La motivazione della Medaglia d'Oro alla bandiera dell'Arma

La motivazione della Medaglia d'Oro alla bandiera dell'Arma La motivazione della Medaglia d'Oro alla bandiera dell'Arma Nella fase di preparazione dell' impresa afrioana e durante il periodo delle operazioni sul fronte eritreo e su quello sòmalo, portò un contributo decisivo alla vittoria disperdendo e annientando le resistenze nemiche. La sua collaborazione colle Forze di terra nel campo tattico strategico e logistico, confermava la efficienza dei mezzi e consacrava sopratutto l'ardimento eroico degli equipaggi che si prodigarono in ogni giornata di battaglia, oltre II possibile, esemplo e mònito, testimonianza del valore italico e auspicio per il futuro. MUSSOLINI. sti e li asperge di acqua lustrale. Poi una voce fa l'appello degli Stormi, e ad ogni nome un Giovane Fascista recante l'insegna esce dai ranghi, mentre contemporaneamente si stacca dal gruppo di fronte il Comandante dello Stormo chiamato, seguito da un altro ufficiale. Affiancati, il giovane alfiere e i due ufficiali si presentano al Re Imperatore; questi riceve nelle auguste mani il drappo e lo consegna al comandante lo stormo che a sua volta lo rimette all'ufficiale. Dall'alto del Vittoriano salve di artiglieria sono il commento guerriero all'atto della consegna; dense nuvole salgono ad avvolgere le scalpitanti quadrighe di bronzo che coronano il monumento; nel cielo, rotto qua e là da un pallido sorriso di sole, volano squadriglie in bellissime formazioni: camerati che dall'alto salutano con il rombo dei motori questa possente adunala di volatori discesi sul suolo di Roma per una celebrazione imperiale: Per oltre mezz'ora ufficiali aviatori e Giovani Fascisti si avvicendano dinanzi all'Imperatore tra il fitto succedersi delle scariche. Il gruppo delle bandiere e dei labari, che prima sovrastavano lo schieramento dei Giovani Fascisti, si assottiglia mentre infoltisce la selva di sete fruscianti dall'altro lato, sull'ammassamento dei comandanti e degli alfieri dei gruppi autonomi. Tutti i reparti e tutte le specialità della nostra Aeronautica sono presenti, non escluse quelle coloniali, che mettono la loro nota color cachi in tanta distesa di azzurre divise. Agli Stormi viene consegnata una bandiera tricolore con un nastro azzurro, in cui è segnato il nome dell'unità al sommo dell'asta; ai gruppi autonomi un Labaro azzurro con nastro tricolore. Quando tutte le unità hanno ricevuto le insegne e la cerimonia è finita, viene comandato il saluto, e gli alfieri, tutti insieme, abbassano verso il Re e il Duce i labari e le bandiere, mentre le truppe presentano le armi. Poi l'iene ordinato il « dietro front » e il gruppo degli alfieri (ognuno dei quali ha al suo fianco il proprio comandante) inizia la discesa della scalinata a lenti passi tra nuove scariche di moschetteria, rullar di tamburi e le note dell'» Inno a Roma ». E' un momento di grande, indicibile emozione, a cui non si sottraggono, visibilmente, neppure i numerosi stranieri presenti (ci sono tra gli altri, in un recinto del Vittoriano, in alto, i membri dell'Unione Parlamentare Internazionale). Quella foresta semovente di bandiere e di gagliardetti che fluisce tra le bianche balaustre del monumento, .scendendo al piano sul ritmo lento delle musiche, ha qualcosa di grandioso, di epico che conquista e avvince. Nella piazza gli alfieri si raccolgono a sinistra, dove è già pronta ad articolarsi la colonna che li scorterà per le vie di Roma. Intanto anche il Re Imperatore, il Duce, il Principe, discendono fermandosi sulla piazza, al limitare del monumento. Di qui assistono alla sfilata. L'apre uno squadrone di carabinieri in alta uniforme; segue la fanfara della R. Aeronautica con scorta d'onore. Poi, dietro la colonna dei labari e delle bandiere, sfilano il battaglione della R. Accademia Aeronautica e una brigata di formazione. Tra ondate appassionate di acclamazioni popolari la colonna si avvia per Magnanapoli, via NaI zionale, l'Esedra, al Ministero dell'Aeronautica, dove i vessilli, consacrati nell'altissimo rito, vengono accolti e custoditi nel salone del-] l'Aria. Ancora uno squillo, le note della Marcia Reale, uno scroscio di applausi: il Re Impertore col Principe-Umberto prende commiato ■ial Duce e alle autorità, sale in automobile, si allontana. Lo inse-\ gue il rombo di un altissimo grido: Viva il Re. Riudiamo la stessa voce possen- r^oti^^^ entusiastico saluto: A Noi! Poi iti quadro si scompone, gli aviatori I lasciano la piazza e sullo spazio 'rimasto libero irrompe a ondate a folate irresistibili la folla E'\ti «fo mSta. Maltenuta ai margini della celebrazione, durati- te lo svolgimento del rito, essa in- vade ora la scena e. da spettalri- [ ce si fa protagonista. I i I! rannnrtn nVI Dur-al PaMinniIl rapporto del LTUCe al raglino . . Chiama il Duce, lo invoca, ne ! grida il nome. E il Duce si affac- ! eia una, due, tre volte, saluta ro- | moltamente, accoglie sulle ali di,una tempestosa' manifestazione, | l'espressione della riconoscenza \ popolare, che in lui esalta oggi ifiFondatore dell'Arma aerea. pa/la-|dio della Nazione, garanzia di si- < curezza e di sviluppo dell' Impero, Dopo la consegna da parte di !8. M. il Re Imperatore delle ban- j d'ieree dei labari aali stormi e ai lgruppi della R. Aeronautica, ili Duceha tenuto aran rapporto iiej-jIo stadio di Domiziano al Palati-I no agli aviatori convenuti in Ro-I ma. Il Duce è stato accolto dai! posscnte saluto alla voce dell'ini-1 ponente adunata di soldati azzurri, : Salito poi SU un rudere mÌI-:lenario, nello sfondo dell'emi ciclo, ha parlato esaltando le glorie dell'Aviazione italiana sulla quale la Patria può fare pieno assegnamento per il presidio del proprio cielo. ,// rapporto è terminato col sa- puto al Duce, ordinato dal Sotto- ; segretario generale Valle. : In tutti i cieli dove domar» i.iì avventeranno, sulle saettanti car-jlinghe. diecimila giovani ne custo-\ diiranno, in fondo al cuore, l'eco\sempre viva, suscitatrice di energie, maestra di eroismi. LA SUPERBA SFILATA DELLE BANDIERE E DEI GAGLIARDETTI RECATI DAGLI ALFIERI DELL'ARMA AZZURRA (Telefoto).

Persone citate: Duce

Luoghi citati: Roma