Intorno alla culla regale

Intorno alla culla regale Intorno alla culla regale Il lieto evento alle 14,25 di ieri - L'augusto Neonato pesa Kg. 4,200 e gode, come la Mamma, ottima salute o Napoli, 12 notte. ' E' difficile, per un napoletano che ha vissuto questa giornata, scegliere delle, parole che non suo-1 nino retorica, atte ad esprimere i sentimenti della cittadinanza. E, in verità, l'evento che era atteso da tutti gli italiani, e specialmente dai napoletani, con impazienza non scevra di una certa ansia, non poteva prodursi in un modo più. felice e più augurale. Il computo della gestazione cadeva ieri. Qualche giorno fa l'augusta Principessa aveva avvertito dei disturbi che avevano indotto S. M. la Regina Imperatrice ad accorrere a Napoli. Ma l'allarme si era rivelato prematuro e la Sovrana era ritornata alla capitale. Solo nel pomeriggio di ieri il professor Artom e la dottoressa Rota-Grasso avevano dichiarato che l'evento avrebbe potuto prodursi nelle successive ventiquattro ore, E S. M. la Regina Imperatrice arrivata ieri sera, alle 22, in automobile. Oggi, alle Hi,SO secondo un primo comunicato ufficiale, o alle 14,25, come hanno cronometrato i funzionari di Palazo Reale, è venuto alla luce Vittorio Emanuele, secondo Principe di Napoli, che sarà un giorno quinto Re d'Italia e terzo Imperatore d'Etiopia. Ingenua letizia di popolo Come l'Avo, che nacque sotto questo cielo e formò fra questa gente leale e generosa la sua giovinezza, sì chiamerà anche Gennaro. In una simile circostanza, l'austera etichetta di Palazzo Reale e il severo riserbo degli ambienti di Corte sono risultati vani. Alcuni dei più umili funzionari della Reggiacche pestavano servizio nelle ali dell'edificio più lontane dagli appartamenti principeschi, hanno guardato l'orologio nel momento in cui apprendevano la notizia ed erano le 14,28. Alle 14,45 un se natore telefonava chiedendo la conferma detta notizia. Alle 15 era già dominio del popolo, anche nei quartieri più periferici della città. E lasciamo parlare ora l'umiliasimo popolo che nello scoprire intorno alla cuna di un neonato i se gni augurali è molto più bravo ed a d autorevole di noi. Il regale Infante è venuto al mondo con una puntualità militare. Tuttavia il popolino ha avuto la impressione che il parto fosse avvenuto con qualche giorno di anticipo. E sono cominciate, naturalmente, le più caratteristiche fantasticherie. Una bottegaia, in uno dei vicoli di Toledo, assicurava che l'evento era avvenuto con tanta precipitazione che... era dovuto accorrere un ostetrico del Comune! Un'altra mi ha domandato se era vera che l'Augusto genitore si trovava a Firenze e quindi ancora in viaggio per accorrere presso la culla del Principino. E queste fantasie, nient'affatlo inesplicabili, per commentare e rinforzare l'impressione che l'augusto Principe sia venuto al mondo con la fretta augurale degli esseri destinati a grandi fortune. Il nostro Principe, si dice, non si è fatto attendere dalla vita. Nessuna esitazione: nemmeno quella comune a tutti i neonati. Il Principino Infatti ci assicurano che le condizioni del bimbo (di non comune robustezza: pesa quattro chili e duecento grammi ed ha un gran paio di occhi spalancati) e quelle dell'augusta puerpera non potrebbero assolutamente essere migliori. Se si aggiunge a questa circostanza il fatto che il pubblico e gli ambienti ufficiali non avevano subito la lunga ed estenuante tensione dell'altra volta, e che il voto di tutta la Nazione di vedere assicurata la diretta discendenza del Re Imperatore è finalmente asaudito, si comprende come, nelle prime ore del pomeriggio, qualcuno si sia lasciato letteralmente trascinare dall'entusiasmo: abbiamo visto innanzi alla porta della Reggia, verso le 16, un alto funzionario della provincia abbracciare i custodi per esprimere la ano gioia. Verso la stessa ora, trascurando ogni riserbo ed ogni etichetta, il personale di Casa Reale, e specialmente gli impiegati di amministrazione, gli agenti e gli addetti ai vari servizi, hanno fatto supplicare il Principe Umberto di consentire di esprimergli personal\mente la loro devota, sconfinata letizia. S. A. R., che era indicibilmente commosso, ha molto gradito l'omaggio dei suoi familiari. L'augusto padre aveva personalmente comunicato al Re Imperatore la grande notizia. E l'aiutante di campo di Sua Maestà, generale Asinari di Bernezzo, dava l'annunzio ufficiale al Capo del Governo. Il grande nastro bianco, adorno delle cifre reali, appariva alte ore 15,15 sotto i glorioai stemmi della Reggia. Piemonte e Napoli Vi lascio immaginare come sì sia imbandierata ed illuminata la città, fra le ultime ore del pomeriggio e le prime della sera, mentre tonavano i centouno fatidici colpi di cannone. Lumi, bandiere e festoni, nella città, dai mille colori, assumono dei toni di tripudio, di festa rumorosa e popolare. Bisogna rendersi conto di quello che significa sentimentalmente non solo per l'Italia fascista, ma particolarmente per i napoletani, questo evento. Non si è avuto tempo di formulare il voto, così ardentemente espresso nella precedente circostanza, che il primogenito del Principe di Piemonte recasse il titolo di Principe di Napoli, che già la notizia ufficiale era universalmente nota: il Re Imperatore, che nacque iti questa città dal primo Umberto, Principe di Piemonte, ed ebbe dal Re Galantuomo il titolo di Principe di Napoli, si era degnato di conferire al nipote il medesimo titolo. Il significato di esso trascende di gran lunga il valore araldico: per la seconda volta dalla conquista del Reame, le due gloriose millenarie tradizioni del Piemonte e di Napoli si vedranno simboleggiate nella Dinastia Sabauda. Due volte, e nei due momenti cruciali della storia moderna: la prima, quando nell'Italia- meridionale l'eroe di villa/ranca e il solitario di Caprera gettavano il fecondo pilone del nuovo Regno; la seconda, quando da Napoli l'Italia di Mussolini gettava le lunghe oceaniche fila del suo Impero. Come non credere al destino f Come non credere in quei segni cclsli a e i che la fortuna ama spargere sul cammino dei suoi prediletti? Nell'esultanza del momento non possiamo fare a meno di rievocare la segreta ansia- che tormentava il cuore di ogni italiano. Chi di noi non era impaziente di veder coromita la vita gloriosa del Re Vittorio'dal sorriso di un florido bimbo, che riassumesse nella sua irresistibile vitalità la futura potenza della Patria, che ha ritrovato sotto la guida dell'Uomo della Provvidenza le vie di Roma? E, più di noi. i popolani hanno pensato con indicibile affetto a quel volto austero di Re, sul quale si vedono segnati tutti i travagli di un lungo regno incomparabilmente ricco di saggezza, di sacrificio, di eroismo segreto. Ma non è mancato nella popolazione napoletana, con la coscienza dell'enorme importanza nazionale dell'evento, il puro sentimento familiare. Perchè è caratteristica di questo generoso e singolare popolo un'istintiva prepotente intimità con la Famiglia Reale: per una sua tradizione molte volte secolare, il Re non è che l'ideale della bontà, della paternità, il protettore dei perseguitati, il regolatore della giustizia umana. A nessuno l'umile napoletano parla con tanto abbandono come al Re o ai Principe. E i Principi di Piemonte hanno sempre risposto col maggiore entusiasmo a questo slancio popolare, lieti quando possono rompere ogni barriera, ogni distanza fra essi e gli umili : dopo la nascita di Maria Pia, la Principessa di Piemonte consenti che dodici popolane si recassero a farle gli auguri e stette, lei madre novizia, a conversare con quelle madri veterane della loro comune sublime mis sione. Ecco perchè nell'ingenua puerile fantasia popolaresca la rapidi tà dell'evento ha assunto perfino quei particolari di pittoresca e gioiosa confusione che si determi nano in un'umile famiglia. Corteo e luminarie La parte di prammatica della fausta giornata si è svolta secondo le norme consuetudinarie. In una saletta della portineria un ap- posito registro ha accolta le firme delle autorità: Prefetto, Federale, Podestà, i Comandanti del- Prèsidio e della Milizia, il Corpo consolare, le autorità cittadine, i senatori, i deputati, il patriziato, ogni ordine di cittadini. Hanno inviato fiori il Principe Corrado di Baviera e la consorte Principessa Bona di Savoia di passaggio a Napoli. La coppia principesca verso sera si è recata in visita alla Reggia. Nelle primissime ore della sera un lungo corteo si è formato in piazza Dante: organizzazioni fasciste e sindacali, donne del popolo, passanti che ingrossavano via via la moltitudine hanno sfilato per via Roma,'agitando innumerevoli torce a vento. Il corteo in piazza Plebiscito è andato ad accrescere la grande folla che era rimasta in attesa l'intero pomeriggio, scrutando ansiosa le automobili che imboccavano il portone principale. La parte più animosa e colorita della dimostrazione è stata sostenuta dalla pittoresca mescolanza di militi in partenza per VA. O. e reduci e da marinai mercantili e della flotta. Alle ore venti già numerose automobili delle province limitrofe e perfino di Roma ingombravano le strade del centro. Numerose volte 8. M. la Regina Imperatrice e l'augusto Principe si sono affacciati a salutare la folla dimostrante. Erano visibilissimi, nella luce delle fiaccole, i volti esultanti della Sovrana e del Principe. Si annunzia dalla Reggia che dom.ani sarà somministrata all'angusto neonato l'acqua lustrale, in dcstfdlmiPcsnzcgnnUiseguito al Breve di S. Santità che Iha impartito speciale benedizione, La rogazione dell'atto di stato civile si svolgerà invece domenica, alle ore 17. Funzionerà da ufficiale dello Stato Civile S. E. Federzoni, presidente del Senato; testinomi saranno S. E. Thaon di Revel, Duca del Mare, e S. E, il marchese Imperiali, Cavaliere dell'Annunziata. 8. E. Federzoni giungerà entro domani. Alberto Consiglio La Regina del Belgio in viaggio per Napoli apprende a Milano la lieta nuova Milano, 12 notte. La Regina Elisabetta del Bel-gio, madre della Principessa di Piemonte, ha appreso la lieta no-tizia della nascita del Principino Vittorio Emanuele questa sera, alla stazione di Milano, ove è ar- rivata col treno di Domodossola alle ore 20,22. L'augusta Sovrana, che era partita da Bruxelles l'altro ieri, appunto in previsione del fausto evento, è stata accolta alla stazione dal conte Brivio Sforza, gentiluomo di Corte del Prìncipe di Piemonte, che la informò subito della regale nascita. La Sovrana, felice e commossa, pregò di ottenere senza indugio ulteriori notizie e per oltre un'ora fu ospite della casa del conte Brivio. Alle 22.30 col diretto, in un va- ^one-salone appositamente ag- tranciato, la Sovrana del Belgio ripartiva alla volta di Roma e di Napoli, per raggiungere l'Augustafiglia alla Reggia partenopea. Dopo la costituzione del Regno d'Italia è questa la quarta volta che la Nazione esulta per la nascita di un Principe Reale destinato a continuare in linea diretta 11 fastigio della Casa di Savoia e' della Corona. E' Interessante scorrere, cronologicamente, le diverse faustissime date per rievocare con quale inesausta e appasstonata letizia U Popolo italiano abbia sempre accolto gli eventi, che segnarono ciascuno, in periodi cosi diversi della nostra storia nazionale, la certezza che la gloriosa Dinastia' era chiamata da Dio a perpetuare una grande tradizione regale. La nascita di Umberto I, avvenuta il 14 marzo 1844, prima ancora che il Gran Re, Vittorio Emanuele II, proclamasse in Roma la Unità del Regno d'Italia, suscitò in Torino — allora Capitale — un indicibile giubilo. L'annunzio fu dato con questo comunicato: « CI rechiamo ad ossequiosa sollecitudine di annunziare un faustissimo evento, che colmerà di gioia 1 sudditi tutti del-l'amatissimo nostro Re. Questa mattina alle ore 10,30 S.A.R. la Duchessa di Savola ha dato felicemente alla luce un Principe. Il sospirato avvenimento della nascita del Real Principe fu subito salutato dalle artiglierie della Cittadella con cento colpi». E il marchese D. Michele Benso di Cavour, « Vicario e Sovrin- e I tendente Generale di Politica e , à o Polizia della Città, Borghi e Territorio di Torino per S.S.R.M. » faceva affiggere questo manifesto: « Convinti Noi dalle già avute irrefragabili prove del vivissimo desiderio di questa Popolazione di accogliere tutte le occasioni che le si appresentano, per attestare i de. voti sentimenti che nutre verso l'Augustissima Casa che ci governa, Invitiamo gli abitanti e gli amministratori dei religiosi e pubblici stabilimenti della presente Capitale a festeggiare il faustissimo natalizio del Reale Principe, avvenuto questa mattina, col concorrere tutti nel far questa sera una illuminazione della a -™prale jCl"a>-1 La sera stessa alle 17,30, in fori : ma, Pnvata 11 Principe riceveva -1 dal1 Arcivescovo 11 battesimo, e o I Tonno rispondeva ali appello del , ; Marchese di Cavour Illuminando - i a festa balconi e finestre. Dice una a ! cronaca del tempo che < indlcibil i mente vago era l'aspetto delle a contrade e delle piazze. L'illumi, | nazione della via Po era perfetta; o , e i i grazioso l'effetto della lunghissima Dora Grossa (l'attuale via Garibaldi) e della Contrada Nuova. In una parola, dal ponte della Dora agli edifici più discosti del Borgo Nuovo, dalla chiesa votiva oltre al Po (la Gran Madre di Dio) e dal Borgo che le è adiacente fino a ! Porta Susina, non eravi- casa, ricca o povera, che non fosse più o - ; meno brillantemente illuminata, - ; Fra le sette e mezzo e le otto (del* o J la sera) l'Illuminazione eranella i ; massima sua bellezza». a) E il cronista diligente notava, che una gran folla si era riversata) v '->- i ss <•' LA FOLLA A NAPOLI COMINCIA A ADDENSARSI DINANZI ALLA REGGIA, (Telefoto).