GRAVE DENUNCIA DI FRANCO contro l'azione francese al Marocco di Concetto Pettinato

GRAVE DENUNCIA DI FRANCO contro l'azione francese al Marocco GRAVE DENUNCIA DI FRANCO contro l'azione francese al Marocco Losche manovre alla frontiera per offrire pretesto a un'invasione nella zona spagnuola . . a a e . a a e n e a o e a Salamanca, 4 notte. rII Governo Nazionale dei gene-itrate Franco ha inviato una nota\ii , e a n ì o o o o e i o ù . i -1 alla Potenze garanti degli atti di Algesiras, in cui denuncia losche manovre alle frontiere tra le zone francese e spagnola del Marocco. « Tali manovre hanno lo scopo — afferma la nota — di provocare disordini alla frontiera per dare all'autorità francese il pretesto per fare una invasione nel Marocco spagnolo. Si è tentato invano di organizzare un sollevamento di marocchini; tutti i tentativi sono naufragati, ma hanno preso ora una piega molto seria. Vengono fornite clandestinamente armi a varie tribù e si accumulano nello stesso tempo, truppe sulla frontiera francese. Il Governo nazionale fa rilevare alle Potenze firmatarie che, malgrado sappia rispondere degnamente ad ogni avversione, vede nelle mene francesi una flagrante violazione dello spirito e della lettera dei trattati del 30 marzo e del 27 novembre 1912. che incaricavano la Francia e la Spagna di garantire l'ordine al Marocco ». La nota invita infine i firmatari di Algesiras, a convocare d'urgenza una commissione che potrà convincersi della tranquillità nella zona spagnola e delle losche manovre che si stanno tramando alla frontiera, dichiarando che il Governo nazionale spagnolo non dubita affatto che il Comitato di non intervento di Londra- prenderà immediatamente i provvedimenti ne. ecssari. madscceimlclsaecIl vero volto della neutralità francese Parigi, 4 notte. Le nuove decisioni del Gran Consiglio sono registrate con interesse dai maggiori organi francesi, notando come anziché assumere ferme direttamente coercitive, la politica ripopolatrice italiana si orienti mercè loro verso un'assistenza sempre più larga alle famiglie numerose, solo criterio efficace della lotta contro l'abbassamento della natalità. Trattandosi di un problema che interessa la Francia in misura anche maggiore che non l'Italia, i provvedimenti disposti a Palazzo Venezia sollecitano quindi la più viva attenzione. Vastità di visione Il Temps osserva che essi fanno pensare per certi versi alle disposizioni emanate da Augusto, ma che tuttavia non è ancora possibile prevedere se avranno esito migliore di queste, l'andamento della curva demegrafica dipen-jdendo tuttora da cause profonde i e misteriose di carattere prevalen-I-- temente morale u cui JntroUo , - U cui governo si dimostrano sin-i -jgolarmente difficili, rn ogni mo- i a |do inquadrate quali sono nella po-!-1 ]ftica di potenziamento generale I ideila nazione annunziata dal Grani ì. Consiglio, le nuove ordinanze per -lj.incrennento dem0grafico prova- - : no anche agli osservatori francea|Sfi nonostante i preconcetti che - ordinariamente viziano il loro giu- -idizio, la vastità della visione deli 7|Regime e la volontà di Mussolini! oidj adeguare sempre meglio le for-l-1 ze del paese ai bisogni del suo av- ! ze del paese ai bisogni del suo av i-1 venire imperiale, bisogni che noni -lsi calcolano ad anni ma a gene-1 ti I razioni. i e] Occupandosi in una lunga cor-i rispondenza romana dell'imminente inaugurazione della translibica. il Petit Parisien d'altra parte am- mira la grandiosità della nuova arteria eseguita per buon tratto gnpll'onodidurante la guerra etiopica e le dasanzioni, e giudica strabilianti le nocifre in cui si traduce lo sforzo chcompiuto in mezzo a difficoltà enormi e con distanze spesso non inferiori ai duecento o 250 chilometri di deserto fra un cantiere e l'altro. Quattro milioni di metri cubi di terra -rimossi, duecentomila metri cubi di roccia fatti saltare, quattro milioni di metri quadrati di superficie asfaltata: di fronte a dati siffatti, il giornale si stupisce che l'opera sia giunta a compimento alla data prefissa e pensa probabilmente con malinconia all'esposizione di Parigi, L'Italia nel Mediterraneo Ma la transliblca ha anche una I Tgrande importanza militare, e il gnPetit Pnrtsie» riconosce che, gra-; sazie a quest'opera veramente ro-: l'omana, il valore strategico della ! paColonia è aumentato, circostanza ! grgititspcotacosepoderequSeil zisenela quale unitamente alle altre e, in particolare, alle prossime ma- vahanovre navali tra la Sicilia e; le co- | doste dell'Africa settentrionale ita- nliana, mostra anche ai più ciechi j qudansopvddcome il Governo di Roma intenda difendere ad ogni patto la posizione assicurata dall'Italia in questi ultimi anni e garantirsi tutte le opportunità possibili pel pacifico e sicuro sviluppo dell'impero. A riscontro di questo rilievo, sostanzialmente non ostile, sul progressivo consolidamento della situazione italiana in Mediterraneo, non sarà inutile porre quelli, come sempre tendenziosi e malevoli, suggeriti all'Oeuvre dai recenti successi della politica di Roma nel vicino Oriente. Secondo l'organo demo-massonico, il patto asiatico fra la Turchia, l'Iran, l'Irak e l'Afganistan, la cui conclusione è considerata prossima, sarebbe destinato a servire la causa dell'influenza italiana in Oriente, giacché, per poco che il riavvicinamento italo-turco si confermi, resistenza di questa nuova costellazione potrebbe, convenientemente sfruttata da Rema, diventare fonte di difficoltà per la Francia, per l'Inghilterra e per la Russia, mettendo in iscacco la lo7 ro influenza in quel settore del mondo. L,'Oeuvre dimentica qui semplicemente che 1' influenza francese, inglese e russa nell'occidente asiatico non è mai stata solidale e che, al contrario, francesi e inglesi, inglesi e russi non hanno mai cessato di mettersi i bastoni fra le ruote. A suo giudizio, il primo risultato del riavvicina tàstasegraaascstloi cresrcpFsptrilècdmento italo-turco potrebbe censi- mstere in un allontanamento gra-1 s! sduale di Ankara da Mosca: ma è poi certo che tale prospettiva sia | teC—ndel tutto aliena dalle vedute di Londra, come lo è da quelle di j nParlS1 " | dL'importanza dell'azione politica in corso nella capitale italia na non distoglie totalmente l'opi nione francese dal seguire con iL-maggiore o minore attenzione I f quant0 accade altrove. j giornali ! f rilevano così con compiacimento I ? la decisione della commissione su-1 periore francese dell'esercito di |r affidare in tempo di guerra i poiv jDtafogli della difesa nazionale com- prendenti i tre ministeri militari al Presidente del Consiglio con unico e l'uomo destinato ad eser citarlo sarà designato fin dal tempo di pace. Rimane risolto cosi con soddisfazione del Paese un facoltà di delega di poteri. In quanto alle Forze armate esse verranno poste sotto un comando problema che da anni aveva fatto scorrere in Francia fiumi d'in chiostro. Per quello che riguarda la Spa- Sthril'Sttu gna la notizia del rinvio dell'applicazione del controllo rimette all'ordine del giorno le vicende del non intervento e della neutralità di cui gli informatori imparziali dalla frontiera francese continua no a segnalare le lacune. Le di chiarazioni del generale Franco al Toledo. Le destre facevano asse gnamento su tale gesto per far ri salire le azioni della Francia nel: l'opinione della Spagna patriota e ! pare che il Quai d'Orsay fosse se! gretamente favorevole all'iniziatl- giornalista Recouly sulle « quantità enormi » di materiale bellico spedite in Spagna dalla Francia convalidano la campagna condotta da alcuni giornali indipendenti contro l'insufficiente vigilanza esercitata alla frontiera anche dopo l'adozione del recente decreto del ministro Dormoy. Vivo stupore provoca il divieto opposto da quest'ultimo alla partenza per San Sebastiano della delegazione che il 28 marzo doveva recarsi per iniziativa delKEc/io de Paris a consegnare una spada d'onore al generale Moscardo il difensore di va. II ministro dell'interno invece ha posto il proprio veto adducen | do il dovere del governo di mantc nersi rigorosamente neutrale. Ora j questo preteso rigore nel rispetto degli impegni presi fa apparire ancora più scandalose le prove di solidarietà che continuano a venir prodigate ai rossi come i continui viaggi a Valenza e a Barcellone del comunista Duclos vice-presidente della Camera. Gli sfoghi di Duclos Lungi dal rispettare la neutralità Duclos, il quale trovasi in quo sto momento a Valenza, ha fatto ai giornali governativi spagnuol secondo quanto ci riferisce l'A genzia Havas una serie di dichia razioni dirette a stigmatizzare la applicazione del controllo militare ai « rossi », ad attaccare il Fascismo e a reclamare il rimpatrio dei combattenti italiani e tedeschi sostenendo che costoro non sono vo lontari ma truppe regolari e chi i veri volontari cioè gli stranieri che combattono sotto la bandiera rossa di Caballero non debbono essere toccati. Il bollente comunista fa mpello alla concordia fi a repubblicani comunisti e anarchici, proclamandola il- solo mezzo per riportare 1» vittoria contro il Fascismo internazionale. Se questo non è parteggiare non sappiamo davvero con quale nome potrebbe chiamarsi. Ora. come giustamente osserva il Journal des Débats, Duclos non è un semplice partigiano: è il Vice-Presidente della Camera e uno dei sostegni della maggioranza pdvrtladctannmprterarggFdzULmtiagLNnL mmlstériale. Ecco dunque un per 1 sonaggio eminentemente rapprc- ! sentativo del regime il quale in¬ | tesene"drrettamente nella fotta Chi ha apposto su) suo passaporto recarsi al « Tale atteggiamento equivoco — conclude l'organo moderato ■— non può far torto alla Francia. j n"vi"sro~necessario per | di là dei Pirenei ? iLa falsa neutralità giustinca ogni I f^S^SWB&lSS^lS'ÌS^SSS ! f*™3^ I ?fnazfflel 1 Ma su tali rivelazioni e su tali |rampogne la stampa fedele al Ga jDinetto preferisce fare 11 silenzio, Concetto Pettinato

Persone citate: Barcellone, Caballero, Duclos, Moscardo, Mussolini