reaione i rossi escono stremati e avviliti. Riccardo Forte Q i i

Persone citate: Escuriale

Luoghi citati: Madrid