I TEMPOREGGIAMENTI DI DELBOS di Concetto Pettinato

I TEMPOREGGIAMENTI DI DELBOS I TEMPOREGGIAMENTI DI DELBOS Egli preferisce che sia l'Inghilterra ad alffrontare e deciderti lui problema coloniale Parigi, 3 notte. La giornata è stata contrassegnata da due riunioni della Commissione finanziaria e della Commissione degli esteri della Camera, davanti alle quali i Ministri Auriol e Delbos si sono rispettivamente presentati per esporre la situazione. Daniele tra i leoni Il miniatro delle Finanze aveva rinviato di giorno in giorno la propria comparsa, davanti ai Commissari, nella speranza che il compito gli riuscirebbe meno ingrato qualora il prestito concluso a Londra determinasse realmente un rialzo del franco ed una ripresa di fiducia nel pubblico. L'ipotesi non essendosi avverata se non in misura infinitesimale giacché il cambio sulla sterlina è disceso solo di qualche frazione di punto e la Borsa di Parigi si è buttata sui valori industriali francesi, solo scampo per liberarsi dei propri franchi tesaurizzati, mentre le rendite restavano escluse dall'ondata di rialzo, Vincent Auriol ha ritenuto di non poter respingere più oltre l'amaro calice e si è presentato ai Commissari come Daniele ai leoni, della fossa omonima. le dichiarazioni del ministro sono state tuttavia, come sempre, improntate a ottimismo e serenità; secondo lui, durante il 1936 le spese di Tesoreria, compreso il rimborso dei buoni scontati a titolo eccezionale, non avrebbero superato i 27 miliardi e mezzo di franchi. Non è vero dunque che il limite di emissione di buoni del tesoro fissato a 23 miliardi sia stato raggiunto ed ancor meno superato. Il totale dei buoni ed anticipi della Banca allo Stato, è inferiore a 13 miliardi e 400 milioni di franchi, il che significa che la Tesoreria ha ancora davanti a sè un margine di nove miliardi e 600 milioni. Nel 1937. Auriol ritiene che, grazie al prestito inglese alle ferrovie, l'ammontare delle emissioni di buoni del tesoro a breve scadenza si aggirerà sui 28 miliardi, di cui venti per lo Stato ed il resto per l'amministrazione pubblica, somma di poco superiore a quella dell'anno scorso. Auriol ha giustificato il rialzo dello sconto dell'Istituto di emissione con la necessità di non ostacolare le sottoscrizioni di buoni del Tesoro a breve scadenza, che il tasso del 2 per cento rendeva pressoché impraticabili; e ha aggiunto, prima di finire, che i depositi delle Casse di risparmio segnano per l'ultimo mese una eccedenza di 263 milioni di franchi. Un vivace scambio di osservazioni ha avuto luogo fra il Ministro e i Commissari dell'opposizione, circa le garanzie date alle banche inglesi per la concessione del noto prestito. E' stato o non è stato fatto appello all'oro della Banca di Francia ? Il Ministro ha contestato che l'Istituto di emissione abbia dovuto dare le proprie garanzie; ma le spiegazioni fornite non sembrano avere persuaso tutti i Commissari e non è impossibile che una discussione pubblica sull'argomento venga decisa in base a una interpellanza presentata dall'onorevole Laurent. La prudenza di Delbos AJla Commissione degli Esteri Delbos ha esposto i magri risultati dell'ultima sessione ginevrinacioè la liquidazione della vertenza franco-turca del Sangiaccato dAlessandretta, vertenza nella quale, come è noto, gli osservatori indipendenti vedono un grave scacco per la Francia e al cui riguardo segnalano il malcontento vivissimo regnante in Siria. Il Ministro degli Esteri ha espresso inoltre le proprie impressioni circa il discorso di Hitler e si è occupato della probabile prossima consegna a Londra di un memorandum tedesco sulla questione coloniale. A quanto sembra risultare dalla esposizione di Delbos, la Franciaapprofittando della circostanza che Hitler il 30 gennaio si è rivolto in modo speciale all'Inghilterra, lascerebbe per ora al Governo dLondra il compito di fare a Berlino gli scandagli e gli approcci necessari per accertare se esista o no un terreno che permetta di riprendere col Reich le conversazioni sulla politica generale, prima dbuttare sul terreno la questione delle colonie. Intanto queste sfere avrebbero cessato di fare assegnamento su un prossimo viaggio del dottor Schacht a Parigi. Circa la Spagna più che le dichiarazioni di Delbos il quale non aveva nulla di nuovo da dire hanno interessato la mozione ed battibecchi fra comunisti e membri dell'opposizione. Questi ultimhanno deplorato che Thorez a Valenza comprometta ufficialmente l'intero Fronte popolare francese, radicali compresi, nell'avventura di Caballero e compagni ed hanno rilevato la scarsa opportunità del viaggio che una ventina di parlamentari francesi si ripromettono di fare in questi giornsul fronte rosso. Varii commissari hanno inoltre stigmatizzato il continuo passaggio di volontardalla Francia in Spagna, osservando che tale persistenza neviolare l'accordo di non intervento rende illusoria la fiducia che l'Italia e la Germania possano mai accondiscendere ad agire diversamente. I comunisti, forti del le benemerenze conquistatesi presso il gabinetto, mercè il loro voto di fiducia sulla difesa nazionale hanno replicato invocando più che mai la continuazione della politica fatta fin qui. La discussione è stata vivace ma non quanto in occasioni precedenti. L'attenzione comincia a sviarsi dagli affari di Spagna. Solo l'« Oeuvre » tenta ridestare il nervosismo della prima quindicina di gennaio, lanciando la voce della creazione da parte del Reich di un grande aerodromo a Difni, a sud di Agadir, a pochi chilometri dalla costa atlantica del Marocco spagnolo, onde servire quale base aerea contro il Marocco francese! In quanto all'Italia un membro della Commissione avrebbe fatto presente a Delbos il probabile danno, complicato, per la Francia, dall'accordo anglo-italiano, sui traffici etlopo-somalici traendone argomento per deplorare l'assurdo assenteismo del Quai d'Orsay a Roma. Concetto Pettinato