Vittoria dell'ungherese Rasztovitz dopo epica lotta con Pinton

Vittoria dell'ungherese Rasztovitz dopo epica lotta con Pinton La "Sciabola d'Oro,, a Sanremo Vittoria dell'ungherese Rasztovitz dopo epica lotta con Pinton San Remo, 22 mattino. Misteri della sciabola e dei ner- vi umani. Prevedevamo un torneo di sorprese e 'siamo stati soddi- sfatti. Pinton è stato battuto da Loisel, Ha poi battuto Rasztovitch. e i due sono, così, tornati alla pa- ri. Assalto decisivo e vittoiia dell'ungherese. Questa è la 'sintesi. Ma quanto ci sarebbe da dire! Andando anche oggi di pari passo con la cronaca, vediamo Pinton vittorioso su Sobik per 5 a 2, mentre Rasztovitch ' si libera con la stessa facilità di Heim. Ecco Pi?iton e Loisel, l'assalto che, in verità, ci faceva tanta paura.Pinton riceve t primi due colpi, pareggia, arriva a 3-4 Ci parreb.\bc che avesse pareggiato, ma for-\se siamo troppo interessati peressere sereni. Pareggia indiscutibilmente con un bel controtempo, e quando è all'ultima botta parte in « fiòche », precipitando, forse. ma pronto alla rispósta dell av- versano sulla parata di prima.Sobik che forse ha un attimo di arresto, passa di sotto e schiocca un indiscutibile traversone Fin- ton è battuto: la sciabola d oro èperduta? Non ancóra. Heim batte Sobik con grande facilità e le nostre vaghe speranze che Sobik trovasse un ostacelo in Loisel sfumano presto, perchè l'ungherese, con una tattica intelligentissima, riesce a paralizzare il giuoco difficile dell'austriaco con una serie di bellissime « rimesse » immediate al braccio prima, ancora che questi scarichi la risposta. Ormai huit c'è che il confronto diretto fra Rasztovitch e Pinton che possa decidere. L'italiano batte intanto Heim per 5 a S, Sobik torna per un momento quello che fece il grosso colpo a Berlino contro uno dei nostri migliori e riesce a battere Loisel. Pinton: « un leone! » PiJitoji e Rasztovitch sono in pedana. Il nostro, si vede subito, è un leone: mette le prime tre botte indiscutibili: una risposta, un'altra risposta alla tenta, una terza risposta alla testa, e in tutte queste azioni, che sono dello stesso tipo, riesce sempre a evitare miracolosamente la rimessa al braccio che l'ungherese tira con una rara precisione. Ormai sembra che Pinton abbia l'assalto vinto. Si fa- più audace, parte all'attacco ed è arrestato al braccio; ma questa è l'unica botta che prenderà, perchè di nuovo parte Roszlovitch. e incassa la solita risposta finché, con ormai grande vantaggio, Pinton rischia la « fiòche » e la riesce alla perfezione. L'ungherese è battuto e come, verosimilmente, non vi sono fra gli assalti successivi avversari che possano intimidire Pinton o Rasztovitch, si prevede che i due disputeranno il «barrage». Cosi è, infatti. Heim batte Loisel, il che vi fa pensare che l'austriaco è riuscito soltanto ad avvelenare la giornata di Pinton per- che le ha poi prese da tutti gli ai Rasztovitch batte Sobik pel 5 «2» »«* c» s^ebbe piaciuto, in verità, un assalto più combattuto, giacché facilitare il compito di Rasztovitch per non farlo stanca « significa, in definitiva, preferi- arJfl sospcsa „. wn „,0. Pinton ^veva, rosi 'bene bntt,;to Rnszto. mcW Tuffo invnnlinva al prmw. \atUso roseo ed eCr;0 come è ^ndnto re la- vittoria dell'ungherese a quella dell'italiano. Il girone è finito: terzo è il tedesco Heim, quarto il polacco Sobik con una vittoria e 1~ colpi, quinto l'austrìaco Loisel con una vittoria e 19 colpi. L'assalto decisivo La «Sciabola d'oro* è ancora l'assalto. Il primo colpo è di Pinton, che subisce l'attacco, ma viene toccato da. una rimessa; secondo è un nettissimo traversone di risposta che va. all'ungherese; il terzo É « t 0 „ al braCcio con ui Pinton è pacato; il quarto M„ rontrotempo in «fièche» che \mette „ seqno Vitau„n0t ,7 quintù „„„ rjpre,,n d'attacco con cui Pin' ton è colpito. Rasztovitch cambia di posto col vantaggio di una botta. Duro sarà rimontare e, infatti, messa a segno una bella « fiòche » alla testa, Pinton non riesce a far altro: prende un arresto e l'ultima parata e risposta: 5 a 3. Queste le botte ufficiali e su tutte non metteremmo la firma. Non vogliamo piagnucolare sulle attenuanti. Pinton nell'assalto decisivo è stato battuto, certo meno nettamente di come è stato battuto Rasztovitch, ma, nel complesso, ha avuto una pausa, una sosta, un attimo d'incertezza dopo un colpo che, in ottima fede, egli ha ritenuto mal giudicato. La sciabola è fatta, così: cinque botte vanno e vengono quando la classe è la stessa e basta un nulla perchè i nervi non rispondano più o rispondano soltanto a metà. Nel complesso, Pinton — che era preparatissimo — è stato più sfortunato che colpevole. Ma questi sono zuccherini che non piacciono a noi. come non piacciono a Pinton. La «Sciabola d'oro» è partita ed è andata in buone mani. Superiorità di classe Una vittoria da sottolineare e che farà piacere ai nostri maestri è quella di Cucchiara su Demaegdt: più che una vittoria, una superiorità netta di classe. Il maestro Cucchiaia, che vediamo per la prima volta, ci sembra un uomo di notevoli possibilità c, se stasera dormirà soddisfatto, ne saremo felici perchè avremo la convinzione di aver fatto del bene non a lui soltanto, ma a tutta la classe. Alla sua prima prova sportiva ha dominato l'avversa-rio che non sembrava davvero a-vesse più esperienza di lui. Cuc-chiara è arrivato ad avere un van-faggio di 8 a 2, per terminare 10 a 5. A parte il fatto che è sta¬ to assai più combattivo di Demaegdì, Cucchiara ha fatto anche della scherma di miglior fattura e di maggior varietà, con dei tempi indovinati e delle riappaltiate all'antica che, come si vede, servono egregiamente anche ai nostri giorni. Il belga era fiacco, fino di mano, ma senza intuizione e senza mordente. Come conclusione di questo incontro, i maestri si possono rallegrare pensando che in Belgio, ove la classe magistrale è stata ed è curatissima, se tutti sono come Demacgdt si sta non come da noi, ma assai peggio di noi. Nell'incontro di sciabola fra i giovani, Perenno le ha prese per un colpo solo ed è già un risultato. Ardente, combattivo, Perenno ha usato quasi sempre l'arma. migliore che possiede, cioè la « fiòche» di grande velocità, ma ellittiche volta ha trovato anche la parata e risposta e anche la controparata a volo. De Ronay l'ha superato in tecnica, ma non in potenza e neppure nel risultato, si può dire, perchè, quando si arriva a. 9 a 9, la vittoria diventa un fatto sentimentale. In questo momento Perenno ha certo sperato — come noi — di poterla spuntare, ma De Ronay ha attaccato con lentezza e con parecchie fintemettendolo in parata, finché ha trovato l'istante propizio per toccare. Questi incontri italo-ungheresi ci vogliono, sono, anzi, più che desiderabili, indispensabili. Or/r/i abbiamo perso per cosi poco'che, se si pensa alla levatura deqli avversari e al posto che occupano nella sciabola del mondo, si può quasi essere soddisfatti. Ne perderemo degli altri e anche più severamente, ma il grande giorno ha da venire. E questo aspettiamo. Nedo Nadi

Luoghi citati: Belgio, Berlino, Sanremo