Vittoria norvegese di Giuseppe Ambrosini

Vittoria norvegese La "staffetta» a Zeli am See Vittoria norvegese Le "maglie nere,, al quarto posto (DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE) Zeli am See, 6 notte. Fra le- pare di sci, quella a staffetta offre le maggiori attrattive spettacolari e le più vive e dirette possibilità di trascinare lo spettatore a... temperature di « tifo ». Questo, anche se la gara à organizzata, come a Zeli, nel modo si e no con cui si organizzerebbe un campionato paesano. Ma di questo lato della manifestazione avrò agio di parlare domani nel riassumerne i risultati e gli aspetti. Holzner si prodiga Questa modesta- e capricciosa conca di Zeli (vi si alternano, nel giro di poche ore, la neve e la pioggia, la nebbia e il sole, lo scirocco e la bora) non è davvero per noi colma di fortuna. Già ieri vi avevo detto che Holzner, ferito, intontito e febbricitante per la paurosa caduta di giovedì, difficilmente avrebbe potuto partecipare alla staffetta, la quale così renino privata del suo miglior uomo. Poteva già bastare questa disdetta per compromettere le nostre sorti. Ma questa ■mattina, per giunta, alla sveglia, Mario Rasi si dichiarò indisposto e allora Holzner, iscritto come riserva, dovette prendere il suo posto, nonostante il termometro gli segnasse oltre 88 di febbre. L'atleta- generoso non si è rifintato di dare tutto il suo contributo alla squadra ed ha gareggiato senza risparmio e senza preoccupazione della sua salute. Se guardate i tempi della terza frazionile, vedrete che quello di Holzner non scompare in confronto dei migliori, ma si può facilmente dedurne che, in buone condizioni, il bolzanese avrebbe fatto guadagnare alla squadra almeno un minuto, quanto, cioè, sarebbe stato sufficiente per portarci al terzo posto. La prova si è svolta su di un percorso di trenta chilometri, svolgentesi a 8, con partenza e arrivo a Thummersvach. Sole pieno, freddo moderato, neve ottima. Dopo la partenza in linea, il norvegese Fossum attaccò per primo la salita, seguito dall'austriaco e dal tedesco, ma a metà costa Marsilli si portò in seconda posizione. Purtroppo cadde, e perdette parecchio in discesa. Il primo passaggio avvenne in quest'ordine: Ròssner (Austria) in 35'22"; Fossum (Norvegia) 36'S"; Schepe (Germania) 36'20"; Lubojasky (Cecoslovacchia) 38'7"; Marsilli (Italia) S8'30". Allo sprazzo degli austriaci seguì una lunga superiorità dei tedeschi che, nella seconda frazione, con May, si portarono in testa ingaggiando con i norvegesi un duello che non doveva essere risolto che negli ultimi chilometri. Purtroppo Larghieri, anziché migliorare la nostra posizione, la peggiorò. I tempi erano, al secondo passaggio, i seguenti: Germania: 1 ora S'52" (Parziale, May, 27'32"); Norvegia: 1.J,'10" (Eie, 28'5"); Austria: H'IS" (Sesse, QS'SS"); Cecoslovacchia: l.T',2" (Sramek. 29'35"); Italia: 1.9'i" (Larghieri, 30'31t"). Holzner incominciò a equilibrare l'andamento della gara facendo meglio dell'austriaco, senza però impedire che il nostro distacco dal primo aumentasse ancora, come dimostrano questi tempi del terzo passaggio: Germania: 1 ora 37'46" (Kraisy, 33'm"); Norvegia: 1.39'8" (Holte 3Ji'8"J; Austria: 1.39'12" (Schmid, 31t' e 51»); Cecoslovacchia: 1,41*28" (Wotava, S3'J,G"); Italia: 1.1,3' e 26" (Holzner 3J,'22"). Una spettacolosa quarta frazione compi Bonichi, cui si deve l'avvicinamento alla Cecoslovacchia che poi De Antoni avrebbe compiuto. Così, all'ultimo cambio, si profilarono due duelli: uno fra Germania e Norvegia per la vittoria, e uno fra Cecoslovacchia e Italia per il quarto posto. Quando partirono Heggstadt e De Anto clufissrbdhnccpvKin3H24s224(Gn21W(Nsp6H(lMENvlrtmpgcscrpcndvcmmdmsbsttMi, si vide subito che all'arrivo ìc!posizioni delle due coppie di squa-\dre sarebbero state invertite. Infatti il norvegese fu. il primo a spuntare dalla fila d'alberi clic chiudeva il campo d'arrivo, seguito a meno di duecento metri dal tedesco Buchi, il vincitore della gara di fondo, che giunse assai provato. Poi tagliò il traguardo, a netta distanza, l'austriaco Slrohmeycr, e allora incominciò la febbre per noi che tiravamo con gli occhi la maglia nera di De Antoni: finalmente essa spuntò fra le piante e quella grigia del cecoslovacco era abbastanza lontana per non rappresentare più un pericolo. De Antoni, che aveva ripreso all'avversario ben 80", non appena passato fra i pali che sostenevano lo striscione d'arrivo, sì abbandonò sulla neve, ma si riebbe subito e denunciò che il cecoslovacco aveva, in un angolo, tagliato la strada, rubandogli almeno trecento metri. Rivincita norvegese Ecco i tempi dell'ultima frazione: Heggstadt (Norvegia) in 27' 08"; De Antoni (Italiaj in 28' e 31"; Buchi (Germania) in 28'31"; Kaldarar (Cecoslovacchia) in 30' 1"; Strohmeycr (Austria) in 31' e g" .Rivincila nomeneae dunmie si Kivincua noi vegese, dunque, s»potrebbe intitolare questa giornu ta, sulla sempre fortissima rappresentativa germanica; e riabilitazione ■ dell'Austria che, nella pruva individuale, era stata sonoramente battuta. Per noi, il risultato, va misurato col metro delle disdette che ci sono capitate addosso. Dato che il dott. Impiccinì, in segi'n di protesta contro la ter stdrdaggine degli organizzatori a voler far disputar" ud ogni costo ieri sera la partii, di hockey fra Italia e Cecoslovacchia, ha faito ritirare la squadra per l'incontro con l'Ungheria che doveva aver uogo oggi, il torneo è per noi inito. Sul piccolo trampolino di salto, sotto lo spruzzare della pioggia sciroccale, si è svolta nel pomeriggio la gara per la triplice combinata fondo-disccsa-salto e la doppia fondo-salto. Holzner non ha voluto abbassare bandiera neppur qui. ma il suo risultalo, come ara da temersi, date le sue condizioni, è stato sotto le sue possibilità. Giuseppe Ambrosini