LA "ROSA D'ORO,, ALLA REGINA

LA "ROSA D'ORO,, ALLA REGINA LA "ROSA D'ORO,, ALLA REGINA I "brevi,, del Papa al Re d'Italia e Imperatore d'Etiopia, all'Augusta Sovrana, al Nunzio pontificio • Il simbolico fiore portato dal Vaticano alla Nunziatura L'imponente rito di stamane al Quirinale - Una composizione di Lorenzo Perosi Roma, 5 mattino. ; (G.C.). La cerimonia della con-1 tsegna della Rosa d'oro alla Regi¬ na Imperatrice si svolge in due tempi, distinti nettamente dal cerimoniale. Il primo tempo è dato! daHa~consegna da parte del "latore i-aJ Nunzio del monile prezioso e la i successiva presentazione da parte, dei Nunzio ai Sovrani delle ere- sdexiziali con le quali viene nomi- nato delegato straordinario per lai consegna della Rosa. Il secondo ! tempo, naturalmente più solenne, | bè quello culminante nell'effettiva! of.ferta della Rosa alla Regina Im- ! tperatrice col prescritto cerimo- i cniale. Dal Valicano alla Nunziatura |ST . . ,» . La prima parte si e svolta ieri, domenica. Alle 16 il marchese i Sacchetti, foriere maggiore dei Sacri Palazzi Apostolici e latore della Rosa si è recato in Vaticano per prenderla e portarla alla sede della Nunziatura a villa Maria Pia, in via Nomentana. Il marchese Sacchetti è salito all'appartamento pontificio preceduto da quattro palafrenieri, dal decano di sala, dal gentiluomo del Nunzio, dai camerieri di spada e cappa principe Caracciolo di Forino e comm. Vignoli e dai cerimonieri monsignori Dante e Grano. Il mar- achese aveva alla sua sinistra l'udi- I tore della Nunziatura mons. Misu- ! raca'. Nella sala del Tronetto, ili '■ maestro di camera mons. Arborio Ijlella di Sant'Elia, per mandatol! ricevuto dal Papa, ha congegnato i i la Rosa al marchese, quindi il pie-! colo corteo è-disceso nel cortile di ! San Damaso ove attendevano tre automobili recanti i gagliardetti ! lati colori pontifici. Nella prima' : hanno preso posto due camerieri i idi cappa e spada col -gentiluomoidel Nunzio, nella seconda il lato-ì re che sorreggeva la Rosa e L'udì-U. tore della Nunziatura, nella terza 'i cerimonieri. Le vetture si sonoiavviate alla volta della Nunziatu- j ra dove sono giunte alle 16.45. Alla Nunziatura, il Nunzio at- : tendeva la Rosa nel salone d'ono- re. Il latore ha consegnato solen- :nemente la Rosa, che processio . ;inalmente, al canto delle litanie lauretane, è stata trasportata , la cappella e deposta sull'altare. Il i Nunzio, prostrato dinanzi all' altare, ha ripetuto tre volte l'invocazione « Rosa mistica » a cui i i presenti hanno risposto ^ ora prò i nobis » e ha aggiunto 1*« Oremus» speciale della SS. Annunziata. La&^Ì^Ruffo""£ fflbria maestro delle cerimonie di'corte reggia. In esse hanno preso po- iisto Nunzio, ^marchese Sac- chetti e .1 ^fHf^>rcbrteò ziatura mons. Misuraca. Il corteo | n ir» aninmnhili della1 i tre automobili della]si è diretto al Quirinale; quivi i presentato le lettere credenziali Sovrani hanno ricevuto in solen-, me udienza U Nunzio, ^Jg™*™'Esse consistono in tre « brevi », pontifici, uno diretto al Re Impe- ratore, l'altro alla Regina Impera- tnce e il terzo al Nunzio stesso, li Nunzio, ricevuto cogli onori militari, ha dato lettura dei -vbre- vi» ai- Sovrani che hanno ricevuto il rappresentante del Papa nella sala del Trono ' ; Ecco Jl testo dei * brevi » pon1 tifici : ! I Ire documenti A S. M. Vittorio Emanuele III, i-^*3 d'Italia e Imperatore d'Etioi P™, Pius Papa XI. , « Carissimo figlio nostro in Cri sto, salute e apostolica benedizio ne. L'antichissima Casa di Savoia i nella cui storia secolare rifulge tanta gloria, più di una volta eb be dai romani Pontefici gli onori insigni della Rosa d'oro. Noi, per! tanto, a cui sono ben note le virtù cristiane e particolarmente la corità verso,i sofferenti dell'augusta] |Sj»SR tZS^ino destinato tale dono a conferir- • .. , """"" t, si con rito solenne. Nel far co,' i Noi siamo stati mossi non soltan- to dal pensiero di dare a lei »V l'ir. I.WL.lir I 1/ u,, UIX/CJ t* i t 1 |t H 1 attestato della nostra paterna be-\nevolenza, ma altresì dal desidc- rio di fare cosa gradita alla Beale e Imperiale Maestà tua. AU'uopoVabbiamo nominato nostro delega-\to straordinario il venerabile Nun- izio apostolico presso la Maestà\tua Reale e Imperiale. Egli, per-\tanto, insignito di questa nuova dignità, è incaricato di consegna-,re, osservando il cerimoniale pre- iscritto, la Rosa d'oro all'augusta Regina. Ti preghiamo, dunque, a I voler accogliere il nostro delega ! to straordinario cogli onori dovuti i al suo grado. E intanto auguria- ino con effusione di cuore non solo lo Te, ma. anche a tutto il Popolo i cui presiedi con autorità regia e! imperiale, la pace cristiana e la vera prosperità, e sia auspicio di questo augurio e voto patèrno la ! benedizione apostolica che a Te. ' carissimo figlio nostro in Cristo, i e a tutti i Tuoi impartiamo nel Si- ignare. ì «Dato a Roma, presso San Pic-Uro, sub anulo Plscatoris, il 7 mar- 'zo 19Sf. XVI del nostro Pontifi- icafo. - F.to Pius P.P. XI». j n°*tr* carissima figlia tristo. Elena, augusta Regina rt V. e ,mP"fwrftw d'Etiopia, :*f!'"feDe «Postolica benedizione. - ;Pius Papa XI. « Carissima figlia, le virtù do- pubbliche e le fulgidedoti di mente e di cuore che odor nano l'animo tuo, ci hanno mossi a concedere alla- Reale e Imperia-le Maestà tua il dono della Rosa d'oro che noi abbiamo benedetta i fflgrjK-S-* ^icHe Val '"'" terra Produce e ehe m brevi* i;||nbo, 6d espre}tsione al-orUlt(a. „w„ p j; cfte d" <™« tifica «il | J; _ _, . e consacrata secondo l'antichissimo rito trasmessoci dai nostri predecessori. Essa noìi è colta da noi 1 si"l° temP° appassiscono e muoio ]„„ nM CQme bgn gflJj é perenwbuon odore di Cristo » che deve uccompugnarc la-vita. Desiderio- ,. , mQ quindii cìw tu ngn rlguardi 'soltanto il lavoro del cesello, ma che, sopra tutto, tu consideri ciò , c/[e n ftorc rappreaenta, e anche [a patenm benevoxenza di cui e pegno, NeUa piena fiducia che. ri- cevendo questo dono, l'anima tuo sempre piil si acce„da all'amore e al culto della religione, ti pre- yhiamo dall'onnipotente Iddio ogni vero felicità e più eletta grazia: 'dei quali fervidi voti è auspicio la benedizione apostolica che di gran cuore impartiamo a Te, carissima' figlia nostra in Cristo, e a tutta la tua augusta famiglia. « Dato in Roma presso San Pietro, sub anulo Piscatoria, il 7 marzo 1937, anno XVI del nostro Pontificato. - Pius P.P. XI. « Al venerabile fratello Francesco Borgoncini Duca, Arcivescovo titolare di Eraclea, Nunzio apostolico presso S. M. il Re d'Italia Imperatore d'Etiopia. - Pius Papa XI. « Carissimo fratello, salute e apostolica benedizione. Il singolare affetto e benevolenza che por- ] tiamo alla nostra. dilettissima fi- ^*™^>£jJ» . , . . , ti osseamo devoto che ella ha verso ' di Noi e verso la Sede apostolica, ci muovono a darle una testimo- 1 II * ' 1 \nMnza Vienne, nella speciale oc iasione del quarantesimo anmver ?arl° de}Ie ^f'"0**6 C°" Zf V* st'"?,a Vttono ™'"eJ? °™ \Re d'Italia e Imperatore J'Etio i ?la: Perciò abbiamo stabilito di \lnmarle la Rosa doro' che' secon" \do il vetust° nt° dei "ostri prede ccssori tramandatoci, abbiamo be,"edetta e consacrata nella dome i "icn Retare. Tu dunque, venera¬ bile fratello, che già ricopri l'ufficio di nostro Nunzio apostolico, benignamente nominiamo anche Delegato straordinario, acciocché \dnmnte celebrazione del santo ; sacrificio della Messa, come esige \a cerimoniale stabilito, consegni ÌQucsta Rosa d'oro alla dilettissi\ma figlia in Cristo, a nome No stro. Perchè poi il solenne rito riesca a maggior vantaggio delle \ anime, concediamo a tutti i pre'senti che avranno ascoltato la \ Santa Messa pregando secondo la 'Nostra intenzione, e siano confes- 'sati e comunicati, l'indulgenza \plenaria; a quelli, invece, che in quel, giorno non si siano uccosta 'ti alla sacra Mensa, purché pentiti ideile loro rolpe, concediamo dal hesoro della Santa Chiesa l'indul- i,,e„-n. di ,sctte „„,„• c altrettante ■ qU(„antene. E Cristo Salvatore, ìdj cui è immagine quest'aureo fio- re, insieme con la Sua divina Ma- -\dre,la88 .Vergine Annunziata, la e, qual(, rome viriJultn di rose> riem. pie delle Sue angeliche soavità il ,™0 °, U ?*™> "ccfJ%* nosJ>i VOt' 6 (aCC"! r"C ?Ke8ttt f°fB do' ro,.sm pe'ìa, "°siro ca™«« fi; \ ■ glia in Cristo l'annunzio di ogni vero bene c felicità. « Dato a Roma presso San Pietro sub anulo Piscatoris il giorno S marzo 1937, anno XVI .del nostro Pontificato ». - Eugenio card. w\pacélli, Segretario di Stato» L'Ispirazione del Perosi Alle nove di questa mattina un corteo solenne capeggiato dal Nunzio e dal Latore reca la Rosa d'orò in Quirinale, ove si svolgerà !la solennissima cerimonia della : consegna alla Regina Imperatrice, Durante la consegna la Cappel la pontificia eseguirà una compoi alatone indovinatissima e vela] mente ispirata del maestro Pe rosi. L'insigne accademico d'Italia i aveva pensato opportunamente che, in quel momento particolarmente solenne e commovente, do vesse cantarsi qualche cosa di 'appropriato. Nel suo recente viaggio a San Remo ebbe l'ispirazione, e presa della carta, scrisse il brano in pochi minuti. Come , è noto, molti lavori dell'inesauribile maestro furono da lui scritti in ferrovia, il cui ritmico rumore eccita la sua fantasia. Le parole della nuova composizione sono state scelte dal maestro nell'Ufficio della Madonna e riportano alcuni versetti delI'Ecclesinstico in cui si fa l'elogio della Sapienza. Esse si ricollegano alla Rosa d'oro, nel cui centro è racchiuso, come è noto, il balsamo e il muschio. Il brano di circa 40 battute è riuscitissimo e pieno di dolco ispirata melodia. Esso si svolge fra una voce di baritono, che nell'odierna esecuzione sarà Armando Dado, e il coro. L'autografo della composizione sarà poi offerto dal maestro a Sua Maestà la Regina Imperatrice, appena terminata la funzione.