La pressione estremista sul governo francese di Concetto Pettinato

La pressione estremista sul governo francese La pressione estremista sul governo francese Il Fronte popolare roso dalla discordia Blum rumoreggiato dai comunisti e invitato a dimettersi Parigi, 10 notte. La conferenza della Piccola Intesa non ha ancora finito di fare scorrere inchiostro dai calamai parigini. René Richard, acuto collaboratore di Je suis partout, scrive che ce Piccola Intesa e Intesa I balcanica sono state costrette, peri salvare l'onore, a dichiarare gli | accordi bulgaro-jugoslavo e italojugoslavo compatibili col loro patti statutari, ciò prova che tali costellazioni non hanno valore nè vita. Un tragico eufemismo La conferenza di Belgrado sostiene niente meno che l'intesa continua c che quello che la viola è legittimo ed eccellente! Il fatto è che la Turchia si è pressoché accordata con l'Italia malgrado il persistente rifiuto di Roma di avallare l'accordo sugli Stretti. E la Grecia e la Romania non domandano di meglio che di impegnarsi a loro volta sulla stessa strada. La « fedeltà, indefettibile » all'intesa e le proteste di omaggio all'indirizzo della Francia sono state dunque, secondo il Richard, un semplice inchino platonico. Chi sta male è la Cecoslovacchia. Ma Stojadinovic avrà certamente fatto comprendere a Bcncs che nelle condizioni attuali è suo interesse star tranquillo e mantenersi in buoni termini col propri vicini. La conversione della Jugoslavia fa certamente fremere nella tomba le ossa di Pasic e di Take Jonesco, ma la colpa, secondo il collaboratore dell'ebdomadario parigino, non è tanto di Stojadinovic, quanto d'ella Francia e della sua sciagurata politica estera e interna. Lo scrittore prevede la conclusione prima o poi di un patto jugoslavo-magiaro e ne conclude che, non ostante le manifestazioni verbali della settimana scorsa, la Piccola Intesa non sia più se non « un tragico eufemismo ». Anche il senatore Lémery della Commissione degli Esteri confessa sulla Libertà che è ridicolo prendersela con Belgrado come si fa a Parigi, giacché la colpa di quanto è accaduto ricade sulla Francia e sulla sua incomprensibile politica nei riguardi dell'Italia. Chi ha sfasciato la Piccola Intesa è stata Parigi con la sua politica filo-sovietica. La politica filo-sovietica del fronte popolare, l'adesione che essa incontra in Cecoslovacchia, le riserve che suscita in Jugoslavia, le perplessità e 1 travagli che provoca in Rumania: ecco Je vere cause del malessere della Piccola Intesa. Il patto franco-sovietico ha avvelenato l'atmosfera europea. Critiche non meno acerbe rivolgo al gabinetto Blum, Wladimir d'Ormesson, deplorando nel Figaro il «sabotaggio perpetrato dalla politica interna sulla politica estera della Francia ». L'aiuto ai rossi di Spagna Ma tutte queste rampogne e queste lamentele poco o punto impressionano gli ambienti ufficiosi nei quali si continua viceversa a patrocinare copertamente la conclusione con la Russia di un vero e proprio patto militare agitando davanti al paese lo spauracchio della riconciliazione russo-tedesca. Dclbos ha offerto oggi al Quai d'Orsay una colazione di ad» dio all'ambasciatore Potemkine il quale torna a Mosca. Nella mattinata il ministro degli Esteri aveva conferito col rappresentante di Valenza, Araquistaln. I successi locali ottenuti qua e là in Spagna dai rossi infondono coraggio a queste sfere e promettono di provocare una ripresa del contrabbando alla frontiera. Vero è che VHumanité, non sappiamo se per meglio confondere le carte in tavola, accusa il governo di Parigi di dare un colpo al cerchio e uno alla botte e gli rimprovera l'attivttà esplicata a Barcellona dall'agelrie commerciale del consolato di Francia Robel il quale, a dar retta all'organo comunista, servirebbe di collegamento tra i fascisti francesi e i «fascisti spagnoli» (?), nonché la presenza a Marsiglia di un funzionario del II Bureau che vi aspetterebbe l'arrivo di un gruppo di ufficiali da inviare a Siviglia, e domanda perchè la polizia non metta termine all'attività di un tale Martinez che lavorerebbe per Franco dal proprio alloggio dell'Hotel Ambassador a Parigi. Vero è che, secondo altri, questa presunta tattica del governo francese sarebbe dovuta al fatto che l'Inghilterra è sostanzialmente d'accordo con l'Italia nel desiderare la vittoria dei nazionali spagnuoli e la Francia non potrebbe, di conseguenza, tenere una linea di condotta troppo dissidente senza'correre il rischio di guastarsi con Londra. Ciò non toglie che le accuse di complicità con il governo di Valenza continuino a far capolino dalle colonne della stampa di opposizione. Secondo « Aux Ecoutcs » un certo Leonardo Manfred, ex-deputato comunista al Reichstag e agente speciale di Litvinoff sarebbe giunto a Parigi per promuovervi una ripresa di interventismo d'accordo con Barcellona e Valenza. Egli disporrebbe di un ufficio nei locali dell'ambasciata russa e si occuperebbe fra l'altro di facilitare l'andirivieni in Francia e attraverso la frontiera di specialisti della tecnica rivolubonaria. Lo stesso periodico accusa il Ministro dell'Aria Cot di avere acquistato in Jugoslavia cui querelila bombe da aeroplano da dieci chilogrammi, dette bombe Stancovic, che, imbarcate a Sussak, sarebbero state inviate da Marsiglia a Barcellona, e di prepararsi a ordinarne alla stessa dit¬ tqrscsvtenvddedsgcsngsmBrmrsaCvchvdsfssbpnrddmgLgd ta altre 100 mila ordinazione la quale richiederebbe, a quanto pare, la creazione di una fabbrica speciale sulla costa croata. Manovre Interne Anche i quotidiani di destra continuano a segnalare, ancorché sporadicamente, il passaggio di volontari e di materiale bellico attraverso i colli pireneici di Perthus e di Puymorens. Ma. la campagna non riveste più, per la verità, il vigore e l'intraprendenza che la distinguevano mesi or sono. La situazione interna accaparra del resto l'attenzione del pubblico e del governo in troppo alto grado per permettere agli animi di seguire con la dovuta vigilanza gli avvenimenti esteri. Socialisti e comunisti si agitano nel travaglio sempre più acuto dell'unificazione dei due partiti che Mosca esige e che i comunisti sembrano disposti a realizzare iscrivendosi in massa nelle file dei seguaci di Blum a costo di rinunziare, apparentemente, al proprio programma. La Terza Internazionale vorrebbe compiere in seno al partito socialista una operazione analoga a quella compiuta in seno alla Confederazione Generale del Lavoro dove l'ingresso in massa di centinaia di migliaia di comunisti ha fatto passare il potere effettivo nelle mani di costoro, riducendo Jouhaux alla parte di comparsa. Blum, Faure e i capi più influenti sarebbero contrari alla fusione che segnerebbe la fine del socialismo francese e obbligherebbe i radicali a rompere il Fronte popolare. Senonchè gli estremisti Intrigano e rumoreggiano, e all'ultima riunione segreta della Federazione della Senna, lo stesso Presidente del Consiglio, per aver osato formulare i proprii scrupoli nei riguardi dell'azione illegale che gli viene chiesta contro i partiti di L», Rocquc e di Doriot si è visto bombardare di invettive e di inviti a dimettersi da una massa turbolenta strotta intorno al famigerato Pivert già anima de! sovversivismo radiofonico. Le varie questioni pendenti, cioè quella della fusione, quella dello scioglimento del partito sociale e del partito' popolare e finalmente quella della continuazione o meno del fronte popolare saranno risolte fra poco da un congresso nazionale. Ma nel frattempo l'accordo in seno al partito come in seno al gabinetto dilegua e gli stessi Consigli dei ministri si fanno rari onde evitare l'incontro di membri del governo che non si possono soffrire. Nelle file degli agenti di polizia intanto il prefetto Langeronin esecuzione agli ordini ricevuti dai poteri occulti che guidano la Francia, bada ad attuare un boicottaggio in regola degli elementi noti per i loro sentimenti patriottici ricorrendo a un'efficace sistema di delazioni e di trappole per scoprire simpatizzanti col partito di La Rocque e sostituendoli per quanto è possibile con individui ligi alle sinistre. Concetto Pettinato