L'ORO RUSSO per la propaganda in Francia

L'ORO RUSSO per la propaganda in Francia L'ORO RUSSO per la propaganda in Francia Sensazionali rivelazioni di Doriot pubblicate da « Gringoire » - Centocinquanta persone pronte a testimoniare Parigi, 25 notte. Da mesi la stampa di fronte popolare non cessa di accusare i giornali indipendenti e. le organizzazioni nazionali di ricevere sussidi dall'estero, principalmente dalla Germania. A queste fantasticherie, il deputato Drriot, con molto coraggio, ha risposto dall'alto della tribuna di Palazzo Bor. bone con fatti precisi, accusando formalmente il partito comunista francese di avere ricevuto nrl corso di questi ultimi diciassette anni 250 milioni di sovvenzioni sovietiche. Ma la sua proposta di nominare una commissione d'inchiesta sulle « risorse dei partiti e della loro stampa » è stata, come i lettori ricorderanno, respinta l'altra notte con 359 voti contro 230. Soltanto la minoranza ha mostrato di condividere il desiderio di Doriot, di fare la luce su tale questione e di provare che, se l'oro straniero scorre in Francia, è quello di Mosca, destinato alla preparazione della guerra civile. Le precisazioni di Gringoire Il settimanale Gringoirq, nel suo numero di domani, reca indicazioni interessanti tratte da documenti inediti dal Doriot comunicatigli. Dal 1926 al 1934, ultimo bilancio conosciuto, VHutnanitè non ha cessato di essere in deficit. L'abisso cosi scavato era talmente profondo che Piatnisky, gran dispensatore di fondi di propaganda russi, messo al corrente della situazione allarmante del giornale comunista, inviò a Parigi uno del suol agenti per mettere fine ad una situazione che non poteva prolungarsi. II deficit fu tosto colmato. L'Human ite si è sempre rifiutata di aprire i suoi libri e di permettere le verifiche che avrebbero confermato come l'oro di Piatnisky le abbia permesso di continuare le pubblicazioni. A tale riguardo, le testimonianze di certi amministratori non mancherebbero di essere edificanti. Sarebbe pure facile ritrovare gli istituti per 11 tramite dei quali vennero effettuate le operazioni di cambio. Rifiutando martedì di sottoporre i loro conti a una commissione d'inchiesta, i comunisti hanno confessato l'intervento di Piatnisky e riconosciuto le sue sovvenzioni. Dopo l'adesione alla terza Internazionale il partito comunista ha creato di sana pianta una organizzazione di quadri « professionali », suscettibili di dirigere la attività dei membri del partito in tutte le direzioni del « movimento politico economico e culturale ». Somme enormi sono state spese per la costituzione di « sezioni specializzate»: propaganda antimilitarista, propaganda coloniale, mano d'opera straniera, propaganda rurale, cooperative di consumo e di produzione, organizzazioni sportive, organizzazioni di ex-combattenti, soccorso rosso internazionale, soccorso operaio internazionale. L'insieme di queste organizzazioni, nelle quali lavorano centinaia di persone, è costato milioni al partito comunista. E' ridicolo pretendere che le quote abbiano potuto sovvenire ai bisogni di un apparato amministrativo cosi formidabile. Il partito comunista ha fatto uno sforzo di propaganda speciale fra gli operai esteri rifugiati in Francia. All'infuori della sezione centrale comunista in cui gli operai emigrati sono organizzati in sottosezioni per nazionalità ed il cui mantenimento è estremamente oneroso, il partito comunista pubblica per gli emigrati un numero considerevole di giornali in lingua straniera. La Verdad, destinato agli spagnuoli, tira 4000 copie due volte al mese. La Verità destinato al fuorusciti italiani, tira 7000 copie; la Voce del lavoro è destinato a 7000 poacehl; ed il Parisis Munkas a 3000 ungheresi. La Voce proletaria, oubblicato in italiano, si tira a Ì2.000 esemplari, mentre il Panvor sminuzza il catechismo comunista a 2000 armeni. VI sono poi altri ebdomadari e bimensili destinati a cecoslovacchi, a jugoslavi, a israeliti, a ucraini, a bulgari, e cosi via. Tutti questi giornali sono in deficit, e nessuno potrebbe giustificare risorse per una vita normale. Si ammetterà senza fatica che anche in questi casi non sono le magre quote dei militanti che possano sostenere da anni un così costoso sforzo di propaganda. Per le masse francesi Beninteso, il partito comunista non ha trascurato nulla per far penetrare la sua propaganda tra le masse laboriose francesi tanto in città come nelle campagne. Lo sforzo realizzato per gli stranieri di esprimersi nella loro lingua, lo ha continuato con mezzi dieci volte più potenti per i lavoratori francesi. Oltre all' Humanitè 11 partito comunista edita, nella maggior parte dei Dipartimenti francesi, giornali regionali di cui molti in parecchie edizioni quotidiane: ad esempio V Enchainó nel Nord c nel Passo di Calais ha] duo edizioni, il Rango Midi per la Valchiusa, le Bocche del Rodano i ed il Varo ha tre edizioni: in | quanto agli altri giornali, di cui sarebbe troppo lungo fare l'enumerazione completa, essi sono una cinquantina di quotidiani e di periodici, i cui deficit sono considerevoli. Alcuni esempi: Le travati, settimanale di Villcncuvc-Saint-] George, a dispetto di una sovven- ' zione comunista di 36 mila franchi, accusa un deficit di 15 mila franchi e lo stesso può dirsi per altri giornali dei dintorni di Parigi e dei Dipartimenti. A fianco di questi giornali di dottrina generale, il partito comunista pubblica altri organi specializzati, come L'avanguardia, destinata alla gioventù; La. caserma, Il coscritto,-L'aviatore, che sono sempre distribuiti gratuitamente; La catena rossa, destinata! agli operai degli stabilimenti Ci-1 troen; Il carro d'assalto, destina-, to agli operai degli stabilimenti I Renault; Il militante rosso, rivista! della guerra civile; e i Quaderni] del bolscevismo, rivista estremamente costosa per intellettuali. A tutte queste pubblicazioni, alle cui spese integralmente provvede il partito comunista, sono da aggiungere centinaia di bollettini che vengono distribuiti ovunque, bollettini per gli onerai, per i rurali, per la gioventù. Pullulare d'associazioni Tale riassunto sommario basta ad indicare quanto importanti siano le somme spese ogni anno a questo solo titolo della propaganda sovietica. Ma il partito comunista -se ne assume anche altre, poiché ha creato in grande numero le più varie organizzazioni. Ecco alcuni esempi: Casa della cultura (associazione scrittori e artisti rivoluzionari) ; Pace e libertà; Unione delle giovanetto di Francia; Unione delle donne contro il Fascismo e la guerra; Comitato d'aiuto al popolo spagnolo; Associazione dei lavoratori senza Dio. Tutte queste organizzazioni non sono che ramificazioni del partito comunista. Ma non è tutto. La terza internazionale non ha esitato a finanziare centinaia e centinaia di libri, opuscoli, avvisi, di cui da anni inonda il paese. Non si può pensare a elencare tutte queste pubblicazioni, ma chi conosce il costo di questi libri e il costo del loro trasporto e della loro diffusione, può rendersi conto che queste spese non sono le meno importanti. Doriot ha militato per un tempo abbastanza lungo nelle file del partito comunista, ed è perciò in grado di conoscere e valutare approssimativamente le spese di questa enorme organizzazione. Égli dichiara di esser pronto a provare che tali spese sorpassano di molto le capacità finanziarie del partito comunista, e che necessariamente altre forze devono cooperare a questo finanziamento. Doriot cita un elenco di 150 persone, le quali per un incarico o sotto un qualsiasi altro pretesto hanno avuto modo di rendersi conto davvicino dell'attività comunista. L'elenco, che Doriot dichiara molto incompleto, è tuttavia molto istruttivo poiché da esso emergono nomi notissimi del partito comunista, e anche quello del senatore Henry Sellier, attualmente nel Gabinetto Blum quale Ministro della Salute pubblica. Tutti questi testimoni potrebbero confermare l'arrivo in Francia di sovvenzioni sovietiche; alcuni di essi sono anche pronti ad esporre in qual modo siano state effettuate le operazioni di cambio, e come furono utilizzate le ingenti somme versate al partito comunista. Doriot ha formulato domande precise, corredate da cifre, e ha citato nomi. Ma la seduta di martedì non permette eccessive illusioni: alla maggioranza della Camera attuale, la luce invocata da Doriot non garba affatto. Gangsters di servizio per il contrabbando degli aerei Il caso di un aviatore inglese Londra, 25 notte. Una organizzazione che somiglia come una goccia d'acqua a quella dei gangsters americani c il cui animatore sembra essere appunto un tipo da galera venuto da oltre Atlantico prospera a Londra ove si sta occupando del contrabbando di aeroplani in Spagna. La sua esistenza è stata denunziata alla polizia da un pilota inglese, il quale, come tanti suoi colleghi, eobe dai gangsters la proposta di portare un'apparecchio in Spagna per un allettante compenso. Si tratta dell'cx-ufficiale dell'aeronautica inglese Douglas Lucke, e un suo dettagliato racconto degli avvenimenti dogli ultimi giorni viene pubblicato sta¬ ] i | ] ' ! 1 , I ! ] a e i i l , o o sera dallo Star che riferisce come attualmente il Lucke sia guardato a vista da funzionari di Scotland Yard, poiché vi è il pericolo che i componenti della banda vogliano su di lui vendicarsi. Costui, dunque, narra che lunedì mattina uno sconosciuto gli telefonò per chiedergli se fosse disposto a pilotare un aeroplano -. al di là della Manica ». Il Lucke accettò l'offerta e si recò in un aerodromo presso Londra per discutere l'affare. Trovò tre individui: un australiano, un neozelandese e un americano « i quali sembravano usciti da un film della malavita di Chicago». Il neozelandese, per tastare il terreno, si denudo un braccio e mostrò al Lucke una ferita « riportata in Spagna Il Lucke capi immediatamente di che si trattava, ma anziché declinare l'offerta, mostrò di aver compreso e di essere d'accordo. L'incarico consisteva nell'andare a Rochester a prendere un grosso apparecchio civile, portarlo a Bordeaux, sottrarsi in quell'aeroporto alle pratiche doganali col pretesto di fare una breve escursione aerea, e quindi raggiungere Santandcr. « Ho capito subito — narra stasera il Lucke — che laggiù l'apparecchio sarebbe stato venduto al governo spagnolo con enorme profitto e che io sarci stato piantato in asso e avrei dovuto tirarmi da solo dall'imbroglio ». L'aviatore finse tuttavia che tutto andava bene e si fece promettere 80 sterline per i suoi servizi, dello quali gli furono anticipate soltanto cinque, oltre a mille franchi che avrebbero dovuto servire a pagare la benzina a Bordeaux. Consegnandogli il denaro, i tre gangsters gli narrarono che un suo collega, il quale aveva tentato di svignarsela con 150 sterline, era stato trovato qualche giorno più tardi nel suo letto mezzo ammazzato di botte. « Ho constatato più tardi — dichiara il Lucke — che il racconto dei gangsters corrispondeva esattamente alla verità ». Insieme a uno dei loschi figuri, egli si recò quindi a Rochester, esaminò l'apparecchio pronto per la partenza e quindi telefonicamente avverti la polizia. Tornato in fretta alla sua dimora a Londra egli non venne più lasciato in pace un minuto. Il telefono continua a squillare giorno e notte per l'intera settimana, e individui sospetti si videro gironzolare dinanzi alla sua casa. Nel contempo, altri sconosciuti sono venuti a bussare alla sua porta ma il Lucke e sua moglie per prudenza non hanno aperto, e hanno ancora una volta avvertito la polizia della presenza di quella insolita guardia attorno alla loro modesta abitazione. E' inutile dire che l'apparizione del poIxcemcn ha prodotto il deserto nella via abitata da Lucke, ma stamane uno sconosciuto ha telefonato per avvertire la moglie dell'aviatore: «Ho appreso che avete molti amici in casa e che non gradireste oggi il nostro arrivo in casa vostra; vi avverto che vi faremo visita fra breve ». In seguito a questa velata minaccia, Scotland Yard ha dislocato una pattuglia dei suoi migliori segugi a difesa del Lucke, mentre indagini febbrili sono state iniziate per scoprire l'identità dei contrabbandieri di aeroplani.