Anche Litvinoff sul banco degli accusati?
Anche Litvinoff sul banco degli accusati? Il tei*M*OM*e rosso Anche Litvinoff sul banco degli accusati? La grande infornata di alti papaveri per il processo di aprile -- Vorosciloff, in lotta con Stalin, avrebbe fatto arrestare gli agenti della Ghepeù incaricati di arrestare degli ufficiali Berlino, 2 notte. La pellicola a lungo metraggio del terrore rosso non subisce nemmeno l'interruzione di un istante. Sono appena cadute le tredici vittime di ieri sotto la mitragliatrice staliniana, e notizie di sempre nuovi arresti, sospetti o denunzie arrivano da Mosca, insieme con sensazioni sempre più precise di crescente sentimento di malessere della popolazione moscovita nonché di agitazioni diffuse in talune parti del Paese. In Ucraina, per esempio, le agitazioni di contadini dovute aJ.la mancanza di viveri sarebbero negli ultimi tempi cresciute al punto — secondo telegrammi da Varsavia — da rendere necessario, in parecchie regioni, il rafforzamento delle guarnigioni. Il Commissario agli Esteri A Mosca, intanto, si continua a arrestare e a processare. L'ondata del terrore staliniano sembra lambire con la sua cresta sempre maggior numero di personalità, e sembra ora, dopo avere così rischiosamente negli ultimi giorni toccato il Commissariato della Guerra, tentare anche il Commissariato degli Esteri. Del dissidio che per gli arresti di ufficiali sarebbe scoppiato fra Stalin e Vorosciloff, un giornale riportava oggi che Vorosciloff avrebbe senz'altro fatto arrestare gli agenti della Ghepeù che avevano l'incarico di arrestare gli ufficiali dell'esercito. L'esercito rosso non permetterebbe nemmeno al dittatore Stalin di trattare i suoi ufficiali come dei proscritti qualsiasi. Ma informazioni dei giornali da Mosca recano stasera la sensazionale notizia che ,nel pieno dell'ondata del terrore, si trovi in questo momento nientemeno che il Commissario degli Esteri Litvinoff in persona. Egli si tratterrebbe in questo istante a Varsavia, dove, arrivato da poco, ha preso parte ieri ad una, colazione in suo onore all'Ambasciata, sulla via di un precipitoso ritorno da Ginevra a Mosca pare urgentemente chiamato da ragioni che lo riguardano, ovvero urgentemente accorso per ragioni che riguardano sua moglie. La signora Litvinoff si trova, secondo questi telegrammi, in questo momento in stato di arresto nella propria casa per ordine della Ghepeù, a causa di sospetti circa suoi rapporti — pare precedenti all'unione con Litvinoff — con due dei condannati di ieri e cioè con Radek e con Sokolnikoff, l'uno e l'altro risparmiati dalla mitragliatrice giustiziera ,e che quindi possono continuale a confessare. Informato di ciò il Commissario Radek e Sokolnikoff di nuovo? Litvinoff si sarebbe, adunque, messo urgentemente in viaggio per Mosca. Secondo un'altra notizia, invece, sarebbe partito per ragioni che lo riguardano assai più direttamente, perchè sarebbe caduto in sospetto egli stesso. Parrebbe, infatti, che dal processo di ieri siano venute fuori risultanze a suo carico precisamente di rapporti da lui mantenuti e di convegni avuti con trotzkisti nei suoi frequenti viaggi a Ginevra. Documenti in tale senso si troverebbero nelle mani della Ghepeù. In ogni modo, a Mosca, dove queste notizie provocano una grande impressione e destano uno stato di agitazione sempre crescente, si conta di vedere con certezza, nell'aprile prossimo, al banco degli accusati, insieme con Rikoff, Buckharin, Uglanow e Boloborodow, anche il Commissario Litvinoff. In quanto a Radek e a Sokolnikoff si apprende che i due non hanno ancora esaurito il loro conto giudiziario, e che saranno chiamati come testimoni nel processo dell' aprile prossimo per deporre sull'attività di Buckharin, di Rikoff e di Litvinoff, compito per cui sarebbero stati preziosamente conservati in vita. Per contro, le voci secondo le quali la vedova di Lenin sarebbe stata arrestata sono state ufficialmente smentite dal Ministero degli Esteri. Un particolare, infine, è stato sfosserà trasmesso sulla «sedizione dei compagni di Radek e di Sokolnikoff. I tredici ccndan nati, nella cella in cui trascorse ro le loro ultime ore, scopersero su un muro la seguente iscrizione : « Addio a tutti, col saluto proletario. Kameneff, Zinovieff ». Sotto questo saluto essi apposero allora i loro tredici nomi. L'ultima voce in fatto di arresti è questa: la Ghepeù ha arrestato il. direttore della Compagnia di navigazione baltica, certo Bronstein, parente di Trotzsky.
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