LA FRANCIA RITENTA L'ARREMBAGGIO della Piccola Intesa di Concetto Pettinato

LA FRANCIA RITENTA L'ARREMBAGGIO della Piccola Intesa Disappunti e illusioni del Quai d'Orsay LA FRANCIA RITENTA L'ARREMBAGGIO della Piccola Intesa Parigi, 30 notte. IReduce da Cannes, dove ha avu- to con il colonnello Beck un collo-1 quio intorno al problema del nuo- j vo patto di Locamo e della neutralità belga, Delbos assisterà domani ad un Consiglio dei Ministri dedicato prevalentemente alla politica estera. Argomenti principali della riunione, saranno la guerra civile spagnola, il controllo militare con gli incidenti cui esso ha dato o può dar luogo, e la con-i1e e n e i o a e o a nessa situazione diplomatica. Il contrasto sul diritto di visita La vigilanza marittima sulle coste dei settori affidati alla Francia, e cioè le acque di La Coruna, del Marocco spagnolo e di Maiorca, con uno sviluppo complessivo di 1370 chilometri, essendo già entrata in vigore, i Ministri degli Esteri e della Marina, si occuperanno dei mezzi migliori per renderla efficace evitando in pari tempo gli attriti e le complicazioni con il naviglio da guerra dei nazionali spagnoli e delle altre | Potenze. Gasnier-Duparc esporrà ai colleghi i casi del fermo del peschereccio Sans-Pareil da parte del guardiacoste francese Cerbère, del tentativo di fermo del piroscafo Imerethie II sventato dall'incrociatore Suffren, del bombardamento della nave mercantile spagnola Mar Caspio nelle acque di Baiona dove si era rifugiata, e dell'incidente del vapore inglese Magdalena cannoneggiato anch'esso dalle navi di Franco. Traendo partito dalla dichiarazione del Governo britannico contro le visite ai piroscafi inglesi fuori del limite delle acque territoriali, Delbos proporrà verosimilmente che anche la Francia si pronunci nello stesso senso. Si sarà cosi opposto, all'esercizio del controllo, un ostacolo non lieve, privando praticamente le forze navali nazionaliste della facoltà di cooperare al blocco dell'avversario nella zona retrostante a quella vigilata dalle forze internazionali e creando un nuovo motivo di conflitto e di divergenze con il Governo di Salamanca il quale, dal canto suo, non cessa di rivendicare il diritto di visitare le navi battenti bandiera inglese o francese, riconosciuto spesso per navi governative spagnole che esercitano il contrabbando. Ma tale prospettiva non basta a placare VHumanitc più che mai scatenata contro i governi di Parigi e di Londra e in particolare contro il segretario generale del Quai d'Orsay, Léger, perchè hanno finito coll'arrendersi alle ragioni fatte valere dall'Italia la quale viceversa, secondo l'organo comunista, « nulla avrebbe mutato alle proprie disposizioni circa l'invio di nuovi effettivi e si preparerebbe anzi, d'accordo con la Germania, a iniziare in Spagna la guerra chimica! ». Il Consiglio dei ministri sentirà inoltre un'esposizione del ministro degli Esteri sul problema della neutralità belga e sulle condizioni che Re Leopoldo ha ottenuto a Londra, nonché sul patto italo jugoslavo e sulle ripercussioni che esso è destinato ad avere sulla situazione generale dell'Europa danubiana. Le pressioni sulla Piccola Intesa Delbos si occuperà in modo speciale delle prospettivo esistenti alla vigilia della conferenza straordinaria della Piccola Intesa e del viaggio di Bcnes a Belgrado circa il patto di mutua assistenza proposto a quei governi lo scorso dicembre e, come l'altro ieri dicemmo, tuttora in sospeso per l'ostilità del governo jugoslavo. Il fatto che l'accordo del 25 marzo venga evocato davanti al Consiglio dei ministri prova l'importanza che anche a Parigi gli si attribuisce come elemento decisivo della situazione centro orientale e le preoccupazioni destate in queste sfere dall'incremento dell'in flucnza italiana in quella regione Id'Europa. Il Temps, per dissipare nell'opinione il timore che l'ope- 1 ra diplomatica colà svolta dalla j Francia dopo la guerra abbia a restarne scossa, pretende che il riavvicinamento della Piccola Intesa all'Italia e alla Germania, effetto del fallimento sanzionista e della rioccupazione militare renana, non costituisce se non un « ripiegamento provvisorio », destinato a durare solo finché la Lega ideile Nazioni non abbia riacqui- 1 stato la sua autorità e la Francia non sia tornata un paese d'ordine e di concordia. « Quando questi duo fatti si saranno avverati, sentenzia l'organo ufficioso, la Piccola Intesa non potrà non accorgersi che nè l'Italia nè la Germania le daranno mai la sicurezza insita in una intima intesa con la disinteressata e forte Francia sotto l'egida della Lega delle Nazioni ». Aspetta cavai. che l'erba cresca. L'accenno del Temps è in ogni modo interessante, in quanto che esso permette di rendersi contoche le previsioni delle sfere fran- cesi sulla sorte del patto di mutuaassistenza in gestazione non sono delle migliori e che, allo stato at-tuale delle cose, vale a dire di Partita perduta per Ginevra fronte alla paralisi progressiva della Lega di Ginevra e alle complicazioni interne fruttate alla Francia dai suoi vincoli con Mo-sca (fenomeni sulla cui durata è difficile emettere pronostici) Parigi sente la difficoltà di difendere nell'Oriente Europeo la posizione egemonica godutavi per tre lustri, a spese soprattutto dell'Italia. Secondo il critico diplomatico dell'Action Francaisc, l'avvicinamento italo-jugoslavo è in gran parte il risultato della comune avversione dei due Paesi centro il bolscevismo. In quanto al fatto che l'accordo italo-jugoslavo è un patto bilaterale concluso all'infuori della Lei ga delle Nazioni, il Petit Parisien, sempre piuttosto favorevolmente intonato nei nostri riguardi, riconosce che, data la situazione specialissima creatasi fra Roma e Ginevra, sarebbe assurdo pretendere che l'Italia dovesse far avallare le proprie decisioni diplomati- che dall'istituto societario, mentre non meno assurdo sarebbe 11 pre tendere che gli Stati interessati ad accordarsi seco si astenessero dal farlo solo per non dispiacere a Ginevra. Ginevra ha perduto la par. tita contro Roma: è naturale che i governi, uno dopo l'altro, se ne diano pace. Oggi è stata la volta della Jugoslavia. Domani sarà quella della Grecia o della Turchia. Delbos darebbe al mondo una prova di buon senso e anche di spirito facondo sue le filosofiche conclusioni del grande organo del mattino. Concetto Pettinato L'ANNU ALE a DELLA FONDAZIONE DEI FASCI Addis Abeba dal Segretario Federale. celebrato

Persone citate: Baiona, Beck, Delbos, Re Leopoldo