La Milano - Modena vinta da Bini in una volata fra trenta uomini che ha chiuso una corsa inferiore all'aspettativa

La Milano - Modena vinta da Bini in una volata fra trenta uomini che ha chiuso una corsa inferiore all'aspettativa La Milano - Modena vinta da Bini in una volata fra trenta uomini che ha chiuso una corsa inferiore all'aspettativa (dal nostro inviato) Modena, 5 mattino. Dopo il calore di approvazionidi ottimismo, quasi d'entusiasmsuscitato dal Giro di Lombardiadalla Milano-Torino, dalla « Saii ''eni° » e, di riflesso, dalle cors/'''"'cesi vinte da italiani, questa Milano-Modena è venuta cmc una doccia fredda a smorzare l atmo sfera in cui il nostro ciclismo cominciava a respirare a più pienpolmoni e dava senni di risanamento e di rinascita. E' sommamente spiacevole dovere dir ciòma è necessario per dare un contributo a non facili quanto vanillusioni, ma all'effettivo, permanente e profondo miglioramentom cMjmìm nazionale di cui for ,,. , „„ avevamo an„Hgc(„t0 prematuramente l'uscita d„ un'innegabile crisi. ' RltONlO Sii 3IHIC0 „•.»■»'. Perche ogni mi è sembrat'''°W>° «• lungo di vivere ancor '"•« d> quelle corse che si speravfossero ormai superate e dimenti rnte Per sempre, e di riscontrar ""ror" »<■> nostri corridori In mag '"or Parte d< nu?llc deficienze d temperamento, di quegli errori d condotta contrai quali da temp nudavamo scagliando critiche chrj j,,,,^.^1 d-nvere definitivamente deposto sulla pietra sepolcrale del campionato dell'annscorso. «Eppure — diranno coloro chnon sanno o non vogliono vederrosa — da Milano a Fidenzacioè nei primi cento chilometrs'è marciato a più di .'t2 all'ora la inedia generale è di 35.1S7. clinon è poi da buttarsi via ». La media.' Ecco l'elemento ingannatore delle corse odierne pechi non sa perdere l'orecchio all ■, '"e rom ~ "" „„ , v£ccJtle, "fre cresciute sulle stra dP dl vo,"<> '■■ >"»}. ™ ° tiene conto delle condizioni in cusi fa la media che pare si rublimite. I 42 all'ora sono ormai dventati di moda in questa paridi questa eorsa e, se tirali regolarmente come si può dire lo siano stati oggi, son sostenuti anch £1 l'V'ic di terz'ordine. Se nofosse cosi, quando, dopo Castel guelfo (km. Iti) abbiamo lasciato la via Emilia, non stati insieme quasi tutti i partilNon è tanto l'andar mrrhhrre0"c'duro e provoca la selezione gpianura quanto lo scattare, e decisamente, e insistentemente rpelutamcnte. Un inseguimento di Bini Invece, per due ore c to a pochi e non certo dispera attacchi, che mai han preso par venza di serietà dato che basta va che il gruppo compililo contnuasse nel suo passo ben tirat Perché i piccoli, modesti e no convinti nuclei, di fuggitivi (sPW tali meritano d'esser chiama ti per quei cento o, al massimduecento metri che riuscivano guadagnare) fossero riassorbi dagli inseguitori. Così, non dico fasi, ma neppur episodi degni di nota germogliaro no dalla buona volontà di cui die " '- ' dero prova specialmente Scortica ti, Marcotti, Romanatti, IntrozzGulli, Grosso e Simonini. L'unic risultato di questi simpatici, ma insufficienti puntate di combattività, fu. dunque, la realizzazione della buona media. Mentre fa parte la bella volata con cui Servadei vinse il traguardo di Piacenza) lo spunto più notevole di cronaca lo diede una caduta nella quale Bini riportò lievi guasti di macchina, che, però, gli fecero perdere circa tre minuti per ripararli. Poi Bini compi un brillante inseguimento di una quindicina di chilometri, si unì a. Mollo che aveva forato e giunse al controllo di Noceto mentre maturava la neutralizzazione clic, serviva al grosso per rifornirsi, con calma. Ripartì, invece, con gli altri, fu fermato per pochi secondi, tornò a inseguire e a riprendere, mentre avanti si era rallentato sulla strada non più asfaltata e non certo ottima. Sui monti fra la nebbia Si riprendeva lena, dopo la ga¬ ,L't^l'P"*" ""'-'«^ f P>ima di UltllC- rare la salita che cominciava dopo Fomovo (Km. 130l. Essa era iunga 30 chilometri, mu. in realtà, ì"1. « una sene di grudi- .<"f"ni as-sat duri, infrummez :z"tl "" tratti di piano o di disce¬ sa. Nel quadro piovigginoso del- [la montagna brulla, lu corso ebbe , le prime pennellate di veni com-ì sicme a Bizzi: gli altri si sgrana lo. Maggioni e Bavutti \Maggioni scomparve e - _ _ , 1 ano subito, ma Rogora e Del pancia riattaccarono lu fila alle ruote dei due. E, forzando Rogo-Ìra, chi accuso il colpo fu, fra gran sorpresa, proprio Bini, che passò in coda e poi si staccò, ac- eusando male alle iiambe vusanao mafe aiiegamoe. botto 11 tiro ai Marabelli, runa-\sera con lui dopo Bizzi. Introzzi.'Del Cancta. anelli, Rogora, Mol- Più sii quando j Mollo, lasciato il manubrio, si mi- se " spingere sui pedali, con le:gambe e su queste con le munì, Ba-, VUtti e Introzzi dovettero mollare • llo)! poco, poi si ripresero: a suavolta, Rogora mise temporaneamente in difficoltà Mollo, Bavuttte Introzzi. L, . ,, . ... Distacchi ciie non dBodBrann»E gli altri7 Non si vedevanpiù; s'eran forse sperduti nella nebbia che s'andava sempre p%infittendo f'Mi fermai, e controllaa metà salita che Bulli. Bini. Bergamaschi. Siinonini. Menili, VaIctU. Fantini. Castiglione e Nuggioni venivano a i'20". a 2'40"Seguivano Favalli, CussulanìCecrhi. Mura, Dallo, ScorticatMorelli e Servadei, mentre Guerra, che era caduto, era a 3'20" con Tenni. In un limilo tratto di discesadai primi si staccò Mollo, dai secondi Simonini, Menili e ValettiAll'attacco dell'ultimo pezzo dmilita Ciucili cedette. [irozzi,' si rivide poi dìnitovo mi dosso nuche Burniti c Roi/oru. « / - , Più siisassistette a un duplice energicoquanto vano tentativo di risoluzione di forzo della corsa. Il primo lo fece Del Canciu, ma non ottenne per risultato che ij momentaneo allontanamento ili Marabelli e Biivutti; il secondo fu opera altrettanto vanii di Bi: ziche ripreso da Del C'inciti e In111 lihin.1/ irtiche sdi di Bini Galli. Binili era presto ripreso. milsrhi. Favalli. Valuti . Fantini rf; Mollo, 3> di un gruppo ddieci con Cazzuluni. i,W> d Guerra ti'!,5» di Di Paco. ,, . Come "J !:Pdc'. '« st,lj!<< '«<?«. VCT" P>'>do"° utente di decisivoEm mancnto a dominatore. Anche qui, come in piano, ot/ni atlacrn j„ verità di modesta portata s'cra infialilo con la difesa e la reazione. Equilibrio 0 deficienza di valori o difetto d'ardimento. Forse un po' di ognuna di riueslceause: certo non si era avuto i godimento della bella lotta, lu sensazione della grande impresa rimaneva, invece il dubbio che la corsa, dui poco, precipitasse ne nulla. E cosi, purtroppo, avvenne In discesa Marabelli si unì al'rimi e Ciucili andò a far campa-k"^i"isfeS^M'^Bcr^»^**fiantini, Valelti, poi forò, mentre gli altri riuscirono, per merito d*due bianco-celesti, ad andare a rinforzare l'avanguàrdia, che, cos rafforzata, calò molto il h>nn dmarcia. A un certo momento pero. DiI Concia cominciò a prènder vantaggio, e andò man minio annientandolo; alle sue spalle sgettarono Bini e Bergamaschiclic, dopo un quarti, d'ora di affannoso inseguimento, lo raugiunsero. Contenti di ciò le perchè non insistere, passando da insci/nitori a fuggitivi?) i due lasciarono che sopraggiungessero FantiniMarabelli, Bavutti, Menili. Favaili (ch'era passato dal secondo apruno gruppi)/. Bailo. Valetti, Gul n, Iutin:;'i' Bi;zi e Bulli. Una lo intinti tolse di me- " ?zzo Rogora. Dalia discesa alla volata La situazione delle squadre, a (gusto minto, era. dunque, la seguente: in Bianchi aveva sei uomini ulti quali quattro ufficiali!In Frcjus, In Legnano e la Gamia due. Sembrava logico, se è vero che quesiti era unii proni del Trofei, dtll'lmpero, che Bini e com pugnisi impegnassero per cnuser iure la loro superiorità numerica Invece, si ebbi In prova che ciucilo ■ più interessava era lu vittochi ria eia classifica individuai' 1 la quali Bini p"/v, •' rrif/è, r mente, che „i sarebbe baVtXfar la voluta u Modena ° „ . . B"«."""- '"r '"' "taro a pre cisarvi cerne e quando 1 quuttordici che a Felino (km. 202) co mandavano la corsa diventarono trenta prima dell'ingresso al càm po modenese. Vi basterà che dica per dimostrarvi l'assurdità del fi naie di quesiti corsa, che Guerra che era giunto ad avere sino a otto minuti di ritardo, raggiunto da DPuco, potè col compagno e con al tri riorendere j?>->>>« <ii JlToiitec ALDO BINI BATTE SUL TRAGUARDO IL FOLTO GRUPPO.