CALEPINO

CALEPINO CALEPINO Anna Karenina.. — In due volumi della deliziosa Biblioteca Romantica di Mondadori è stata pubblicata Anna Karenina nella traduzione di Ossip Felyne. Al romanzo sono stati aggiunti due frammenti inediti anche in Russia, nella versione italiana condotta da. Erme Cadel sulla copia esatta dei testi originali che si conservano nell'archivio del museo tolstoiano di Mosca. Segue poi una Nota, a cura di Cesare Giardini, ove si rievocano lo stato d'animo e le circostanze che accompagnarono la composizione del grande romanzo, e se ne esamina il carattere e la qualità. Anna Karenina — scritta tra il 1873 e il 1877 — conclude il periodo più tranquillo e sereno dell'esistenza di Tolstoi, e in essa sono già evidenti i segni della crisi che si preparava nel suo spirito, crisi che il matrimonio aveva semplicemente procrastinato, offrendogli — come egli disse — un'illusione di salvezza. Ma a parte i problemi psicologici, spirituali, a parte le ideologie, Ànitre Karenina resta un grande romanzo di costumi e di passione; quadro stupendo, aerato preciso, della società elegante della Russia alla fine del secolo scorso, di quella vita splendida, spensierata e corrotta. E da quel quadro spicca poi con irresistibile seduzione la figura dominatrice di Anna, figura che ben rivela quel che in Tolstoi v'era di più profondo e celato. Anna Karenina creatura fatta per l'amore e per la voluttà, simile veramente a Venera hominum divomque voluptas », è nata dalla strapotente sensualità del suo creatore. Quella sensualità contro cui Tolstoi condusse cosi strenua battaglia. « Per questo Anna è, chi non lo sente?, più di qualunque altro personaggio legata alla sua carne, commista al suo sangue ». E il Giardini proseguendo in questa interpretazione, conclude che nel castigo della Karenina è implicito l'autocastigo dell'autore; « Anna Karenina "muore perchè soltanto con la sua morte e con quella morte, potrà ridare la pace alla grande anima turbata di Leone Tolstoi ». Storia di Milano. — A cura della « Famiglia Meneghina » e sotto gli auspici del Comune di Milano, la Casa Editrice Ceschina pubblica un'ampia Storia di Milano di Alessandro Visconti. Il senatore Pier Gaetano Venino, presentando l'opera, scrive: « La Storia di Milano si muove in un ambiente molto più vasto di quello limitato dalla cerchia del Naviglio, o dei Bastioni di Ferrante Gonzaga: si muove in Italia». A sua volta, nella prefazione, Gioacchino Volpe fa varie riserve su alcune delle idee che hanno guidato l'Autore, non proprio per « negare certa funzione, diciamo cosi, unitaria della Storia di Milano », ma per correggere la e valutazione; e scrive: «Tutto e o e e e i o i e a e , i i o : , e e : , e i sommato, Milano è stata la maggior volontà e :orza di resistenza italiana alla spinta dei Germani o Tedeschi verso la penisola. Questo, forse, il suo apporto maggiore alla formazione della moderna Italia: laddove Napoli ha dato il robusto pensiero politico e la tradizione anticurialista; Torino la dinastia guerriera e l'allenamento al vasto giuoco politico-diplomatico: Firenze la lingua letteraria e i grandi scrittori e l'insuperabile patrimonio artistico, comune vanto degli Italiani; Venezia e Genova secoli di esperienze marinare e coloniali specialmente nel vicino Oriente; Roma il prodigioso passato e il mito di una antica unità italiana ». L'opera del Visconti è quella moderna storia di Milano che gli studiosi attendevano: « scritta — dice ancora il Volpe — con dottrina e probità, con buona e non ostentata informazione, con l'occhio aperto un po' a tutto il mondo circostante, con senso della vita milanese e simpatia filiale per la grande città ». Cagliostro. — Nella Nuova Serie (edita dal Mondadori) della Collezione Settecentesca fondata da Salvatore di Giacomo, viene ristampato, a cura di Bruno Brunelli, il Cagliostro nella storia e nella leggenda, di Enzo Petraccone. Esaurito, questo volume aveva avuto nella prima serie della « Setfecenfesca » grande fortuna. L'Autore, valente studioso, mori sul fronte di guerra nel 1918, e la sua opera, per le nuove ricerche fatte intorno al famosissimo avventuriero, aveva bisogno di essere qua e là aggiornata. Cosa che il Brunelli ha compiuto, recando in qualche punto opportune aggiunte al testo del Petraccone, e rifacendo l'appendice bibliografica. La figura del Cagliostro rimane una delle più curiose; i fantasiosi narratori l'hanno circondata d'un'aureola di irrealtà, di mistero e di leggenda, gli eruditi hanno cercato, su documenti e testimonianze, di ricondurla alla verosimiglianza: e i giudizi sono stati vari; tra esaltatori e detrattori, il Petraccone ha condotto la sua indagine critica sforzandosi di lasciare Cagliostro in mezzo al suo secolo, di far parlare i suoi contemporanei a preferenza degli storici di questa o quella parte: unica via che non induca a errori di valutazione morale, e a falsare il vero carattere di un personaggio cosi espressivo e rappresantativo; strano personaggio, che tra tanti enigmi e imbrogli, soltanto dalla giusta prospettiva di un'epoca, di un costume, d: una spcietà. può essere chiarito e spiegato. L'Italia dopo il '$8. — Nassau William Senior (1790-1874) allento osservatore della vita politica del secolo XIX. annotava giorno per giorno quanto gli veniva fatto di conoscere, e i colloqui colle più insigni persone dei suo tempo. Recatosi in Francia e Italia nel 1848-1852, i suoi taccuini di viaggio sono preziosissimi. Ciò che vi si riferisce all'Italia è stato ora tradotto e pubblicato dall'editore Laterza {L'Italia dopo il 18.\$), in un volume di grande interesse: rappresentazione sintetica e complessiva delle classi eminenti d'allora, documento di idee, di sentimenti, di caratteri, quadro della situazione ricco di particolari e degno di attento studio. alfa