DA PARIGI A TORINO in un'ora e tre quarti di Ugo Pavia

DA PARIGI A TORINO in un'ora e tre quarti IL FIAT SEGNA UN PRIMATO DA PARIGI A TORINO in un'ora e tre quarti Il Maresciallo Balbo, ossequiato dal senatore Agnelli, parte da Mirafiori sull'«A. P. R. 2» che prosegue la rotta per Milano e Venezia » , e e a, n i » i, e oa, odi oe n n a A Parigi il cielo era immusonito: lo copriva una fitta e grigia nuvolaglia e di tempo in tempo scendeva una pioggerella minuta, noiosa. Ma un apparecchio come il Fiat A.P.R. 2 non conosce ostacoli di questo genere. La linea era stata ormai attivata da ieri l'altro c l'apparecchio, secondo l'orario stabilito, doveva ripartire ieri da Parigi per far ritorno a Torino. E così è stato. Alle 13,10 abbiamo lascialo il Bourget subito dopo la. partenza di uh quadrimotore per Londra. A bordo con noi era ancora il comm. Pirozzi della direzione dell'Aviazione italiana. Il velivolo, con la consueta rapidità che lo contrassegna, prende quota. A 3000 siamo al disopra delle nubi, in pieno sole. Se al disotto piove la cosa non ci interessa più. Filiamo che è un piacere: l'altimetro continua a salire ininterrottamente. Per quasi un'ora scivoliamo nell'azzurro avendo sotto di noi un telone di nubi; poi questo mostra degli strappi che si fanno sempre più grandi; infine scompare. Rimangono grossi bioccoli vaganti, ma ci è finalmente consentito di vedere le Alpi senza alcun velo. Quale spettacolo di indicibile imponenza! Un susseguirsi di cime, di creste, di gole. Candide le prime, azzurrognole le altre ed in fondo ad esse piccole striature che si direbbero sentieri. Si susseguono come gli ordini di colossali bastioni. Ecco il massiccio del Monte Bianco: è proprio sotto di noi; ma come è piccino visto dalla quota a cui navighiamo: oltre i cinquemila. Dura circa una mezz'ora questo spettacolo che non ci si stanca di ammirare. Ma ecco altre nubi che sembrano batuffoli di cotone vagare nelle vallate ed ecco subito dopo uno sbarramento colossale di nuvole che sembra precipitarsi contro il velivolo. Vi ci tuffiamo risolutamente: e poco dopo usciamo nuovamente nel sole: le catene montane sono scomparse, scomparsa è la bruma; salto di noi si stende la verde campagna. All'orizzonte c'è una linea di colline e su una di esse sta un piccolo edificio bianco: lo riconosciamo: è Superga. Nella piana si distende Torino e su i tetti delle sue case il sole accende rossi bagliori. Scendiamo dolcemente: la terra viene ad incontrarci come per invitarci a ritornare pedoni. L'apparecchio descrive un largo giro e si posa sul campo. Il bravo Reseli ed il suo equipaggio hanno fatto miracoli. L'A.P.R.2 ha. battuto oltre i 400 all'ora; avrebbe potuto fare ancor di più ma il comandante non vuole chieder sforzo alcuno a questo velivolo che è il più veloce delle a uia2Ìoni cròlli del mondo. Siamo partiti alle 13.10 dal Bourget e siamo giunti a Mirafiori alle 14,55. Da Parigi a Torino percorrendo i 760 chilometri che dividono le due città, abbiamo impiegato esattamente un'ora e tre quarti: un tempo da primato! Eccoci a terra. Sul campo fra le persone che attendono il proseguire dell'apparecchio per Milano e Venezia vediamo S. E. Italo Balbo, Maresciallo dell'Aria e Governatore della Tripolltaniu. Ad ossequiarlo è il sen. Giovanni Agnelli, il direttore generale della Fiat prof. Valletta, e il gen. Savoia, direttore dell'Aviazione Fiat. Sono pure presenti Ving. Ros'atelli che ha progettato /'A.P.R. 2, Ving. Nardi, direttore dell'Aeronautica d'Italia e Ving. Fcssia. Il col. Cas apvNFppVhill'nePvosovgPsgsmal1pvènsaznsdscrtn I .stuelli, comandante il campo mili o aoV. e re lo. n a-1 apparecchio ai è er aKntare di Mirafiori, nonché il cornati dante dell'aeroporto civile De Ambrosi e un gruppo di ufficiali e piloti della riserva. S. E. Italo Balbo, che veste in borghese, si intrattiene in cordiale colloquio col sen. Agnelli, e col prof. Valletta. Ad essi ed all'ing. Rosatelli purla dell'A.P.R. 2; dai viaggiatori si informa del volo compiuto, e si compiace per la rapidità sviluppata nel ritorno. Mentre si compiono le formalità di frontiera (visto dei passaporti e operazioni di dogana), le eliche vengono messe in moto e il sen. Agnelli accompagna Italo Balbo fino al velivolo su cui preti I de posto. Un momento dopo l'agile apparecchio si alia e scompare all'orizzonte. Nel ricevimento che l'Air de France ha offerto ieri sera a1 rappresentante dell'Aviazione civile italiana, comm. Pirozzi, ai gior nalisti, al rappresentante delle Av>»Unee e al direttore della Fiat a Parigi comm. Pigossi, hanno parlato il comm. Pirozzi, M. Charvet dell'Air de France, il collega Nosari del Giornale d'Italia e Ving. Farini delle Aviolinee italiane. Dopo la cordiale riunione i partecipanti al primo volo della, aviolinea Venezia - Milano - Torino - Parigi hanno inviato telegrammi a S. E. l gen. Aldo Pellegrini, capo del'Aviazione Civile, al sen. Giovanni Agnelli, a S. E. Thaon di Revel ed al Podestà ing. Ugo Sartirana. Nella mattinata prima di lasciar Parigi, gli stessi partecipanti al volo si sono recati a rendere omaggio a S. E. Cerutti, Ambasciatore d'Italia ed hanno reso omaggio alla memoria di Bonservizi alla Casa del Fascio. Ugo Pavia lcaeg