Mirabile affermazione "azzurra, nella gara staffetta vinta dalla Norvegia di Guido Tonella

Mirabile affermazione "azzurra, nella gara staffetta vinta dalla Norvegia L'inizio dei Campionati mondiali della F.I.S. Mirabile affermazione "azzurra, nella gara staffetta vinta dalla Norvegia La squadra italiana si classifica al terzo posto (dal nostro inviato speciale) iChamonix, 12 notte. \A Chamonir, in quella stessa lo-calità che una dozzina di anni or [sono, in occasione delle Olimpiadi invernali del 192!,, ha visto la pri-\ma grande affermazione dei fon-\ disti italiani, classificatisi allora come i migliori dei centro-europei, gli « azzurri » hanno colto oggi il più clamoroso successo che mài sia stato riserbato ad uìia rappresentanza nazionale non appartenente al gruppo delle tre nazioni nordico - scandinave, Norvegia, Svezia e Finlandia. Le previsioni dei tecnici concordavano nell'attribuire agli italiani una posizione preminente nel gruppo delle squadre destinate a doversi accontentare di figurare al seguito dei nordici; nessuno, neppure — diciamo pure — t più ottimistici sostenitori del valore dei «ostri uomini, avrebbe osato trarre un più favorevole auspicio per i nostri colori. Un altro passo- avanti Gli « azzurri » si sono però incaricati di sconvolgere queste previsioni, dimostrando di non volersi accontentare dell'onorevole piazzamento ottenuto alle Olimpiadi d'i Garmisch. L'affermazione, che è tanto più notevole e convincente in quanto ottenuta in una prova a carattere eminentemente collettivo come è quella a staffette, è il frutto anzitutto della minuziosa preparazione tecnica a cui i dirigenti della FISI hanno provveduto con geniale intuizione sin dalla vigilia olimpionica, nonché del magnifico spirito che anima i rappresentanti della nuova Italia di Mussolini. Sono in lizza nella prima fazione l'azzurro Gerardi, lo svedese Hanson, il norvegere Ryen, il finlandese Niemi, il cecoslovacco Musil, oltre ai rappresentanti di Francia, Svizzera e Jugoslavia. Un solo «forfait» è da registrare: quello della staffetta polacca, Gerardi, malgrado lo svantaggio rap presentato dal fatto di occupare una delle corsie poste all'esterno la settima, punta decisamente verso il gruppo di testa immediatamente formatosi in partenza e riesce, dopo breve battagliare col norvegese, -lo svizzero e il francese, a occupare la seconda posizione, al seguito diretto della staffetta svedese. Gli altri sono ben presto staccati. La prova di Gerardi La pista- si svolge lungo il fianco destro della vallata, passando Quindi sulla sinistra al quinto chilometro, nei pressi del villaggio di Les Tines. Controlliamo a questo punto il passaggio dei due di testa: Hanson e Gerardi. L'azzurro che è nella scia immediata dello svedese, sorride al nostro incitamento quasi ad assicurarci di avere fiato da vendere per reclamare la pista e passare a sua volta in testa. Segue, a 21", il norvegese Ryen, a 30" lo svizzero Freiburghaus, il finlandese Niemi, ecc. Poco pili in là Gerardi accusa noie all'attacco dello sci sinistro, che si sgancia improvvisamente, probabilmente per diminuita tensione in corrispondenza al cedimento della acarpa umida. L'incidente, che si ripete a due riprese, costa all'azzurro preziosi secondiAi passaggio del ponte sull'Avre, Gerardi è quanto dopo lo Svizzero e il norvegese, ma nei due ultimi chilometri, che comportano forti salite seguite da un breve piano, Gerardi si ja nuovamente innanzi reclamando autorevolmente la pista ai dite corridori che lo hanno sorpassato. E sia lo svizzero che il norvegese devono cedere il passo all'italiano. Al termine della prima frazione la staffetta italiana è, quindi, seconda grazie al generoso sforzo di Gerardi, che lui compiuto il percorso in 45'54" contro 45'33" dello svedese, 45'57" del norvegese, 46,2" dello svizzero; seguono, in quinta posizione, la Cecoslovacchia con 47'40", sesta la Finlandia in 47'41", setfima la Francia in 49'34", ottava la Jugoslavia con \51'54". \ Nella seconda, frazione prende il i-pia» per. l'Italia Mario Cornea¬ i fl»o«l, che si slancia animosamen\te all'inseguimento dello svedese Hagglund. Ma il modificarsi della [temperatura, tanto più sensibile si* questo tratto di percorso che si \svolge a. sud di Chamonix, fa sì \ehe l'azzurro si trovi improvvisa- mente ostacolato dalla cattiva scivolatura dei suoi legni. Nella impossibilità di trarre tutto il rendimento necessario, Compagnoni decide di fermarsi e procedere a una rapida ripassata con sciolina dei suoi legni, nell'intervallo egli è raggiunto e sorpassato sia dal norvegese Fredriksen che dal finlandese Karppinnen. Alla ripresa, Compagnoni riesce a raggiungere quest'ultiìno nonché lo svedese, che ha dovuto cedere di fronte all'irrucnto attacco della staffetta norvegese. Al termine della seconda frazione le posizioni sono le seguenti: 1. Norvegia in 1,35'14"; 2. Italia in 1,36'29"; 3. Finlandia 1,36"30"; 4. Svezia 1,37'39"; 5. Cecoslovacchia 1,37'48"; 6. Sviscera- 1,39'5 7. Jugoslavia 1,45'13"; 8. Francia 1,47'. Il miglior tempo parziale è appanaggio del finlandese con 48'49"; 2. Fredrihsen 49'17"; 3. Beraeer (cecoslovacco) 49'59"; 4. Compagnoni 50'35"; 5. Hagglund 52'5". E' ora la volta di Silvio Confortala, che si trova fin dalla partenza u incalzare il finlandese Kurikalla. Nonostante il valore straordinario di quest'ultimo, l'azzurro riesce a staccarlo di un centinaio di metri portandosi vicinissiino al norvegese Roen, sopravanzando anche quest'ultimo per un tratto di 300 metri. E' questo il momento più meraviglioso della gara, dato che per la prima volta un concorrente non nordico è al comando assoluto di una prova nella quale gareggiano tutti i tre migliori rappresentanti di Norvegia, Finlandia e Svezia. Successivamente, in seguito al formarsi di uno zoccolo nevoso sotto gli sci per il diverso grado di umidità nella neve riscontrato al passaggio del bosco in salita, Compagnoni è notevolmente ritardato. La battaglia decisiva Sul falso piano successivo, dove la neve è ghiacciata, gli sci di Compagnoni scivolano indietro cosicché, al termine della terza frazione della staffetta, l'italiano è pagtsnrPeonnai in terza posizione; in testa, alla Norvegia c andata succedendo la Finlandia, grazie allo sforzoprodigioso di Kurikalla, che co- pre questa frazione nel tempo di 44'4", seguito nella classifica par- ziale da Roen 45'32", Compagno ni 46'4", Hagglung 46'27"; Vrana (cecoslovacco) 48'17". Le posizioni, al termine della terza frazione, sono le seguenti: 1. Finlan- dia »>i2,20'34"; 2. Norvegia 2,20' e 46"; 3. Italia 2,22'33"; 4. Svezia 2,24"4"; 5. Cecoslovacchia 2,26' e56"; seguono a distanza Svizzera e Jugoslavia. s, . „, ... . . , E siamo all'ultima frazione del-la gara. Demez entra in lizza e con lui tutti i migliori elementi delle rappresentanze straniere, leiquali hanno voluto concentrare tutti gli sforzi nella fase decisiva della gara. La lotta è accanita trail norvegese e il finlandese. Jalkannen, atleta prodigioso che lo scorso anno vinceva nell'ultima fase della staffetta olimpionica di oltre un minuto e mezzo il suo competitore norvegese, deve darsi vinto di fronte al giovanissimo rappresentante di Norvegia: Bergendhal, che passa al comando della gara assicurando definitivamente la vittoria al suo Paese. Demez, pur essendo ostacolato dalla non perfetta corrispondenza tra neve e sciolina, ciò che gli impedisce di sfruttare il suo passo normale, compirà una prova spettacolosa, impiegando appena if" di più del finlandese. L'azzurro taglierà a<pplauditissimo ti traguardo, riconfermando il terzo posto per la staffetta italiana con un distacco di quasi due mi■ nuti sulla staffetta svedese. I I (empi parziali di quest'ultima I frazione sono: Bergendahl (Norìvegia) J/ò'Sl"; Jalkannen (Finlandia) 46'; Demez (Italia) 46'4"; 'Dalquist (Svezia) !,6'10". La prova c finita. Sul campo di | gara, dove il tricolore gafrtecel trionfalmente in faccia al Monte Bianco, si intrecciano i commenti dei tecnici e degli appassionati che esaltano tutti lo stupefacente progresso degli «azzurri». E non manca fra gli stranieri chi, attraverso l'analisi dei risultati arziali, inette in rilievo come la affermazione italiana si possa oggi assimilare al più completo rionfo, dato che nelle alterne fai della gara gli « azzurri » hano dominato nel confronto dei appresentanti di tutti e tre i Paesi nordici; e in particolare si esalta la prova di Gerardi, die è riuscito in modo inequivocabile a battere sia il campione di Svezia che quello di Finlandia. Guido Tonella l Vincenzo Demez al termine della sua fatica riceve il saluto di un compagno. (Telefoto).