TORBIDA SITUAZIONE e debolezza del Residente francese

TORBIDA SITUAZIONE e debolezza del Residente francese Oli incresciosi incidenti di Tunisi TORBIDA SITUAZIONE e debolezza del Residente francese Tunisi, 17 notte. (D. O.). "L'Unione pubblica in prima pagina un vibrante artico-o di protesta contro l'aggressione subita dal camerata Santamaria e dal giornalista Panciroli a opera di un gruppo di facinorosi estremisti. Le aggressioni sono seguite a un violento articolo del giornale Tunis socialiste contro la proiezione di pellicole « Luce » nei cinema locali. Fu come una parola d'ordino; lo stesso giorno, contemporaneamente in due cinematografi si verificavano i primi incidenti. Nel locale più centrale, frequentato in maggioranza da nostri connazionali, una cinquantina di sovversivi si è installata dalle ore 20 alla mezzanotte, facendo una gazzarra infernae, fischiando e urlando all'apparizione del Duce, del ministro degli Esteri Ciano e del ministro degli Esteri turco, e perfino di Lindbcrg. All'uscita sono poi avvenuti i noti parapiglia per la spontanea reazione dei nostri connazionali di fronte alla tracotante e.indisturbata protervia dei perturbatori. Aggressioni premeditate L'impressione prodotta da questi incidenti nella nostra collettività è stata enorme. I particolari sulla aggressione al direttore del'Unione e al camerata Panciroli confermano che non per incontro fortuito un gruppo di comunisti ha tentato di uccidere il secondo e di malmenare il primo davanti al cinema •* Midi-Minuit » gestito dall'italiano Canino e l'unico di Tunisi in cui si proiettino a rotazione continua le attualità mondiai. Naturalmente nei programmi trovano sempre largo posto le pellicole « Luce », che richiamano non solo gli italiani ma anche in gran numero gli altri europei del- a città e folle di indigeni. Già durante il conflitto etiopico il giornaie « Luce », proiettato in esclustolta al Midi-Minuit, ebbe cnorme successo, ma provocò malcon- tento negli ambienti antifascisti del Protettorato, espresso acidamente dai loro giornali. Ma allora la situazione politica della Reggenza era molto diver- sa da quella attuale. L'energico Residente generale Peyrouton te- neva a freno il sovversivismo come le masse indigene danneggiate dalla crisi economica. A queltempo il Tunis Socialiste, che adesso ingiuria quotidianamente l'Italia, venne anche sospeso. Nel maggio 1936, con il suo avvento al potere, il fronte popolare sostituì Peyrouton col Residente generale Guillon, noto per la sua esperienza in questioni riguardanti l'igiene sociale ma non troppo adatto a continuare l'opera severa del Peyrouton, intesa a salvare l'economia tunisina e a riportare la tranquillità nel paese. Con il suo arrivo, infatti, gli agitatori arabi ed ebrei, confinati dopo i moti del settembre 1934 e gli incidenti del dicembre dello stesso anno, furono amnistiati, e ritornarono a Tunisi accolti in rionfo dagli indigeni. L'agitazione riprese in pieno: da una pare, 1 capi degli Indigeni che preendono l'indipendenza della Tunisia, iniziarono metodicamente a loro opera di sobillazione in città e nelle campagne, indicendo grandiosi comizi durante 1 quali gli oratori chiedevano sempre nuove riforme, mentre i comunisti proclamavano un sindacalismo arabo-tunisino, sganciato dalla C.G.T. D'altra parte, gli aderenti francesi al Fronte popoare appoggiavano demagoglcamente le rivendicazioni degli indigeni, contribuendo ad accrescere l'agitazione e il malcontento che serpeggiava tra i beduini. Il residente francese alla cui mprevidenza e debolezza si deve n parte l'attuale stato di cose si è trovato di fronte a una situazione politica sociale ed economica talmente intricata, che non ha più saputo dove mettere le mani. Ormai l'agitazione delle masse tunisine 6 cosi vasta che non sembra possibile arginarla con mezzi normali. Palliativi insufficienti La sommossa del 3 febbraio scorso, In cui giungerò nel cuore di Tunisi 500 beduini e vi devastarono negozi e ferirono agènti di polizia e pacifici europei e presero a sassate tram e autobus gridando « Morte alla Francia * — ha fatto capire ancora meglio alle autorità francesi la gravità della situazione. Due milioni di beduini muoiono di fame e io decine di migliaia che si sono riversati verso il nord, sono stati concentrati in appositi campi, dove vengono loro distribuiti i soccorsi che il governo riesce a racimolare a mezzo di pubbliche sottoscrizioni. Ma questi sono palliativi insufficienti a fronteggiare la disperata situazione; è naturale, perciò, che la propaganda fatta dai mestatori francesi e arabi abbia effetti gravissimi. La popolazione europea, in mezzo alla quale è il hlocco disciplinato degli italiani, che costituisco la maggioranza, si preoccupa di questo stato di cose e chiede alle autorità un atteggiamento energico nei confronti dei sobillatori. Si spiegano cosi le ingiurie contro l'Unione, la vecchia bandiera dell'italianità di Tunisia, e le minacele contro il suo direttore come contro i giornalisti italiani. Già due mesi or sono, una delegazione delle sinistre tunisine si "oce ricevere del residente di Francia per presentargli una serio di articoli e di notizie pubblicate dal giornale italiano come si trattasse di capi di accusa che dovevano convincere il residente a sopprimere l'Unione. Naturalmente quella rimase un pio desiderio, che aumentò il livore antifascista concretatosi ora nelle due proditorie aggressioni.

Persone citate: Ciano, Duce, Guillon, Panciroli, Santamaria, Tunis