La manovra di Delbos si sgonfia

La manovra di Delbos si sgonfia DECISIVO EFFETTO DEI RICHIAMI ITALIANI La manovra di Delbos si sgonfia gPiena adesione della Germania al nostro punto di vista - L'Inghilterra riflette prima di lanciarsi nelle avventure desiderate da Mosca Da ricordare La situazione ha oggi qualche elemento di minor tensione; il richiamo energico del Duce e le susseguenti dichiarazioni del conte Grandi al Comitato di non intervento hanno mostrato agli inglesi la pericolosità della china in cui si erano messi i loro giornali affo !ganti nella palude fangosa da I essi suscitata. I fattori responsabili della politica di Londra hanno data la sterzata necessaria? Chi ricorda le fasi della campagna filonegussita sa quan- to fosse diffìcile capire le vere intenzioni dei governanti bri-1 ta bi ~~" ™ ' parlamentare; anche oggi nes- nniri rhe usano de«rli «tram- f," art TwT«Sfrasari ad iw e consumo suna dichiarazione che esca dall'equivoco del collettivismo, | del leghismo ecc.; ma è un fatto che sul Tamigi i fumi sulla pretesa disfatta italiana sul fronte di Guadalajara si vanno diradando e parallelamente . " v. rientrano nell ombra le bellico-, se intenzioni di blocchi navali, ' vrine compiute sotto l'egida in- glese. Però «"•««•■«•««•a =»mm'<i'di adunate e di condanne gine- occorrerà sempre ritanmeo e un ani- vigilare: il britannico è un ani- male che va sempre sorveglia to con diffidenza. - . . ,. .. . , La crisi di questi giorni ha messo in mostra le aspirazioni vere e reali del governo di :Leon Blum; il candido, pacifi- co Delbos ha cercato di rigua- :dagnare il favore del Front Po- „,„7„;,.„ ti,..j. -r„r,».i lo „no-lito i7),i/mre tirando fuori le unghie contro 1 Italia Fascista. Le di- chiarazioni di Grandi, mentre avevano come conseguenza di : .. ,.~ . far riflettere 1 Inghilterra sui mali passi, venivano invece zare la crociata contro U *a- seismo; cooperazione navale sfruttate dal capo del d'Orsay per tentare di orgamz- anglo-franco-sovietica ai danni di un'Italia separata dalla Ger- mania. Ecco il programma di Delbos, il quale dimenticava tutti i contrasti e tutti i risentimenti verso Hitler e il suo regime pur di vibrare dei colpi ai danni del nostro Paese. Grossolana manovra, già caduta; basta leggere i commenti odierni dei giornali tedeschi per rendersi conto delle accoglienze fatte agli adescamenti della Francia alleata della Russia sovietica. E' una prova di leal-tà _ell'amicizia tedesca di cuieravamo certi ; il linguaggio in- sidioso di certi giornali non ci . ì; _„ii. =„i aveva affatto turbati sulla sai- dezza inattaccabile dell'asse Ro- ma-Berlino. Ma la manovra di Delbos non passerà tanto presto nei dimenticatoio; essa va ricorda-; nnv,:i; tonta ta quale uno tra ì nuoui lelud-tivi di jugulazione che la sorel- la latina ha talvolta cercato ai nostri danni. Se la Francia non c'è riuscita nel passato, tanto meno ci riuscirebbe oggi che abbiamo la pelle molto più dura. La Spagna dovrebbe essere, nei desideri della Francia di Blum, la tomba del Fascismo; ne sarà invece l'apoteosi. A. S. L'asse Roma-Berlino è l'unica realtà politica attiva Berlino, 25 notte L'incidente di Londra, dove la ipocrisia e la sfacciataggine politi ca internazionale sembrano essersi ccllegate per fare del Comitato di non ingerenza la miglior piattaforma di propaganda sovietica in Europa, e per reggere al bolscevismo la staffa per la sua cavalcata in occidente, incontra in questa stampa i più vivaci commenti i quali mettono in rilievo, prima di tutto, il contributo di chiarezza che. a confondere la duplice alleanza suddetta, è stato portato nel Comitato dal Fascismo, chiarezza che non permette illusioni, nella dichiarazione, cioè, dell'ambasciatore Grandi che l'Italia non ritirerà dalla Spagna i suoi volontari se non a guerra finita: il che dice con parole niente affatto velate quello che tutti gli italiani sentono come imperativo dell'ora: che, cioè. l'Italia non permetterà in nessun caso la manomissione della Spagna da parte della Russia sovietica, l'insediamento, cioè, del bolscevismo asia-tico in pieno occidente, nel recesso più delicato e più geloso del Mediterraneo. Vano tentativo Ma un secondo elemento in tutto quanto è accaduto ed accade questa stampa mette unanimemente in evidenza, che è più di ogni altro adatto a dare forza ed ! efficacia istruttiva e costruttiva J salla suddetta chiarezza italiana: tied è quello della piena adesione lidel governo del Reich al punto di j dVista italiano, adesione che è sta-'pta subito al Comitato stesso affer-' umata. a scanso di equivoci, dal srappresentante tedesco ambascia- dtore Von Ribbentrop e che tutta ■ la stampa del Reich vivamente ; sottolinea, notando come, contem- ' poraneamente a quanto avviene a FLondra si sia inscenata a Parigi puna manovra di stampa in gran- e de stile, intesa ad appoggiare gli dintrighi franco-sovietici di Londra ncoi tentativo di un cuneo nei rapporti tedesco-italiani, valorizzando, cioè, pretese differenze di punti di vista fra Roma e Berlino, nella faccenda spagnola, e tentando «ofcolifazata di intaccare l'asse Roma-Berlino ma in effetto riuscendo invece a Europa l'unica realtà politica e.« stente e(} agente a preservazione p dare la dimostrazione provata del v«to che in 4uesto moménto in ch riudcaqrealt4 politica ^.'l' e djfesa ^aìie forze di distruzione d bolsceviche ed a garanzia di una ljnon è nessun'altra. In proposito qpossibile riorganizzazione dell'Oc- Pcidente, è l'asse Roma-Berlino o'chla stampa tedesca unanime si prò-1 st■„ ™„„i„,., ;„/i,,k;.„k;„ „!tpnunoa in manica indubitabile ^ . ...... Ie suc n0);c hanno lana di npro-, durre pareri di ambienti autoriz- jst Zati: I Tageblatt — in v'isita dell'Ambasciatore connA^^on ìk Pconnessione con la « Ecco che — nota il Berliner g ^ze^r=-^ t-i^u™., ,,„„ ^^t* ^2ii„ .«e», zz, francese" ed anche ine-lese dda un "ran daffare mi- trovare è lada un gran aaitare pei trovare e li-ascpnqb Delbos, una gran parte della stani costruire differenze Ira il modo di vede,.e tedesco e quello italia no. nella questione dei volontari; : l'obbiettivo è chiaro: si vuole in Sto ^nV^tAtS*.* : i buoni rapporti fra Roma e Ber lino. Ora è bene che si sappia che ifra il Governo tedesco e quello ita Uan(J nQn esistono in qu*esta fac. ] cenda nè differenze, nè tanto me- I no contrasti di opinione. Con ogni I insistenza deve essere appoggiato |" , e sottolineato quanto il rappresen- I ; tante tecjesco al Comitato di non ! : ingerenza, Ambasciatore Von Rib-1 - = c 1 come la manovra londinese sia sta- n ta subito afferrata a Parigi dal fe^'0JfetAea"° SU"a lpocrlsla L D giornale pro'segue rilevando m ; ministro Delbos, e dalla stampa, jn e come questo fatto è reso ancor 1 Piu trasparente dalle voci che sono state messe in giro di pretesi nuovi trasporti di volontari italiani. Tutte voci che — dice il giornale —■ ad altro non servono in sostanza se non ad allontanare l'attenzione da quei confini dei Pirenei che sono per conto loro cosi difficilmente controllabili, nonché a divergere l'attenzione dalla questione del tesoro nazionale spagnolo. La Deutsche Allacnieine Zritung scrive che la faccenda « non rcilttpl'c'si è limitata alle balorde tirate . dell'ambasciatore sovietivo, ma ! anche l'ambasciatore francese ed 11 ministro Delbos ne han fatto oggetto di conversazioni diploma- ^ g C08l ratmogfera internazio^ na]e n<J , tanto turbata ». i in La manovra delle manovre ! H giornale premette che in tut azrtmcdè stata imnrovV^amentp te Stata imprO\ VISamenie .daesvto cio è da vedere oltre tutto una s'altra manovra di diserzione che z ■■ sarebbe la manovra delle mano- nvre: quella cioè di allontanare più nche si può l'attività diplomatica adal patto occidentale, il quale, per Gla Francia, in sostanza, è diventa- tto meno interessante in ogni mo- vdo di quegli accordi che ringhi!- cterra le ha elargito nell'interré- dgno fra la Locamo estinta e quel- mla futura, che si ha quindi inte- cresse ad allontanare quanto più ssi può. II giornale quindi osser- sva che « dopo che l'Inghilterra ha Taperto verso il Mediterraneo la j ivia alla Russia sovietica, è l'Italia nche non può volere questo elemen- rto estraneo in quel mare. Le di- schiarazioni di Grandi, che i volon- ttari italiani non saranno ritirati cprima che la guerra sia finita è. din proposito, più che chiara ». I contrasti di potenza, sorti in mproposito fra Italia e Inghilter- ' «ra, quest'ultima temendo un au- ! pmento della potenza italiana nel- ql'Occidente mediterraneo, a mezzo pdell'appoggio dato a Franco, sono it s stati o dovrebbero essere placa- ti. dopo le dichiarazioni dall'Ita- lia ripetutamente date, e riflesse del resto nell'accordo italo-inglese per lo sfatti quo, tanto che, negli ultimi tempi si eran potuti vedere segni di presa di contatto fra Lon- dia e Franco. y * WTeno Uj menzogna Ma è ora soprattutto dalla Francia che vi è una nuova ri- presa di diffidenza: per la Fran- eia, che si è vista in qualche mo- do tenuta fuori dalla competizio- ne nel Mediterraneo occidentale «il nuovo contrasto italo-inglese ofìre la occasicne di una rivincita contro una pretesa minaccia ita-liana nelle Baleari ». E' su questofalso terreno che la nuova allean- za della ipocrisia e della sfaccia- taggine franco-sovietica si muo- )■- parere che l'Inghilterra già tenta ve: ed è su questo falso terreno che Delbos pretende di ammonire l'Italia. Il giornale è. però, del di smorzare l'incidente e di met ljre a dormire i suggerimenti di quanto alla Germania anche que Parigi di investirne niente meno che la Società delle Nazioni. In sto giornale smentisce le voci sor- tp in nrnnn<iitn dai rnllomiio ^"^f^™ J^ut - • ■ stione dei volontari, « Si ha da fare 1ue" Pagna al fine di gettare la diffiden- D s » conclude il giornale — con unaespressa_cam zioni lo dimostra la d'.ch za fra Roma e Berlino: ma quan combina iarazionedi von Ribbentrop al comitato del- la non ingerenza. Il discorso del- li-ambasciatore tedesco non lasciaa desiderare nulla in chiarezza esoltanto coloro uhe non voglionocomprendere pcssono passar so-pra al fatto che la politica italia-na e la politica tedesca, in questa questione della non ingerenza combaciano perfettamente ». Il ri I • II (.nvaf ti A hrif/llinim |" VY.'**1 WI UttlllIIVWI Ci TlOnO olla nrilfl'0.n7Q Nelle «"u piUUCIItd 1 ■ . . oorne respinge le do- 11„1I,1C laburiste di inchieste ir.ter- nazjor^: „ |„ ,.„„; lK Giuseppe Piazza Lord Cranbo mande laburi smentisce le voci di nuovs mvl> ài volontari italiani Londra, 25 notte. Il Gabinetto britannico nella suariunione di ieri non avrà forse,, . 4. , come era solo oggi a pretendereil <Daily Mail », deciso di faretutto il possibile per attenuare latensione anglo-italiana e, anzi, per ristabilire fra l'Inghilterra el'Italia quelle amichevoli relazioniche sembravano dover scaturire! automaticamente dalla dichiarazione di Roma, ma è certo che hariconosciuto l'esistenza di taletensione. ne ha preso atto rara-maricandosene ed ha deciso, perciò che concerne questo Governo,di non fornirle alimento. Che cosa in realtà l'Ambascia- t°re d'Inghilterra a Parigi abbia... . ° . . . _ .. ° Niente blocchi navali detto al ministro Delbos nessunoa ,ii „.,„„,.„ o ,n0 e in grado di sapere e alle indi-screziom parigine in proposito nonva prestata molta fede. Qui ri- sulta, in ogni modo, che opera- zioni navali di qualsiasi sorta so- no disapprovate da questo Gover-quatasi sorta sianoo-rande e no e che ad esse mai l'Inghilterra aderirà. Si ammette che questo Governo certamente deplora l'in- tervento italiano nella guerra ci vile di Spagna e cosi pure l'espli cito atteggiamento del conte Gran di, ma da ciò a concludere che qui misure di contemplate, il passo è si ha ragione di credere che non sarà compiuto da questo paese, Tutt'al più. si deve prevedere un irrigidimento della posizione di neutralità assoluta dell'Inghilter ra causata dalle difficoltà sorte in seno al Comitato di non interven to e alla crescente esasperazione colà manifestatasi fra difensori dell'una e dell'altra delle parti. Come dice il collaboratore diplo- matico àeU'Bvemng Standard' « Londra considera la situazione presente con maggiore calma di quanto si faccia a Parigi », Si pensa qui che nulla è intervenu- ito a peggiorare la situazione. Non si può dire, ad essere sinceri, che debba peggiorarla il dibattito di politica estera che ha avuto luo- go oggi alla Camera dei Comu- ni. Anzitutto, essa non avrà ecc nel paese, perchè la sospensione dei giornali pel Venerdì santo la- sclera gli oratori di .oggi senza pubblico. Per giunta, il dibattito ha avuto un carattere così super- fidale, da far pensare al peggio! genere di giornalismo di provm- cia. Gli oratori laburisti sembra- vano preoccupati di sparare due o tre cannonate e darsi alla fuga senza attendere l'esito del tiro, Chi ha tentato di puntare le sue armi con un po' di esattezza e chi, fra tante stravaganze, ha pur detto quali he verità è stato come al solito. Lloyd George. Cranborne. sul quale è caduta la responsabilità di rispondere \gli oratori, si è tratto d'imbarazzo parlando di leghismo, di az.vne collettiva o, In altre parole, riprendendo tutte le idee che servirono a suo tempo all'Inghiltei ra ad impedire al pubblico di cv tpire una volta per tutte se l'In- a- ! ghilterra volesse fare la guerra l - all'Italia oppure al Negus, e Llyod George si è adattato da' e principio a questo ambiente pari landò di Addis Abeba, di Spagna e e di tutto il resto. Egli è passa- to a parlare poi del patto occi dentale. Ha detto come Hitler si fosse dimostrato pronto a firma¬ re questo patto e, in quanto al- ' a l'oriente europeo, fosse disposto a - firmare un patto di non aggres- : - sione. Ltoyd George, convinto di! -'^ueste intenzioni di Hitler, ha - chiesto al Governo di accelerare le e I trattative per addiveire ad una in¬ e |tesa completa in occidente, la quaa le spianerebbe la via a un patto -idi non aggressione in oriente, o! Dopo di che l'oratore è passato - a parlare dell'Italia deplorando le - esitazioni e le incertezze della po-, - Utica inglese. Parlando poi della ! vpa ]istìci all'esercito italiano sFasBcpnrz!sj v; tf'. So Slave situazione in Spagna,' dei e Pericoli che la circondano, ha prc- fel testato contro gli attacchi giorna- !s•■ tici all'esercito italiano. , pLlovd George non ha affatto !venomato il pericolo di una posi-'di menom pericolo di una pos o z'one egemonica dell'Italia ini n Spagna. « L'Italia — egli ha detto — ha : - già conquistato e stabilito la sua do autorità nel Mediterraneo oriente- st 11i*^?*' ^S^^ nel'pme" ! Mediterraneo occidentale ». , lA questo proposito Lloyd Geor- sSfi «iato lettura di una « lette- c-1 ra Peptica . scritta molti anni or ; Gsono da Lord Milner e concernen- te le concessioni da farsi all'Italia il | e: nella Somalia britannica. -1 << L'Italia non desidera la So- malia britannica - scriveva Lord a Milner. — Essa vuole l'Abissinia e.e se otterrà l'Abissinia dominerà o • praticamente il Sudan. L'Italia è o-jUn pericolo per le nostre comunia-! cazioni ». a mm W perchè permettiamo a Mussolini di essere in una posizione grazie al- Ila quale egli domina le nostre co- .municazioni con l'India. Qual'è la o-ipolitica del Governo britannico? r->*on ho mai incontrato..Mussolini, K \~ ha soggiunto^l'oratore:.—- pos ndLloyd George ha così commen-1 tato questo strano documento: («E' un avvertimento lanciato|da un uomo che era allora all'orlo |della tomba, l'avvertimento dl un I grande statista imperiale. Noi .stiamo facendo esattamente \* fstessa cosa oggi con la Spagna, ■ 'di so soltanto giudicarlo ni ! conto dei suoi discorsi dal resoNoi commettiamo costantemente lo stesso errore di presumere che quando a egli Pa'"la non intenda fare quello e, : che e insistiamo in questo errore perche fino al eriomo dofEi e tuii0\ìò cne ^n hafeaetto, anche e quando le sue narole sembravano a stravaganti, egli le ha immediai, tamente poste In esecuzione. La e grandezza di Mussolini è quella ni idi confidarsi francamente col suo re P°P0''°- c«s! 10 ha avut0. sempre con se ed io sono convinto che sgtvpmolto si guadagnerebbe imitando aa ;i EU0 esempio^ In luogo di ciò, e noi ci accontentiamo di far di tanra- to in tanto delle dichiarazioni e er abbiamo sempre preteso che sao, remmo passati agli atti, ma in ' «alta, dopo le parole, abbiamo fatto tutto il possibile per ritardare l'azione fino al momento in cui essa ha perso la sua utilità e. a- quando abbiamo agito, la nostra a azione è stata incompleta e ina- ^n,gli Oimnrtr, r>ni trnviami o deguata. Quando, poi. troviamo che ì nostri atti non rispondono i-, a],0 m luogo di correggere n le deficienze rinunciamo ad agire, i- Questo è un errore che non è staa- to mai commesso da Mussolini s. o-; Parlando, infine, degli incidenti r- di Addis Abeba, Lloyd George ha tvnsmeAdatilnfgcsdllrptprctLa replica di Cranborne Lord Cranborne ha basato la sua risposta sulla necessità di un aco cordo collettivo dicendo che il Go e verno britannico non intende agire da solo nei riguardi degli incidenti di Addis Abeba. Sin dall'inizio del conflitto in Abissinia, l'Inghilterra ha agito collettivamente con gii altri membri della Lega. Una protesta è stata inviata a Ginevra dal Negus e essa dovrà essere esaminata collettivamente a violentemente attaccato il Govero no per il suo atteggiamento pasn-;sivo. iinui n e, n di rn ne ri da tutti i membri dell'organizza zione societaria. Il Governo britano- nico. dunque, si rifiuta di esprid mere un giudizio, dato che la quee stione si trova sub judice. Lord di Cranborne si è persino rifiutato di Si accettare la proposta del deputa- to laburista Noei Baker secondo n la quale il governo britannico do- e vrebbe appoggiare con tutte le sue di forze un'eventuale domanda di ino- chiesta. Circa la Spagna, Lord u- ' Cranborne ha riconosciuto che la c situazione è ansiosa ma per age giungere subito dopo, che è di una - così straordinaria delicatezza che a qualsiasi azione mal considerata o potrebbe renderla infinitamente r- più grave e per questo il Gover- ] ! no sorveglia costantemente gli e- venti, sempre sperando di trova- re una soluzione accettabile per e tutti. a II Sottosegretario agli Esteri ha o, poi dichiarato che il Governo ine glese non ha la menoma ragione e d'ammettere come corrette alcune a voci raccolte dagli oratori laburio sti circa ulteriori invìi di volontàa zvrv n- vdiadslzidbri italiani in Spagna. A Lloyd George, poi. Lord Cran borne ha rimproverato di esigere dal Governo un'azione, senza the un accordo sia stato effettivamente violato. E' impossibile — egli ha concluso -- condurre gli affari inttr, nazionali in questo modo ». Vice verre*bet .°PP°rtuno considerare la possibilità di un azione comune Doccie d'acqua fredda sulla furia francese Parigi. 2o notte. Come notavamo ieri sera, la Francia impernia nel momento attuale la sua politica spagnola sul presupposto che l'asse RomaBerlino non funzioni a fondo e che la Germania non aderisca alla politica italiana della Spagna se non con alquante riserve. Tale, almeno, era ed è la speranza di Parigi. E a tale speranza vanno evidentemente riconnessi gli accenni minacciosi ancorché velati di qualche organo del mat tino secondo cui « se nuovi rinforzi italiani venissero diretti in Spagna a sfregio del controllo, di- un azione comune fe^^T T P'U SOt*° s"' P'an° diplomatico, ma nel cam- po dei fatti ». Linguaggio non di- vers0 usava la stampa francese dl sinistra nell'inverno 1935-36; La situazione non va comunque drammatizzata e sin da questa sera un certo miglioramento e percepibile nell'atmosfera genera. ma a quel tempo le sinistre non erano al potere. b le, miglioramento che non è forse scnza rapporti con l'arresto della controffensiva rossa sul fronte di Guadalajara. Giacché far baccano e creare incidenti diplomatici non è mai molto difficile- ma vin- cere una guerra lo è uii poco di' più. Ora la tanto strombazzata! vittoria di Miaja a nord est di Ma- drid, che a dar retta all'Oeuvre| e al Populaire pareva dovesse ri- cacciare i nazionali al di là dello ' stretto di Gibilterra, si è risolta, in un successo tattico del quale,gii stessi giornali anglo-francesi! hanno atteso, per sentirsene siou-1 rj di vederlo confermato dai cor-| risDondenti italiani sul fronte del-i . 'l iwn 'Am'wmi f^^iJ^^^M^I d0.\ successo tattico che potreooe do- mani essere annullato da un altro! tattico lascia pensare che | shti bolscevizzanti di Pa-! successo gli ambienti rigi e di Londra non siano in real-1 tà così sicuri del seguito dell'av- ventura e vogHano sopra^ profittare di una circostanza for-i tunata quanto insperata per ca-ivarsi da un imbroglio dal qualei non sanno come uscire senza la-! sciarvi molte penne. lAsteniamoci dunque dal dram-1 matizzare e attendiamo con fidu- reia la rivincita del buon senso.1 Alla fin dei conti a Parigi non si [dovrebbe aver dimenticato eh» al1 ao\ieoDe ilei aimenucato cne ai tempo della guerra italo-etiopica ; il riserbo e le oscillazioni di Ber- ! lino — riserbo ed oscillazioni che nel caso attuale sono più nella fantasia di qualche scrittore di gazzette e nella speranza di qual-' che collaboratore del Quai d'Or- isay, che non nella realtà — in- dussero più d'uno a dedurne che la Germania non mirava con quel- l'atteggiamento che a incoraggia re Francia e Inghilterra a impegnarsi in una guerra in Mediterraneo per poter meglio sorprenderle sul Reno... Segno indubbio della migliorata atmosfera odierna sono i commenti favorevoli generalmente ispirati ai giornali parigini dal I viaggio di Ciano a Belgrado e | dall imminente firma di un patto italo-jugoslavo. Il Tcmps fra gli'altri riconosce che bisogna ren- dere al Duce la giustizia di es- ! sere stato lui col discorso di Mi-, lano a prendere per ir primo l'ini-. ziativa di un riavvicinamento fra i due paesi. Il fatto che la firma di un patto sia diventata possi-Ibile prova all'organo ufficioso che | il problema dell'Adriatico ha per- \ C. P, | duto la sua antica acuità. Beutrctie5Retct)j j IL PRIMO francobolto tedesco con l'effigie di Hitler sarà messo in vendita il 5 aprile, genetliaco del Fuhrer. L'ESERCITO del Principato di Liechtenstein festeggia il suo 95 anno. Infatti, l'unico soldato che lo compone. Andrea Kleber, che è anche generale, ha compiuto in questi giorni 95 anni.