ECONOMIA E POLITICA negli annaspamenti francesi di Concetto Pettinato

ECONOMIA E POLITICA negli annaspamenti francesi ECONOMIA E POLITICA negli annaspamenti francesi La neutralità del Belgio - La conferenza internazionale caldeggiata da Roosevelt - I dispiaceri procurati dagli « amici » Parigi, 6 notte. H Governo belga ha fatto reca pitare ai Governi francese e inglese due progetti di accordo circa il riconoscimento della neutralità del Regno. Due altri progetti erano stati precedentemente messi da parte in omaggio alle obiezioni incontrate nelle due capitali occidentali. H testo dei due nuovi documenti non totalmente identici sarebbe stato modificato su vari punti. Esso manterrebbe tuttavia-inalterate le basi della politica esposta a suo tempo da Re Leopoldo e dal Ministro degli Esteri Spaak: affrancamento del Belgio dai vincoli di Locamo e suo impegno di armarsi in modo da assicurare l'inviolabilità, del territorio' nazionale. Una nota belga Se i progetti nella loro forma attuale saranno o no accettati da Parigi e Londra non è ancora dato assicurare. Un dispaccio « Havas » da Bruxelles pretende che entro la settimana l'accettazione franco-inglese potrebbe essere cosa fatta. Che la sostanza delle rivendicazioni belghe sia stata accolta, pare effettivamente assodato. Francia e Inghilterra proscioglierebbero il Belgio dagli obblighi assunti col patto di Locarno e riconfermati con l'atto del primo aprile 1936 e questo pur mantenendo i propri impegni verso di esso. Il Belgio non sarebbe dunque più Potenza garante mentre continuerebbe ad essere Potenza garantita. Francia e Inghilterra dal canto loro manterrebbero Inalterata la parte di quell'atto che concerne i loro obblighi reciproci di assistenza. Le maggiori difficoltà sarebbero cosi state superate. Senonchè un punto rimane tuttora oscuro quello riguardante gli impegni del Belgio quale membro della Lega delle Nazioni. E' noto che uno di questi impegni è già stato a varie riprese messo in questione. Si tratta dell'obbligo che Incomberebbe al Belgio di accordare alle truppe francesi e inglesi in caso di conflitto il diritto di libero passaggio attraverso il proprio territorio. H patto societario è formale al riguardo: ma l'accettazione di una clausola simile non sarebbe essa contraria alla neutralità? Come parlare di neutralità se il territorio belga è destinato a diventare campo di manovra per gli eserciti francese e inglese i quali potrebbero approfittare della situazione per operare una diversione sul fianco dell'avversario? Fin qui il Governo di Bruxelles si era opposto a tener fede all'articolo in questione. Ha esso realmente mutato parere in seguito alla minaccia francese di dichiarare un tal rifiuto incompatibile con la permanenza del Belgio nella Lega? Difficile, per il momento saperlo. Quello che si può notare è un miglioramento sensibile nell'atmosfera tra Parigi e Bruxelles, miglioramento di cui è prova l'incarico affidato di comune accordo dalla Francia, dagli Stati Uniti e dal gruppo di Oslo a Van Zeeland di fare una inchiesta sulla si tuazione economica mondiale in ordine alla possibilità di convocare una conferenza internazionale. Trepidazioni sulla Piccola Intesa Roosevelt caldeggerebbe il progetto di una conferenza economica che ha trovato a Washington l'ambasciatore Bonnet, e a Parigi in Blum due araldi entusiastici. L'Inghilterra si mostrerebbe reticente, adagiata quale è sugli alti prezzi delle materie prime e memore delle delusioni di MacDonald. Ma il Ministro dell'economia, Spinasse, a quanto pretendono questi ambienti ufficiosi, sarebbe andato a Londra apposta per fare propaganda all'idea. Dell'efficacia dell'opera di persuasione del ministro dell'economia nazionale francese, è lecito dubitare. Senonchè Van Zeeland si ripromette, non appena uscito dalla campagna elettorale, di darsi corpo e anima al progetto in questione, e non è impossibile che la inchiesta gli sia stata affidata appunto per fare impressione sugli elettori. In ogni caso a Parigi si accorda molta importanza all'ipotetica conferenza e, nel prossimo viaggio di Schacht a Bruxelles, dal 12 al 14 aprile, si vuol vedere una eccellente occasione per scandagliare gli umori della Germania sull'argomento. Si è forse Van Zeeland affrettato, per propiziarsi Parigi nella questione della neutralità, ad approfittare della circostanza per rompere il ghiaccio formatosi tra Blum e Schacht dopo la mancata visita parigina dello scorso gennaio? L'ipotesi è verosimile. Ma sul viaggio del ministro tedesco dell'economia nella capitale belga, i pronostici sono estremamente incerti e gli ambienti meglio informati non sanno se attribuirgli il disegno di acquietare a credito il rame del Congo, ovvero quello di rimettere sul tappeto la questione di Eupen e Maljnédy. Circa il viaggio di Benes a Belgrado la stampa francese fa del auo meglio per colorirne l'importanza e scontarne anticipatamente il successo. Ma le scarse informazioni positive giunte sin qui consigliano comunque i commentatori diplomatici a osservare una eerta prudenza. Il Temps in un emlnèbilppdccsdtlgmspreJtKnarmsztatBppdifètgcgAlpPgnricrPcetPglof editoriale ben dosato osserva con manifesto sforzo di obiettività 'essenziale essere che il riavvicinamento italOTJugoslavo, « il quale è in sè una buona tosa, non abbia quaje conseguenza Indiretta di mpegnare uno dei tre Stati dela Ficcola Intesa su una strada per la quale i suoi due soci non possano seguirlo ». La salvaguardia dell'ordine europeo esige, secondo l'organo del Quai d'Orsay, che il riavvicinamento italo-jugolavo non costituisca un elemento di dissociazione della Piccola Inesa ma serva al contrario la poitica di coordinazione fra questo gruppo tutto intero e l'Italia, come pure gli altri Stati vicini, allo scopo del consolidamento della pace economica e politica nell'Europa centrale. Da Mosca, donde giungono gli echi piuttosto tetri dell'arresto di Jagoda e della nuova ondata di errore scrosciante intorno al Kremlino. si annunzia intanto la nomina alla ambasciata sovietica a Parigi dell'attuale ambasciatore a Berlino, Suritz. H Suritz fu ministro dell'U.R.S.S. in Afganistan; poi andò a reggere la legazione di Oslo e quindi l'ambasciata di Angora, dove rimase dieci anni. Fu lui l'artefice dell'amicizia turco-sovietica. Egli è rimasto,a Berlino non più di un anno ma il posto di Berlino è considerato il più difficile e ingrato della mappa diplomatica sovietica. Per quanto riguarda la politica nterna la situazione, eccezion atta del breve sciopero di Lione, è stazionaria e Blum ne approfitterà per recarsi quattro o cinque giorni in villeggiatura. Concetto Pettinato