La costituzione dell'India bloccata dai «congressisti»

La costituzione dell'India bloccata dai «congressisti» La costituzione dell'India bloccata dai «congressisti» Aden colonia autonoma Londra, 29 notte. Le notizie dall'India dicono oggi che l'entrata in vigore della nuova Costituzione autonoma votata dal Parlamento di Westminster dopo durissima lotta tre anni or sono, non potrà aver luogo giovedì prossimo senza l'immediata applicazione dei poteri speciali ai Governatori, i quali nella Costituzione erano stati introdotti come salvaguardia onde garantire la posizione dell'Inghilterra in quel vasto territorio abitato da 350 milioni di uomini. Il nazionalismo indiano infatti, che ha lottato accanitamente negli ultimi anni contro la nuova Costituzione da esso considerata una farsa, grazie alla quale agli indiani vengono concesse libertà solo apparenti, ha mantenuto fino all'ultimo istante il suo atteggiamento negativo. La deliberazione presa due settimane or sono nella riunione di Delhi dajjj « partito del Congresso» ( che esso avrebbe formato i Ministeri nelle circoscrizioni in cui riuscì vittorioso durante le recenti elezioni ma alla condizione di un impegno da parte òei Governatori britannici che essi non faranno mai ricorso ai poteri speciali onde impedire l'esecvizione del programma del partito) ha maturato le sue piene conseguenze. I rappresentanti del nazionalismo infatti quando sono stati invitati a prendere le redini dei Governo provinciali ma senza ottenere una contemporanea promessa dai Governatori di rinunciare alle loro prerogative, hanno rifiutato in sei provinole di (formare i Ministeri e Pandit Nerù, capo dell'ala estrema del partito del. Congresso dichiara già stasera che questa decisione dovrà immancabilmente condurre al fallimento della Costituzione. In tre provincie i Governatori sono riusciti a trovare uomini politici disposti a comporre dei Ministeri di minoranza; in altre tre le trattative sono state avviate con i mussulmani ma non sembra che la loro collaborazione potrà essere ottenuta. E' evidente che si tratta di una soluzione di compromesso e temporanea poiché qualora le Legislature non autorizzassero l'operato dei Ministeri interinali i Governi si vedrebbero costretti o a sciogliere i Parlamenti locali indi cendo nuove elezioni, oppure a far ricorso ai poteri speciali governativi cioè per mezzo di decreti. La Costituzione prevede che possono i' far ciò per sei mesi e possono ottenere un prolungamento dei poteri eccezionali per altri tre anni dal Parlamento di Westminster. La situazione è grave e delicata ma a Londra si è persuasi che le previsioni di Pandit Neris di un fallimento della Costituzione si dimostreranno infondate e che gli elementi moderati del nazionalismo indiano maggiormente interessati ad un programma di riforme sociali si accontenteranno della conquista graduale delle libertà politiche ed eserciteranno pressioni sui loro rappresentanti onde fare abbandonare l'atteggiamento d'intransigenza. Il malcontento è vivissimo in tutti gli ambienti britannici senza distinzione di partito. Si è però sicuri che la Costituzione non sarà distrutta ma solo rinviata, in quanto l'atteggiamento d'intransigenza degli estremisti impedirà l'entrata in vigore delle sue clausole più significative. Intanto con il l.o aprile la città di Aden la quale finora apparteneva alla Presidenza di Bombay ed era da questa amministrata, verrà staccata dall'India e diventerà una Colonia britannica a sè stante. Il distacco ha dovuto essere deciso in base ad ovvie considerazioni strategiche giacché non si voleva concedere pure ad Aden una Costruzione autonoma. La nuova amministrazione coloniale ha già emesso i nuovi francobolli di Aden che cominceranno ad essere usati giovedì. R. P. il Gandhi, il condottiero tramontato

Persone citate: Gandhi, Pandit, Pandit Nerù

Luoghi citati: Aden, India, Inghilterra, Londra