I Giuochi Mondiali Universitari inaugurati sulle nevi di Zeli am See di Giuseppe Ambrosini

I Giuochi Mondiali Universitari inaugurati sulle nevi di Zeli am See GOLIARDI DI TUTTI I PAESI IN AUSTRIA I Giuochi Mondiali Universitari inaugurati sulle nevi di Zeli am See Le prime partite del torneo di hockey vinte dall'Austria, dali l'Ungheria e dall'Italia - L'austriaca Lainer campione di pat-| tinaggio artistico -- Superiorità dei norvegesi nel « salto » (DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE) Zeli am See, 2 notte. Non so se siano stati i brontolìi dei tromboni e i sibili dei pifferi di quella che il prof/ramina chiamava « orchestra degli- abitanti della città » a mettere in fuga la nebbia in cui dall'alba affogava Zeli am See e a far affacciare su- gli alti Tauern un sole dapprima anemico e sbiadito, poi caldo e colorito: certo quegli spassosissimi musicanti pettoruti e austeri nel costume di gran gala, col cappello verde a cupola- è falde Senna economia-, col giubbetto color sangue di bue, i calzoncini da cui venivan fuori, prima di entrare nei calzettoni bianchi, le mutande di tela, figure da palcoscenico messe in cerchio attorno al maestro con gran sussiego gesticolante nella sua lussuosa palandrana, aperta, offrivano uno spettacolo così lieto e direi quasi umoristico che il tempo, iniziato il giorno col broncio, cambio per forza d'umore e sorrise atwhe lui, come tutti noi che non conoscevamo questa originalità. Strapaese internazionale Cosi, se la cerimonia inaugurale non ebbe veste grandiosa e tanto meno sfarzosa, anzi trasse dalla sua semplicità e umiltà il pregio migliore, ebbe l'insuperabile e ineguagliabile privilegio del sole e dell'azzurro che dalla neve facevan sprizzare scintille d'argento e negli animi diffondevano un senso di gioia e di sanità. In mezz'ora si andarono radunando sulla piazza le squadre dei concorrenti attorno a un gran monumento di neve che non so se volesse rappresentare una lepre, o un coniglio, o un gatto. Poco dopo le 9 il corteo si mosse al seguito della banda e, attraversato il paese, entrò... per l'imbarcadero nel lago gelato. A dirvi il vero, qualche bolla d'acqua che affiorava, e cricchiala poco rassicuranti mi fecero pensare che il lago non fosse troppo disposto a sopportare tanta gente; ma il mio dubbio, esprcsso a- un gendarme, suscitò quasi il suo sdegno, ragione per cui feci il mio ingresso sul campo al seguito del carrettino dell'uomo più buffo dell'orchestra, quello che portava il tamburo. Una corda, poche tavole, uno sfondo di bandiere, una tribunetta che rifiutava più di 50 persone, delimitavano il campo di inaugurazione. Non vi starò a descrivere nei dettagli la- cerimonia, precisa nel suo rito a quella olimpica. Le squadre sfilarono in ordine alfabetico dinanzi alle autorità fra le quali c'era anche il nostro Console di Salisburgo, cav. Berardo, si disposero affiancate davatiti alla gpmcddgpvtncldtstipnavvpictpszunCpgvmlqFsg tribuna. Poi il signor Chappert portò il saluto della C.I.E., inneggiando, si capisce, alla solidarietà goliardica, buon auspicio — manco a dirlo — per quella gene rale; quindi il dottor Rehrl, governatore del Salzburgh, in rapprescntanza del Governo, aprì il suo discorso con un bel « signore e si- | t'r\ S' d• gnorii> e lo chiuse dichiarando aperti i Giuochi. Quel che disse in mezzo... potete immaginarlo anche voi. Sul tronco di un pino scorticato di fresco, salì l'azzurra bandiera della C.I.E., mentre dalla montagna partiva il botto sordo di un petardo e sul piccolo sgabello che voleva essere base al podio montò uno studente austriaco che pronunziò il giuramento fra la cerchia delle bandiere adunate. Si riformò il corteo che prese la via del ritorno, non più al ritmo della banda, ma a quello del canto dei nostri goliardi, il cui inno si diffuse per la vasta piana gelata che si andava vuotando. Ripeto: cerimonia tutt'altro che imponente, di sapore piuttosto paesano, pur nella sua- veste internazionale, ma ugualmente, anzi, ancora più simpatica, significativa e caratteristica. « Hockeisti » e saltatori / Giuochi hanno cominciato a vivere sul ghiaccio. In un campo preparato sul lago sì sono battute in mattinata l'Austria e la Francia. Questa non è esistita di fronte all'avversaria, che pur non è parsa di gran classe, ed è stata sconfitta per quattro punti a zero subiti due nel primo tempo, uno nel secondo e uno nel terzo. Nel pomeriggio V Ungheria lui non meno nettamente regolato la Cecoslovacchia, segnandole tre punti nel primo tempo, sconvolgendo la sua difesa con attacchi velocissimi e con tiri da lontano: ma, poi, non potendo più superarla negli altri due tempi. Le spettò, quindi, la vittoria per tre a zero. L'Italia ha avuto partita vinta dalla Polonia che non si è presentata- e domani dovrà incontrare la Francia. Per quanto la. nostra rappresentativa non sia formidabile dovrebbe uscire vittoriosa da questo primo confronto e, senza voler aspirare al primato che sembra non possa sfuggire agli ungheresi, potrebbe guadagnarsi un secondo posto, per quanto la Cecoslovacchia possa e voglia contenderglielo asvramente. Lasciamo che le signorine fini scano il loro torneo di pattinag gìo artistico in cui oggi hanno faito solo le figure obbligatorie (prima è riuscita- l'austriaca Lainer, seconda l'ungherese Imredy, terza e quarta le francesi Bossoutrot e Schweich) e al quale noi non partecipiamo, e occupiamoci del resto. Sui trampolino grande di Schmittenhòhe si è svolta una- gara internazionale di salto alla qua le hanno partecipato trentacihque dei sessanta iscritti. Fra gli as senti, Holtzner che, dopo le ca- dute di ieri e in previsione della gara di fondo di domani, ha preferito riposare. Il migliore dei nostri è stato K-jstron che, in un salto, ha raggiunto i 55 metri. Ottimo risultato, ma ancora piuttosto lontano da quello raggiunto dai norvegesi e dai locali i quali tutti hanno supei-ato i 60 metri. Il vincitore assoluto è stato il norvegese Sigurd Solli, ma l'austriaco Bradi gli è stato di poco inferio re, non solo, ma, ìlei salti fuori programma, ha raggiunto benis Simo i 76 metri. Egli appare il solo che possa minacciare una vittoria 'norvegese in questa specialità nella quale i nostri, pur dimostrando un netto progresso, non possono avere eccessive pretese. Ora l'interesse generale è rivolto alla gara di fondo di domani, la più importante di quelle in prò grammo, e dalla quale possiamo sperare una affermazione anche vittoriosa. I difensori dei nostri colori saranno Holtzner (che partirà 49.0), De Antoni (1), Bonichi (50), Bolani (5), Larghieri (8), Marinangeli (15), Rasi Mario (20), Marailli (54), Sanoner (60). I partenti saranno 110, a distanza di mezzo minuto l'uno dall'altro. Fra essi i più pericolosi saranno per noi i nordici e i tedeschi. Il percorso è di poco più di 16 chilometri. Si inizia con una salita di due chilometri con dislivello di 250 metri, alla quale segue una discesa di tre chilometri che riportano in basso di 300 metri. Gli altri undici chilometri non comprendono che leggeri disllvelli fra il settimo e il decimo chilometro e all'ultimo. In complesso, ci sono 394 metri di salita su 4340 metri, 440 di discesa su 6910, e 4920 metri di piano. Dovrebbe, quindi essere un percorso relativamente facile e, date le condizioni della neve, assai veloce. Mentre a Zeli i Giuochi sono nel loro pieno e regolare sviluppo, a Igls i « bobisti » non riescono né ad allenarsi nè a iniziare le loro gare, che la temperatura troppo mite rende ni-seruibile la pista. S\ parla di un definitivo rinvio di questa parte dei Giuochi. Stamane è giunto al dottor Impiccinì che, con impareggiabile interessamento e tatto, dirige autorevolmente e fraternamente la famiglia delle « maglie nere » tZ seguente telegramma da S. E. Starace: « Porgi atleti mio incitamento combattere come Duce comanda per vittoria goliardismo fascista. - Firmato Achille Sta race ». Giuseppe Ambrosini LE «MAGLIE NERE» SFILANO DURANTE LA CERIMONIA INAUGURALE. (Telefoto). .attorno a un gran monumento di neve che non so se volesse rappresentare un» lepre, o un coniglio, o un a^tto.

Persone citate: Bolani, Bonichi, De Antoni, Duce, Marinangeli, Sigurd Solli, Starace