TORINO-JUVENTUS

TORINO-JUVENTUS MOBILITAZIONE GENERALE DEI "TIFOSI TORINO-JUVENTUS Equilibrio di valori: nessun pronostico Ecco: il calendario, questa volta, non ha fatto le cose a modo. Nel senso che ha messo troppa carne al fuoco. Torino contro Juventus, Ambrosiana contro Milan, Genova contro Sampierdarena, cioè i fratelli contro i fratelli in tre fra le città calcisticamente più importanti d'Italia, e per di più, sempre nello stesso giorno, Lazio contro Bologna, cioè la seconda contro la prima squadra della graduatoria della classifica, è cosa da far desiderare davvero di avere, almeno per poche ore, il dono dell'ubiquità. Quattro belle, quattro grandi partite. Ma Torino-Juventus ha un suo fascino particolare. Sarà la tradizione, saranno i ricordi che si ricollegano ai passati incontri fra le due squadre cittadine, sarà la rivalità che divide i due contendenti, ma Torino-Juventus è per lo sportivo un richiamo prepotente. Tradizione. Fra le decine di migliaia di appassionati che gremiranno oggi il capace recinto del Torino, non saranno certamente molti quelli che al formarsi di questa tradizione hanno assistito. Gli incontri fra granata e bianco-neri rappresentano e compendiano tutta la storia del calcio torinese, e formano nello stesso tempo uno dei fili conduttori più positivi della storia di tutto il calcio italiano. Si tratta di una rivalità, di una lotta che data da circa quarantanni. L'inizio fu tutto goliardico: due nuclei di studenti di ginnasio, di liceo, di scuole tecniche, di università, sorti in concorrenza l'uno all'altro, dapprima scherzosi e giocondi avversari, poi fieri ed irreducibili antagonisti. Pochissimi i superstiti di quella schiera di pionieri: fra i militanti se ne trova ancora qualcuno nelle file dei dirigenti della Juventus. Poi l'afflusso degli stranieri: svizzeri, inglesi, tedeschi in campo granata ed in campo bianco-nero, con apporto di tecnica, con incremento di spirito agonistico. Poi la parentesi della guerra, che vede i giuocatori in grigioverde, che assiste allo spettacolo di atleti che tornano dal fronte in breve licen za pur di non mancare alla con tesa cittadina, ma che qcnBdsnvdvsmnqqvlpAddriGddslesracvccrcmGGVBmGIperiodi anzi qualcuno si affiancò alla Juventus ed al Torino nelle lotte cittadine di campionato: qualcuno che recava i non dimenticati nomi di Piemonte. Vi mcnto Torino-Juventus non sol' ioca' n°P S0PPV.lme* ?01 » g'Sa.n pl'avveni-1 ' , tesco, l'irresistibile risorgere del j dopoguerra, lino all'attuale magi-j strale grado di potenza e di or- ganizzazione. A tratti, per lunghi gor, Unione Sportiva Torinese, ■ Pastore. Col tempo bianco-neri egranata finirono per restare soli,;come avevano cominciato: trion-jfatori dell'avversità dei tempi, co-; me erano stati trionfatori delle-difficoltà dell'inizio del movimeli-1 to sportivo. Eccoli ancora qui ritti gli uni contro gli altri, granata e bianco-j neri, fieri nei loro atteggiamenti. ; nelle loro convinzioni, nelle loro aspirazioni. Come allora, come nell'antcguerra, come nell'ironie-: diato dopoguerra, come ai tempi di Doccione, di Capra, di Malvano, di Debernardi, di Capello, di Goggio, di Libonatti, di Coinbi. Non cercate di metterli d'accordo, che con ogni probabilità ci rimetterete voi; osservateli piuttosto all'opera spettatori ed attori, nella loro passione e nella loro attività. La storia di ne ha vusti degli incontri dal pru .nostico difficile, raramente ne ha vist0 ^ in cui le due stluadre -1*1 itrovino come ora, .su uno stosso o 1 1 i ì!ii iTorino-Juventusl*u t,(u>w*<iv.a «i «m.ì.^..—.—fcw ,ficile ed accanitamente disputatoIcome l'attuale: le due squadre fanno parte del piccolo gruppo di testa ed un punto solo divide T'una dall'altra: Torino 24. punti, Juven-tua 23. Il numero stesso delle reti piano, ad uno stesso grado di efficienza tecnica. Lo dice, fra altro, la classifica di un campionato dif- segnate e subite parla di paritàdi valori: il Torino ne ha segnate tre più della Juventus, 32 e 29, ma la Juventus ne ha subito una in meno del Torino, 15 e 16. In stretta linea tecnica i gra-nata si presentano come più ag- uerriti dei rivali, nel settore d'ai- o^facco. La prima linea del Torino, quando è in vena, e quando è al completo (si fa sentire in essa nell'attuale periodo l'assenza di Buscaglia, uomo che, nella forma di alcune settimane fa poteva risolvere un incontro da solo) è penetrante, veloce, decisa, conclusiva, una prima linea di giovani, ma dalla fisionomia inconfondibile. Sempre in linea tecnica la Juventus presenta una difesa più salda: quattro nazionali nella linea mediana ed in porta, due olimpionici come terzini. Una sola difesa, quella del Bologna, ha capitolato quest'anno un minor numero di volte di quella bianconera. Ma nè la difesa del Torino, nè l'attacco della Juventus sono da porre senz'altro in secondo piano. A nessuno sono sfuggiti il grado di forma di Maina, le buone prove di Brunella e Ferrini, il graduale ritorno in forma di Borei II e di Gabetto ed il buon comportamento di Borei I. Mettete le due costruzioni una dirimpetto all'altra. Osservatele spassionatamente. Troverete equilibrio, livello, parità. Ed allora, elevandovi al di sopra della mischia, non vi rimarrà che augurare a questo tipico e grandioso avvenimento torinese il successo che esso si merita, sperando che vinca il migliore. Non vi rimarrà cioè che rimandare il pronostico, come l'esperienza insegna, a... gara avvenuta. Vittorio Pozzo 1.inizio e fissato per le oro 14.30, campo A. C. Torino. L'annunciata formazione delle squadre c la semente: TORINO: .Maina: Brunella, Ferrini: Gallea, AUasio. Ellcna; Bo, Baldi, Galli, Prato. Silano. JUVENTUS: Amoretti; Foni, Rava ; Vareiicn I. Monti, Varglien li; Cason, Borei II. Gabetto, Borei I. Menti. I biglietti sono in vendita, sino n mezzogiorno nel salone del nostro Giornale, iu via Roma.