TORINO - PARIGI con l'apparecchio Fiat A. P. R. 2

 TORINO - PARIGI con l'apparecchio Fiat A. P. R. 2 // magnifico inizio dell'aviolinea TORINO - PARIGI con l'apparecchio Fiat A. P. R. 2 Il nostro inviato ci telefona da Parigi, 6 notte: Eccoci sul campo; il Fiat A.P.R. 2 è pronto. Le eliche girano vorticosamente. In scafo e le ali metalliche sono tutto un fremito. Sembra un cavallo pronto per prendere lo slancio. Lo riconosciamo subito: è lo stesso, o il fratello gemello dell'apparecchio che ci ìia portati a Roma in un'ora- e ventotto minuti tZ giorno dell'inaugurazione della linea dir retta. Prendiamo posto a bordo. Qui tutto ci è familiare; una comoda poltrona ci stende le braccia. Nelle altre sono colleghi di giornali di Roma e di Milano, il commi. Picozzi che rappresenta la Direzione dell'Aviazione civile ita. liana e l'ing. Fauni delle aviolinee. Il sen. Giovanni Agnelli, il Vice Podestà La Foresi e il Vice Segretario del Fascio, comm. Almerigi sono venuti ad assistere alla partenza unitamente al comandante l'aeroporto militare colonnello Cassinelli, al comandante l'aeroporto civile De Ambrosi, a ufficiali e piloti della riserva. Una rapida vistone di mani e di fazzoletti che si agitano ih segno di saluto, e dopo una breve corsa sul prato l'apparecchio si eleva senza scosse e punta verso la barriera delle Alpi, prendendo quota-, « Ecco il Monte Bianco! » Una delle belle caratteristiche di questo A.P.R. 2, che l'ing. Rosatela ha progettato e la Fiat costruito, è quella di elevarsi rapidamente con una sicurezza e una stabilità veramente eccezionali. Il Fiat A.P.R. 2 è un monoplano ad ala bassa, azionato da due motori di 750 BP. ciascuno, raffreddati ad aria. Porta otto passeggeri e tre persone di equipaggio. Cocomandante Reseli, un asso di guerra, sono il pilota Argani e iì marconista Pancrazi. Il velivolo porta inoltre trecento chilogrammi di posta e bagagli. E' uno degli apparecchi civili più veloci del mondo, potendo superare i quattrocento chilometri all'ora. Questo apparecchio, come pure il Fiat G 18 che porta quattordici passeggeri, faranno servizio regolare trisettimanale sulla Torino-Parigi. In diciotto minuti raggiungiamo la quota di quattromila metri e la lancetta dell'altimetro non accenni* ad arrestarsi. Seguiamo a così alta quota la rotta obbligatoria del valico del Moncenisio, percorrendo la vallata di Busa. In una bella giornata lo spettacolo che offrono le Alpi viste dall'osservatorio mobile sul quale ci troviamo, deve essere magnifico, di superba bellezza. Basta pvisa re che su questa rotta si trova ilpiù alto monte d'Europa, il Moti- te Bianco, e che di qui si vedreb-derò uj/ualmente il massiccio delGran Paradiso, il Cervino, la Va noise, il Pclvus e tutto l'arco alpino in cui domina il Monviso, che si stende fino al mare. Abbia- mo detto si vedrebbero, perchè fcnubi ci hanno nascosto quasi to- talmente questo eccezionale pa- norenni. Poco prima di raggimi- gere la catena, ecco la sniiostun-te campagna e i contrafforti dei monti velarsi lentamente; grossi banchi di nubi corrono sotto di noi, mentre l'apparecchio è pieno sole. inL'ing. Farini che al pari di noima con maggiore competenza se-rne la rotta osservandola suUucarro e /mi l'esperienza di un pie-cedente volo di prova, ci dice in-dicandoci una di quelle creste c/teaffiorano: « Ecco il massiccio de/Monte Bianco-». Lo guardiamo stupiti: noi c/ieda Courmayeur o da Chamonixavevamo contemplato le cime del; lo avremmo di certocolosso, non lo avr riconosciuto. La S. A. Aviolinee italiane con sede in Milano gestisce le linee aeree giornaliere Milano-Roma. Torino-Roma, Roma-Milano-Vcnezia, Roma-Milano-Francoforte- nezia. ix-oma-mimno-r runcojonerAmsterdam, quest'ultima in col-' * - - laboruzione con la D.L.H. tedescae la K.L.M. olandese. A questeZinee si è aggiunta ora la vene zia-Milano-fòrino-Parigi, di cuin questo momento tracciamo necielo la linfa ideale che seguiranno gli altri Fuit-A.P.R.-2 o G.-18 che la eserciranno trisettimanalmente. A cinquemila metri L'Aviolinee ha acquistato unagrande esperienza sulle linee transalpine e questa che sorvola la catena delle Alpi nel punto che s6 detto, deve effettuarsi ad ultisMma quota: è uno dei vanti dell'aviazione italiana, e gli ospiti dquesto comodissimo apparecchisemtono oggi in particolur modV ammirazione per avere per prtma Istituito linee regolari che sorvolano le Alpi e avere perciò sollecitalo e proceduto alla costruzione di idonei apparecchi che possono regolarmente viaggiare fri cinque, sei e settemila metri daltezza. L'apparecchio fila magnifica mente, nessuna scossa, non rullìo, non beccheggio, non risucchi per vuoti d'aria'. Mezz'ora abbiamo impiegato ad attraversare, la catena alpina. Quando nelle nubi si apre qualche spiraglio, vi gettiamo una occhiata, curiosa e scorgiamo un corso d'acqua, una struttura di strade, un appezzamento di ter- reno, un piccolo punto bianco che sono case; ma è impossibile riconoscere la località senza punti di riferimento. E' in quest'ora che incrociamo e scambiamo il saluto con l'aereo che proveniente da Londra-Bourget va a Roma per la via di Marsiglia. Si ricevono segnalazioni volta a volta da Antibes, Lione, Moulins, Digione, Auxerre. Siamo partiti in ritardo ma siamo certi di giungere in anticipo; l'apparecchio tiene una marcia di crociera di oltre i SUO, mantenendosi sempre a una- quota- al di sopra dei quattromila metri. In vista della Senna Finalmente si scende lentamente, le nubi si diradano, ritorna a comparire la campagna, le borgate e i villaggi collegati con strade. Ecco la Senna che sembra un gigantesco serpe; siamo prossimi a Parigi; e i raggruppamenti di case si fanno sempre più ampi e distinti perchè si scende, sempre pifi. Un ampio e placido volo circolare,e ci posiamo dolcemente sul prato. Ad attenderci sono il generaleBarbasntti addetto militare alla R. Ambasciata, il colonnello Ercole, medaglia d'oro addetto aeronautico, il'dottor Savina, commissario del Fascio « Nicola Bonscr- vizi », il comm. Donati, presidente della Camera di Commercio italiana, il signor Girardot, comandante l'Aeroporto del Bourget, rappresentante il direttore dell'Aviazione civile che, impedito, noti aveva potuto venire, il comandante Blaizot in rappresentanza dello Stato Maggiore dell'Aria, -il marchese Costa de Beauregard per la Direzione dell'n Air Franco », il signor Meyer della direzione della rete europea dell'« Air France». Il viaggio è durato esattamente due ore e 12 minuti, poiché sono le 12,37 quando VA. P. R. 3 ha atterrato. Dopo uno scambio di saluti e dopo che i fotografi hanno documentato l'arrivo del primo velivolo della ?mova comunicazione aerea- ci avviamo a Parigi in automobile. Questa- sera alle 20,30 i dirigenti dell'Air France hanno offerto un ricevimento ai rappresentanti dell'aviazione civile italiana. Ugo Pavia ARRIVO ALL'AERODROMO DEL BOURGET (Telefoto).