La Fiorentina infligge alla Lazio il duro punteggio di 5-1 (3-0)

La Fiorentina infligge alla Lazio il duro punteggio di 5-1 (3-0) Ve nto mt La Fiorentina infligge alla Lazio il duro punteggio di 5-1 (3-0) Reti: Borsetti (F.) 21' o 36'; Conti (F.) 38' del primo tempo - Biisani (L.) 9'; Viani (F.) 21' e 31' dal secondo tempo. LAZIO: Blason; Zaccone e Monza; Baldo, Viani, Milano; Busani, Riccardi, Piola, Camolese e D'Odorico. FIORENTINA: Baggiani; Gazzarl e Magli; Morselli, Traversa, Tori; Borsetti, Negro, Viani, Stella e Conti. ARBITRO: Ciamberlini, di Sarr.pierd arena. Firenze, 15 mattino. Un padrone sul campo: il vento che, scendendo dai colli prende il campo d'infilata e fa della palla assolutamente quello che vuole. Questo padrone userà e abuserà dei suoi poteri nel corso dell'incontro, tanto da. impedire onni positivo sviluppo tecnico del gioco e da mettere lo zampino, in mi modo o nell'altro, in bei cinque dei sei punti della giornata. Contro l'ostacolo del vento la Lazio forse poteva lottare con vantaggio per circa un quarto d'ora. In realtù, lo avevano in favore, il vento, gli ospiti, nel primo tempo, ma dovevano accorgersi presto che certi amici disordinati e capricciosi è meglio perderli che trovarli. Dopo qualche azione pericolosa, gli azzurri romani cominciavano a disunirsi. Il primo a dar segni di incertezza era il portiere che, non. completamente ristabilito da una recente ferita, si mostrava nervoso e mal sicuro nelle uscite. Tre punti viola Al 21' un pallone alto spioveva nell'area di rigore e Blason lisciva per bloccarne il rimbalzo; una brusca folata di vento arrestava la traiettoria della sfera, il portiere rimaneva a mani vuote e Borsetti spediva'in rete. Dopo un quarto d'ora di qualche pallida reazione laziale e di pericolosi attacchi fiorentini, il vento ne faceva un'altra delle sue. A seguito di un tiro di punizione dalla sinistra, Blason deviava alto, cadeva subito dopò e su di luì si avventavano due o tre uomini. In condizioni normali la palla sarebbe andata a finire in angolo; giunta che fu in alto, viceversa, il vento la risospinse indietro, sopra il groviglio, quasi a fil di palo. Nessuno si muoveva, tanto che Borsetti di testa la poteva deviare in rete. Due minuti dopo, nuovo infortunio laziale. Su un tiro proveniente dall'ala sinistra, Blason viene caricato mentre sta facendo la presa, perde la palla che il vento devia ancora e Conti, da pochi passi, manda in rete. Virtualmente, l'incontro finì a questo punto come risultato. Che la Lazio, disunita e scombussolata, mostrava in modo palese di non avere armi lì per Ti per far fronte alle anormali condizioni atmosferiche c all'irruenza dei fiorentini, dominatori assoluti. Parve per qualche po' che gli ospiti accennassero a riprenderai nel secondo tempo, quando, dopo qualche minuto di giuoco, Busani accorciava la distanza, battendo Baggiani, anche lì col concorso del vento, e l'intera squadra si riversava all'attacco, giungendo vicina a segnare ancora. Fuoco di zapascsi reFicoin.taprate geritbedirosbcooglamlopeteglpucosutelolagrsetidianNroJvaglScCadoVdutechreJuMdilaStrvdcusfirorel'oguvsl'ci gdprpaglia, che, dopo una ventina di\%.„si...t' ,u 7„ ipinranHnn ! dzminuti di giuoco, la Fiorentina riprendeva il predominio e in dieci minuti segnava due altri punti, ambedue a mezzo dì Vicini, il primo dopo una breve mischia susseguente ad un calcio di punizione, il secondo su un forte tiro a mezza altezza, da pochi pass-i. Verso il termine, la Lazio ebbe qualche guizzo vivace, colpì il palo, mancò per un soffio un'altra buona occasione di segnare, non riuscendo però nè a diminuire le proporzioni della sconfitta nè ad attenuare V impressione generale di incertezza, di impotenza quasi, lasciata nel complesso dell' incontro. Brutta partita laziale La colpa prima fu... del vento, si è detto. Esso trovò materia da distruggere nella Lazio, squadra portata alla tecnica e proclive al lavoro di precisione. La sconfitta, nel suo peso, fu del primo tempo: il comportamento del secondo fu una conseguenza morale e materiale di quello che era accaduto nel ; imo. Non è un aiuto nemmeno quando lo sì ha a favore, certo vento a raffiche e a folate: non sono di ausilio certi alleati privi dì regolarità, di linea. Fatto sta che i romani fecero una delle peggiori partite della stagione. Blason salvò la sua rete da sicura capitolazione in un paio di occasioni, via fu in errore nel giudicare la traiettoria della palla sui tiri alti. Monza mostrò incertezza nei rimandi e nella scelta di posizione: non si riprese che nel quarto d'ora finale. L'attacco ebbe qualche momento felice all'inizio, accennò a qualche guizzo verso il termine, ma come unità, come vera arma operante non lo si vide mai: con Piola marcato e sperduto, con Riccardi e Camolese battuti ui velocità e robustezza, con Busani e D'Odorico per nulla incisivi, fece da spettatore alla sconfitta della squadra, sen¬ cdfcfvpbnvpaBunmvemgeutusttaEiltddpcmcnnncasclnVmlpsaactcsg a essere in grado di dire una' arola sua autorevole nella dicussione. Tutto quello che nella giornata i poteva dire in tono dì autoevolezza lo disse, del resto, la Fiorentina. Per lungo tempo fu ome esistesse una squadra sola n. campo. I viola seppero adatarsi, con qualche po' di spirito ratico, alle anormali condizioni tmosferiche, ma, fu tale l'impeto la buona volontà con cui essi si ettarono nella lotta che si può itenere che la vittoria non sarebe sfuggita loro nemmeno in conizioni regolari di cose. Uomo per uomo, i fiorentini fuono più veloci, più volitivi, più brigativi dei loro avversari. Rinorrendo ogni pallone, sfruttando gni occasione, non lasciando nula al caso, essi travolsero nettamente gli ospiti. Non lasciarono oro temilo ne per riflettere nè er agire. Più che far belle cose ecnicamente, la squadra lottò galiardamente come mossa da un untiglio particolare... forse il riordo della gara d'andata. Nesuna violenza, nè grossa scorretezza, ma la ferma e decisa voontà di vincere. Da segnalare il avoro strenuo dei tre mediani, il graduale ritorno in forma dì Boretti e l'opera degli attaccanti tuti, fra i quali Stella è il più ordinato, Viani il più impetuoso e ncor sempre il più ciarliero e Negro il più tenace. Campo ottimo, pubblico numeoso, nessun incidente. Vittorio Pozzo JUVENTUS - ALESSANDRIA. Una acrobatica rovesciata del mediano «grigio» Bigando per togliere a Gabetto la palla.