Insurrezione spontanea contro una provocazione ignobile
Insurrezione spontanea contro una provocazione ignobile La'episodio «fi Sclangmi Insurrezione spontanea contro una provocazione ignobile Sclangai, 22 mattino. Là fulminea azione con cui un manìpolo di fascisti di Sciangai e di marinai della Lepanto nella sala Isis occupata, da un migliaio di persone prevalimi emente ostili perchè venute ad offrirsi il piacere di sentir diffamare l'Italia e le sue forze armate, applicarono il solo mezzo rimasto dopo i ripetila avvertimenti e gli interventi delle nostre autorità diplomatiche e consolari per impedire al bolscevismo di servirsi del territorio cinese per una- spudorata propagan- da. basantesi sul vilipendio della | nostra oiviltà e dello sforzo eroi- j co dei nostri soldati e legionari in •. Abissinia, costituisce il fatto delugiorno per tutti i giornali ed i circoli sciangaiani. Mentre molti, e sopratutto i tedeschi e decine di migliaia di profughi russi che bene conoscono il reale volto del comunismo, giubilano per « la lezione data da un pugno di italiani al comunismo vituperatore di tutta la civiltà occidentale che ha in Sciangai una sua cittadella, taluni vorrebbero vedervi chissà quali responsabilità e predire chissà quali complicazioni tentando una ignobile speculasione n danno delle relazioni italocinesi ». Ciò riquarda le nostre autorità ^e fecero di tutto per evitare l'incidente, giungendo recentemen- te alla conclusione di un accordo italo-cinese impegnante le due nazioni, ad impedire sul rispettivo territorio la proiezione di filma reciproca/mente offensivi. La sola cosa che gli italiani di Sciangai rimproverano ai cinési è che non ostante l'accordo, si sia consentita la proiezione di film contenenti, anche dopo gli asseriti tagli, sceno e commenti intollerabili per ogni popolo e nazione che si rispettino. Può darsi che la colpa sia piuttosto di qualche funzionario malleabile, e del resto questo non è che un episodio della lotta contro il comunismo che la Cina stessa condusse con moltissima, onergia pur senza debellarlo completamente dal suo territorio ove minaccia di creare ancora gravi complicazioni. Il cinema Isis è affittalo per un qumquennio da bolscevichi ed è posto nella città cinese proprio alle porte del Settlement per po tervi proiettare i film che il Corpo consolare interdice. Non ostante che l'azione fosse prevista, talché si provvide a barricare la cabina di proiezione, non vi furono nella energica azione italiana che tre contusi, tutti e tre cittadini sovietici, i signori Abramovitch, Kiruchenko e Kudel. Quanto alla « preordinazione dell'azione », iniziatasi allorchè gli italiani risposero inneggiando al Duce agli applausi salutanti l'effige di Tafari ed è culminata dopo pochissimi minuti allorchè gli.italiani uscirono automaticamente inquadrati cantando «Giovinezza», può almanaccarvi sopra soltanto chi ha tale insensibilità da stupirsi come di un miracolo che un pugno di nostri marinai ed una colonia di fascisti — Za colonia più lontana dalla madre patria ma che porta impressa nell'animo la figura di Galeazzo Ciano e cui il su perdecorato padre Salsa, festeggiatissimo, ha portato proprio in questi giorni il saluto del Duce, di Galeazzo Ciano e di Piero Parini — abbiano potuto spontaneamente insorgere, con una perfetta intesa con l'autorità costituita esclusivamente dalla comune fede fascista e del comune orgoglio per le no stre Forze Armate, per impedire che ignobili trucchi fotografici e commenti velenosi cerchino di strappare applausi infami allorchè si vede in un film un nostro velivolo che precipita! La maggior parte dei quotidiani di Sciangai pubblicano una iirghissima cronaca dell'episodio dalla quale risulta che nessun cinese venne toccato, che nessun colpo venne sparato nella sala e che, come dicemmo, i tre feriti sono esclusivamente bolscevichi. Gli organi tedeschi e russi non sovietici prendono occasione dall'incidente per stigmatizzare il fatto che si permetta su territorio cinese una sfrontata propaganda comunista diretta a diffamare altre nazioni. Anche molti ambienti cinesi e stranieri deplorano vivamente questo fatto. C Galimberti
Persone citate: Abramovitch, Duce, Galeazzo Ciano, Galimberti, Lepanto, Piero Parini
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