Martano avanza nella classifica ma perde terreno nei confronti dei primi di Giuseppe Ambrosini

Martano avanza nella classifica ma perde terreno nei confronti dei primi Le conseguenze di una errata tattica di gara Martano avanza nella classifica ma perde terreno nei confronti dei primi Milbouard vince la terza lappa e Lapeble è prime In graduatoria (Dal nostro inaiato) Saint Etienne, IO notte. L'atleta che mi ha indotto a .teff idre questa prima grande prova intemazionale della- stayionc sta mettendo a dura prova i miei nervi e il mio fegato. E anche voi rimanete sconvolti stupiti e increduli quando vi dirò che. nonostante l'ordine d'arrivo di Saint Etienne e la conscguente classifica generale, Martano ha continuato oggi a fare strabiliare gli spettatori delle sue prove e a dimostrarsi di gran lunga l'uomo migliore in campo. Questo contrasto, questa mancata rispondenza fra la dimostrazione di superiorità e il risultato acquisito è una conseguenza dì un altro contrasto, di un'altra sproporzione, quella, fra i mezzi fisici e il cervello del corridore. Illustrandovi l'andamento della corsa, mi sarà più facile darvi la dimostrazione di quanto affermo. La fuga risolutiva Questa mattina il vostro uomo è partito da. Nevers con il non leggero fardello di 5 minuti di penalizzazione, inflittagli, come vi ho detto ieri sera, per irregolare cambio di ruota in seguito alla sua foratura nella Orleans-Nevers, Non c'è che dire, i comnnissari sono stati di manica larga. Il regolamento, infatti, della, corsa prevede per simili infrazioni, la retrocessione all'ultimo posto della tappa. Martano avrebbe, così, perduto più di mezz'ora e, quindi, ogni speranza di rivalsa. Questo era quanto volevano i rappresentanti delle altre Case, ma il signor Casali s e il direttore della, corsa sono riusciti a imporre una punizione ragionevole, tale da- non mettere senz'altro fuori gara quello che rimane uno dei suoi maggiori elementi d'interesse e, tuttora, uno dei suoi probabili •ui'Mcitori. Martano è partito, così, stamane con la convinzione che il distacco dai primi fosse tutt'altro che incolmabile. Ci eravamo coricati ieri sera che nevicava e ci siamo alzati stamane che il più limpido sereno ci prometteva una magnifica giornata. Non appena messici in marcia, ci accorgemmo che la direzione del vento, abbastanza, forte, ci era contraria; questo è bene saper sa¬ Vito a maggior rilievo della media I soliti scatti iniziali, alcune battute d'attacco c. poi. dopo meno di mezz'ora, cero In spunto del tema su cui si svolgerà tutta la tappa. Fuggirono di sorpresa Montuori, Mlthouard, e Berty, li raggiunsero Lapébie, Granici; Marcaillou e Alberto Van Schandel e si formò, così, l'avanguardia che, pur cambiando di formazione, non avrebbe più dovuto essere raggiunta. Si può dire, quindi, che la mcMVtcavlsatcorsa sia stata decisa in partenza. I „cedendo come la squadra di Mar-\stano fo«st in mano di dirigenti di\sben modesta esperienza per quan- ' to volonterosissimi, mi ero permesso, prima di partire, di raccomandare a Slattano di tenersi nelle prime posizioni e di non lasciai lacomaturare nessun tentativo di fu-\pga: al suo direttore, poi. av,evo\rconsigliato di dare ordini agli al- ztri uomini di mettersi a completa\ldispos'r.innr dell'unii a ih' potessi- iavere possibilità di vittoria per ta cmarra. Ma poi in guru mi nono [isubito con Minto che 1' mie erano sstatr parole sciupate. Martano sr-ÌSnestaia al centro della lunga filai e fra i fuggitivi c'era Moiititor\\ehe ali stava yiuocando il bruito tiro di aiutare nella fuga nomiti, come Lapébie e Mithouard. Fu cosi, che, nei vari gruppetti, che ogni tanto si davano all'inseguimento dei fuggitivi non mi riusciva mai di trovare Martano, che continuava una corsa di attesa. A Villencuvc (Km. J/2) il distacco era di 2'10"; a Moulins (km. Sii) era di 2'J/O". A questo punto mi avvicinai a Martano e gli domandai perchè permetteva che il distacco aumentasse senza reagire, come certo avrebbe potuto. Mi rispose: « Vedrà che vanno gli altri a prenderli, poi io li brucio tutti... ». In queste parole dette, naturalmente, in stretto piemontese, c'era- un piano, una speranza, una sicurezza anzi, ma, come si vedrà, anche un errore. In testa c'erano nomini di tutte le squadre, meno che « bianco verdi» e « granata », ed era naturale, quindi, che i rispettivi compagni non si prendessero gran pena nell'inseguire. Ma non si creda che andassero a spasso; continuavano a perdere terreno per una ragione molto semplice: che avanti si scappava a più di ss di inedia, sempre, ripeto, con- il vento contrario. Martano in ritardo A un dato momento si formarono tre gruppi di inseguitori, di cui il primo a Varennes (Km. 81)) passava S'Zlf" dopo i primi, il secondo, con Martano, li'12", e tt terzo S'X5". E' vero che mancavano ancora ne chilometri, ma questo ritardo progressivo cominciava a diventare allarmante. Se ne accorse finalmente anche Martano, il quale in una delle tante ondulazioni che ci facevan fare l'altalena sic per le colline che stavamo attraversando, ripetè il gesto stupefacente di ieri. Risalì da un capo all'altro del gruppo di cui faceva parte e in cui c'erano campioni di fama mondiale poi attaccò una volata che non finiva più e alla quale nessuno potè resistere; in quattro minuti primi recuperò quei J/8" che lo separavano dal nucleo che lo precedeva. Avrebbe voluto ripetere lo scherzo anche agli altri. Ma dovette fermarsi poco dopo per una leggera avaria di macchina, cosicché riebbe insieme i compagni che aveva lasciato. Il distacco, ciò' nonostante, an dava aumentando, perdio, di fron te alla continuità di tiro dei fug gitivi, gli inseguitori non sapevano opporre che rare e non energiche e durature reazioni, alternate da momenti di quasi rinuncia. Quan do si vide che a La Polisse (Km. 98) il distacco era salito a i'-'/O" a Saint Prix (Km. 106) a 5'25" si cominciò a disperare in un capovolgimento di situazione. Il barlume di speranza che si riaccese quando a Saint Germain (Km. 137) il cronometro segnò 4'52" di j distacco, si spense perchè al rifornimento di Roannes (Km. 150) si dovette attendere 6'27" tra il passaggio dei primi e quelle dei secondi, che erano in trentasei. Allora Martano dovette convincersi che, se non faceva per conto proprio, non avrebbe più rivisto i primi, ed ebbe, per quanto in ritardo, un gesto di violentissima reazione. Sulla salita di Neulize tirò via con sè Vervaecke e Disseaux; sembrò che gli altri fossero suonati, e invece, insistendo a difendersi, riuscirono a riprendere i tre, fra i quali il solo italiano si prodigava veramente. Ciò valse, però, a. far riavvicinare un poco le due unità, del che furono informati quelli della prima, che aumentarono di nuovo l'andatura; i 35 chilometri fra Balbigny e Montbrìson furono da essi percorsi a J/0 di media! Nulla da stupirsi se il distacco ricominciò ad aumentare. Inseguimento spettacoloso Ma il grave per il nostro rappresentante lo intravvidi quando, a SO chilometri dall'arrivo, dal grosso cominciarono a partire piccole pattuglie di inseguitori, delle quali Martano non si vedeva far parte. Esse ripresero Montuari, che aveva forato, e Berty, staccato di forza dai primi; si frazionarono sulla distanza di due chilometri, lasciando i più, fra i quali Martano, a oltre 3'. A questo punto successe l'inverosimile. Martano strinse il manubrio come se avesse voluto frantumarlo, abbassò la testa arruffata, si scatenò in una offensiva travolgente che fu una delle cose più belle ed impressionanti che abbia mai visto nei miei trenta anni di vita ciclistica. 5L66G, HRagglungeva uomini e gruppi, li i Hlasciava senza permettere loro di approfittare della sua ruota, non correva, volava. A me sembrava impossibile non dovesse cedere schiantato, ed egli, invece, non rallentava il ritmo, non dava tregua, non prendeva fiato. E in non più di 20 chilometri portò via. almeno due minuti ai primi che già marciavano a- 36 all'ora. Questi cinque diventarono tre sulla penultima salita, dove Lapébie e Mithouard piantarono Marcaillou, Van Schandel c Cranici: Sull'ultima Mithouard, che da furbacchione si era da tempo rifintato all'invito di tirare rivoltogli più volte da Lapébie, lasciò questi allo stremo delle forze e se ne andò solo al traguardo. Quando i giornalisti che non avevano assistito al finale di Martano e lo avellano lasciato che con „ indietreqgiare tra gli in¬ sefJuitorl> to videro entrare in pista dopo i primi cinque, non vo ■ levano credere ai loro occhi e un aggettivo solo uscì dalla loro bocca: « Formldable! ». Tale è stato veramente anche oggi il torinese, che si è giuocata per errore di condotta, una tappa rile era in sue mani. La meincan za di direzione e di efficienza deila sua squadra sono le uniche al irimanti che gli si possono con cedere. Egli guadagna molti posti [ili classifica, ma perde terreno su nomini come Lupcbìe e Van ÌScliandel. 6bdSitAJsmddp3cNzzBdipcmsi i Non è. per dure u me e a voiL\una illusione, ma dico che a alrir-U tuno è ancora possibile vincere r questa corsa. A stare alla sola superiorità individuale, non ce ne sarebbe alcun dubbio. Ma egli, è bene ripeterlo, è isolato e ciò conterà non solo per le tappe a cronometro e a squadre ai venerdì, ma anche per le altre tappe in linea, in cui egli dovrà attaccare e difendersi da. solo contro avversari stretti in nuclei compatti e poderosi. Oggi tutti i suoi compagni sono siati eliminati in base al regolamento che prescrìve che coloro i quali nelle prime tre tappe saranno in ritardo di 45 minuti sul primo sono costretti ad abbandonare. Martano rimane, così, solo e unico alfiere dei suoi colori. Non so cosa, potranno decidere i commissari per la tappa a cronometro a squadre, ora che Martano non l'ha più. Comunque egli ci farà ancora assistere ad imprese di eccezionale interesse e potete esserne certi. Qui è tanta l'ammirazione per lui che gli sono già pervenute offerte dà Case francesi per disputare le prossime grandi classiche. Domani in 186 chilometri andremo a Orange, superando in partenza il Cole della Repubblica e ppprnimeVMrV1vp4CMc1InsGcs1K1M poi marciando quasi sempre In piano. Se Martano potrà e saprà premunirsi da ogni sorpresa, spero potervi dare domani una lieta novella. Giuseppe Ambrosini mznvtt LAPEBIE MARTANO

Persone citate: Alberto Van Schandel, Martano, Minto, Montuori, Quan, Van Schandel, Van Ìscliandel