I NAZIONALI INVESTONO i passi montani per Durango

I NAZIONALI INVESTONO i passi montani per Durango I NAZIONALI INVESTONO i passi montani per Durango Lotta accanita nella boscaglia basca Il fronte falangista ampliato di cinque chilometri - Brillante attività aerea (DA UNO DEI NOSTRI INVIATI) Ochandiano, 6 notte. Dalla valle ove giace Ochandiano, la battaglia si dirama a ventaglio verso i tre passi alpini che occludono la strada, di Durango, importantissimo nodo ferroviario e stradale verso Bilbao. Durante tutta la mattinata le truppe hanno avanzato sii tre colonne: quella di sinistra diretta al passo di Barazar; la centrale al passo di Urquiola; quella di destra verso il passo di Sumetza. Il terreno che le colonne nazionali di attacco stanilo percorrendo, è montano, difficile, rotto e insidioso, coperto di boschi fittissimi e di un sottobosco a grossi macchioni, adattissimi alle sorprese del nemico, che li conosce passo passo. A tutto ciò si aggiungano le pessime condizioni atmosferiche. Malgrado ciò l'avanzata nazionale prosegue metodicamente. I requetès, ad un certo punto dell'azione, hanno urtato contro l'accanita resistenza dei rossi e sono stati costretti a lanciarsi all'attacco aU'arma bianca, per sgominare i nuclei di maggiore resistenza. L'avanzata si appoggiava sulla strada Ochandiano-Durango, molto sinuosa e cosparsa di nidi di mitragliatrice, che hanno dovuto essere ridotti al silenzio uno ad uno. Verso sera, il terreno conquistato aveva raggiunto i cinque chilometri. L'aviazione ha collaborato intensamente infliggendo al nemico gravi perdite, valutate a mille morti, specialmente tra le truppe in fuga. Anche la stazione ferroviaria di Durango è stata bombardata e danneggiata. Numerosi elementi della popolazione civile si sono presentati ai requetès chiedendo protezione. L'offensiva sembra aver sorpassato la parte difficile del terreno, in modo da permettere d'ora in avanti movimenti più ampi e più agevoli. Le truppe hanno catturato due cannoni, ingente materiale bellico e numerosi depositi di munizioni. Malgrado la resistenza offerta in alcuni punti, è cliiaro che i comunisti non si sono riavuti ancora dalla sconfitta e questa loro resistenza è disordinata, frammentaria, e soprattutto affidata a nuclei di tiratori isolati che, appostati in posizioni dominanti, hanno turano tentato di danneggiare le avanguardie nazionali. Il rastrellamento di costoro, affidato a requetès del paese, e perciò pratici della zona, ha richiesto lunghe ore. Si è combattuto da uomo a uomo sulle creste montane, a colpi di bombe a mano, si sono inseguiti i tiratori rossi tra i roc doni dolomitici del massiccio del Gorbea ricacciandoli e sterminun doli in una lotta epica. Nel tardo pomeriggio i comu nisti hanno tentato un contrattacco. Facendosi forti della vici ìianza della base di Bilbao, i rossi hanno scagliato alcuni battaglioni all'assalto, facendoli precedere da due carri armati sovietici e .da alcuni autocarri, rozzamente blindati. L'attacco rosso è arri *vato stanco. So osservato a lun¬ go da una. altura il procedere della colonna di attacco comunista, che sembrava lanciata in avanti a- stentoni, e c7ie ha finito per decomporsi appena preso contatto col grosso delle forze nazionali. Alcuni sbandati, catturati poco dopo, hanno affermato che i comunisti sono impressionati dalla sconfitta subita e che gli ufficiali debbono faticare per avviarli verso il nemico. Tutti i preti sono stati mobilitati dai rossi, per sfruttare lo spirito religioso dei baschi ed avviarli all'assalto, ma nemmeno questa speciale fatica riesce a fanatizzare la truppa che chiede di finirla. E' da notarsi che ai disagi ed alle diffidenze, già latenti fra i comunisti, si aggiunge il fatto della sconfitta di questi ultimi giorni, sconfitta che ha lasciato vuoti paurosi, mentre il grosso dei battaglioni comunisti sono di riserva a Bilbao e, almeno per ora, non accennano a muoversi. Il sentore di una specie di tradimento comunista, a danno dei baschi, rende diffìcile chiedere ancora maggiori sacrifici a costoro che, attaccatissimi al loro paese, non tollerano il prepotere di elementi estremisti importati, quelli stessi che nello scorso settembre incendiarono Irun ed avrebbero sicuramente raso al snolo San Sebastiano se i baschi non lo avessero energicamente impedito. Un prigioniero che ha lasciato Bilbao due giorni or sono, mi ha dichiarato che le condizioni della popolazione civile sono tragiche; da tre settimana non esiste il pane, e da due settimane è scomparsa la carne. Molti si arruolano nelle milizie per mangiare e l'attesa delle forze liberatrici è spasmodica. Naturalmente Bilbao si difenderà disperatamente, lanciando nella battaglia migliaia di uomini. Le dichiarazioni dei prigionieri sono concordanti nell'affermare che l'apporto dell'aviazione nazionale alla battaglia in corso è formidabile e gli effetti dei bombardamenti e mitragliamenti a bassa quota delle colonne in marcia, semplicemente terrificanti. L'apparire degli apparecchi nazionali basta a scompaginare interi reparti, che se la danno a gambe ed a nulla servono i richiami e le minacele degli ufficiali Prima del crepuscolo l'avanzata della colonna centrale ha progredito verso il Passo di Urquiola, urtando contro rilevanti forze rosse. Mentre ritornavo dal fronte, il cannone tuonava ancora nella vallata. Sandro S and ri s

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