La morte del gen. Mariotti l'eroe della colonna dancala
La morte del gen. Mariotti l'eroe della colonna dancala La morte del gen. Mariotti l'eroe della colonna dancala Addis Abeba, 4 notte. Ieri sera si sono svolti i solenni funerali del generale Oreste Mariotti, cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, comandante di quella strenua colonna di truppe eritree che è stata recentemente citata all'ordine del giorno dal Gran Consiglio. L'eroico generale è caduto vittima del dovere. Colpito da polmonite mentre, alla testa della sua invitta <: Nona Brigata EriUrea» continuava la nostra occu- e a i a i o n o - pazione del territorio degli Arussi, ha voluto resistere al comando sino all'estremo delle sue forze. Trasportato all'ospedale di Addis Abeba, malgrado ogni cura apprestatagli, egli è deceduto l'altra sera con somma edificazione del presenti, rivolgendo il suo pensiero ardente al Sovrano, alle vittorie della Patria. Il generale Mariotti era una delle figure più brillanti della storia delle nostre guerre coloniali. Già in Libia il suo nome aveva battezzato la fulminea colonna che rioccupò le terre della Tripolitania e della Cirenaica tolteci dalle ribellioni. Sbarcato a Massaua, appena scoppiata la guerra in A. O., prese il comando della colonna che attraversò la rovente e squallida pianura della Dancalla, soggiogando quelle feroci tribù selvagge, portando la nostra bandiera in località ignote alle più celebri esplorazioni. Le prodezze logistiche della colonna Mariotti, la meditata audacia dei suoi colpi hanno colore di leggenda e sono cantate negli accampamenti eritrei come esempi di gloria. La colonna Mariotti ebbe poi modo di dar prova di tutto il suo valore nella battaglia ad Azbi, che fu durissima e divampò improvvisamente in territorio ostile. Quella vittoria fu una delle prime di questa guerra. Durante le operazioni di grande polizia la colonna si prodigò sostenendo sette scontri vittoriosi, occupando vastissimi territori, ottenendo importanti successi politici. Ricorderete senza dubbio lo scontro accanito contro uno del capi ribelli più pericolosi, quel Fiere Mariam, detto « Deggiac Rosso », il quale si era voluto misurare con un battaglione della colonna Mariotti dopo avere, durante le grandi pioggie, tormentato la direttrice della ferrovia di Glbuti. Quando il « Deggiac Rosso » vide la veemenza degli assalti dei nostri battaglioni, si ritirò nel suo impervio territorio sul massiccio del Cerrer. Allora, con saettante manovra, Mariotti lo zdtacmsslslpgda- « agganciò » martorio le sue rnosej» £ Pnma d' sera "UBC1 a bat' o- ' si elo a e nve rdi o a he ia iire ana o terlo. Le truppe di Fiere Mariam erano ridotte a zero. Sopra un gruppo di cadaveri era anche il « Deggiac Rosso > con i suoi sottocapi. Raggiunto da una nostra pattuglia era stato abbattuto a colpi di bombe a mano. Adesso il generale era nel territorio degli Arussi per diffondere il prestigio della nostra bandiera nei luoghi della pace feconda. ' E' caduto come un soldato. Una sera, dopo il rapporto agli uffi¬ ciali, non ha retto più. Un triste corteo di ascari ha portato il generale adorato sul camion. Non tornerà più tra loro. Ieri il feretro ha avuto, per personale ordine del Viceré, onoranze eccezionali. Erano presenti con S. E. Petretti, Vice-Governatore generale, tutti i generali, il Federale, tutti i funzionari, molta folla. Rendevano gli onori tre batta-Iitglrzcso ( Jonl c<m bandiere del 10 0 « Gradi jnatierl d- Savoia;i> e del Corpoi v da gli rgli cnTruppe Coloniali, medaglia d'oro.Erano sulla bara il berretto coloniale e la fascia azzurra del generale. Subito dietro vi erano l'ufficiale d'ordinanza e gli attendenti eritrei, quindi una schiera di generali. . Dopo la benedizione nella chiesa della Consolata il Federale ha fatto l'appello fascista. La folla ha risposto « Presente! i. fra il lampeggiare di baionette dei battaglioni. Coperto di fiori, il feretro è andato verso la pace eterna. A. C
Persone citate: Fiere Mariam, Mariotti, Oreste Mariotti, Petretti
Luoghi citati: A. O., Addis Abeba, Azbi, Cirenaica, Libia, Massaua, Savoia, Tripolitania
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