Milano-Francoforte 4-2

Milano-Francoforte 4-2 Incontro cavalleresco ed interessante nd Milano-Francoforte 4-2 MILANO: Degan! ; Perversi, Bonizzoni; Locatelli, Olmi. Gianescllo; Fiossi, Meazza, Arcari IV; Ferrari, Ferraris II. FRANCOFORTE: Remmert : Gross, Stubh (Rinkcl); Bottingen. Furheth, Lindemann; Pflug, Schmitt. Schuchardt, Moebs, Lirdner. ARBITRO: Wuctluieh, della Federazione svizzera. Milano, 12 mattino. L'incontro fra le rappresentative di Milano e di Prancoforte è stato giocato all'Arena in un clima speciale di amicizia e di festosità. Sole primaverile, pubblico cavalleresco e attento, giocatori in vena di cortesia, il tutto inquadrato nella domenica inaugurale della XVIII Fiera di Milano, col pulvinare gremito di Autorità. Hanno assistito infatti all'incontro S. A. R. il Duca di Bergamo, S. E. Starace S. E. Alfieri, il gen. Vaccaro, il Segretario Federale e altre personalità politiche e sportive. Dopo il suono degli inni na- sqcopoprsfonegioGmtechtestdail laimtuqutacolahatazumali, ascoltati sull'attenti dai chgiocatori e dal pubblico, le due doprisupsicoGTpFsquadre si sono messe in moto e subito è affiorata la superiorità di assieme della compagine tedesca. Azioni ben congegnate a largo respiro che tendevano a lanciare l'uomo marcato ed a semplificare il più possibile le avanzate a rete. Mentre la squadra milanese cercava affannosamente i collegamenti, determinando | ninvece sovrapposizioni di ruoli ej vuoti paurosi, 1 calciatori di ! vFrancoforte, amalgamati e pos-i]asenU, sapevano trarre presto prò- zofitto della situazione favorevole, | brincuorati a gran voce dalla fol- scla. All'8.o minuto l'ala sinistrai Lindner, distaccati in velocita 1 GLocatelli e Perversi tirava forte- ZI mente a fil di palo, forzando la sguardia di Degam. Il pareggio | doveva giungere solo al 27.o mi- nuto in modo piuttosto fortuno- so: su tiro di Arcari IV respin-1 to corto dal portiere, Frossi si 17gettava sull'atletico terzino Stuhb|^e mentre il pallone schizzava in rete, il difensore tedesco doveva uscire dal campo seriamente con-1 tuso. L'infortunato, che voleva j dssolutamente proseguire la gara, rientrava assumendo il ruolo di centro-sostegno, ma poi doveva abbandonare dolorante il campo, facendosi, sostituire dalla riserva Hlnkel. Però i tedeschi non si scoraggiavano e, anzi, due minuti dopo il goal del pareggio, si riportavano in vantaggio con una discesa di forza che veniva concretata a destro Schmitt mediante un'en- Strata di testa che scindeva i \ZgCvsedcptetoncdall'interno 1 tedifensori milanesi, Degan!. conv topreso. • hnPoco ottimismo si poteva nu- ' gtrire durante il riposo, in base al- j lele indicazioni del primo temanic luuiuuBu» . i» _.iin pma ecco entrare in scena, nellf grirjresa, il giucco superiore li 1 fMeazza e Ferrari. I due naziona- <• li risparmiatisi nel nrimo tempo (tattica prestabilita?), prendeva- ro fiiTvrinnnrp a niono reeime Cno a fu"^0.na^e.,^0P'e"0Hr^?Ì^'rimponendo ì collegamenti con le loro manovre accorte e attrettan-14do il crollo del centro-sostegno ! (Vavversario. Benché i due elementi della Serie B, Olmi e Arcari IV si mantenessero sempre lontani e t a n i a a ) a - ; l o e , l - i . , . mfi._p_: Alla mez-1(r ^T"? F„„rk n ™ ™tro di ! e , ZIÌJL1: '„ ",JS™ °„r,tri ì Fnlaa i2da un rendimento apprezzabile. :((ia compagine milanese, sotto la ,sninta animatrice dei due inter-1 ni, prendeva gradatamente quota 6e presto assitCRreva a dominatrice. (Ti raroomn HrivpvB ocoorp ras- B™ ".m^utentfea I giunto al 13 con un autentica 2nrodezza di Meazza: un trio po- (deroso e preciso che, sferrato fuo- |gri dall'area di rigore, lasciava at- tonito il portiere e faceva scatta- 2re in piedi gli spettatori. Goal da Wcampione Ormai l'undici milane- :'se. lanciatissimo, controllava 11 |Hgiuoco a volontà e al 16' Ferra-|2ri faceva slittare sulla testa un traversone di Frossi, segnando la 4(a i e a o o ò e i a o, è Frossi. otteneva il quarto punto 4e negli Ultimi dieci minuti due pali di Frossi e Meazza suggella- tvano la prevalenza dei neri (dive-;4miti grigi nel secondo tempo). \\Bolo guanto 3comprendere come la squadra milanese, impacciata e sconnessa. abbia finito per far valere, alla distanza, le sue doti di classe e di maturità. Merito precipuo di Meazza e Ferrari, che con Bonizzoni e Gianesello hanno formato gli effettivi più validi della compagine. L'esordio sperimentale di Olmi non può dirsi propriamente fallito, sebbene l'atleta bresciano, forse in soggezione, abbia difet- p46nnldelusione maggiore 11 venuta per- cio da Arcari IV, che Precipitoso i e maldestro,, è stato di scarso au-; raldo iaS i sSoi'numeri di '^-Istoccatore e terminando in ere- e scendo. Quest'ultima constatalo- e ne fa rite"ere chef.!e insufficien- !- Un Hol /-ontrn-avatiti siann stato T,\V^a telzioiie, l a- —-j——-« — e - o. ogni riparto, ha indubbiamente jto risentito dell'infortunio occorso a 1iR Stubb. Se fosse rimasta al com-|ro1- La rappresentativa di Franco- a-! forte, equilibrata ed omogenea m io, e ane, si il iz- pleto, forse lo scarto sarebbe sta- to minore, perchè l'infortunato jerà apparso, nel primo tempo, l'anima della squadra. Se poi nonivi fossero stati Meazza e Ferrari dall'altra parte... Lindner, Fur-beth, Lindemann e Stubb (finché è rimasto in campoi hanno meglio impressionato degli altri; tutta la quadra però è piaciuta in bloco, specialmente nel primo temo. Il giuoco si è mantenuto semre nei limiti della cavalleria, con oghi di reciproca ammirazione elle fasi più vivide. Una bella ornata di sport.

Luoghi citati: Bergamo, Francoforte, Milano