LA ROSA D'ORO alla Regina Imperatrice

LA ROSA D'ORO alla Regina Imperatrice LA ROSA D'ORO lla Regina Imperatrice Città del Vaticano, 1 notte. Sua Santità il Pontefice ha deciso di conferire la Rosa d'oro, la più alta distinzione concessa dai Pontefici alle Sovrane, a S. M. la Regina Imperatrice d'Italia. Sua Santità Pio XI benedirà la Rosa d'oro il 7 marzo. Gloriosa e antica tradizione Roma, 1 notte. (G. C.) - La benedizione della Rosa d'oro che il Pontefice invierà in dono all'augusta Regina Imperatrice, mentre costituisce una nuova altissima testimonianza dell'apprezzamento che il Pontefice fa delle doti squisite-di. Sovrana, diconsorte, di madre e di donna, di S. M. Elena di Savoia, rievoca una antica e gloriosa tradizione che durante più di 10 secoli ha avuto un posto importantissimo nei rapporti del Papato con le Nazioni. Non è possibile stabilire con esattezza le origini della benedizione della Rosa d'oro e del susseguente invio di essa in dono. Le prime « Rose » L'uso di benedire e inviare siffatti simboli risale ai primissimi tempi del Cristianesimo; ma la prima Rosa d'oro propriamente detta pare sia stata inviata da Leone IX (1049-1054). Ad ogni modo è certo che Papa Urbano II ne inviò una durante i preparativi della prima Crociata a Folco d'Angiò il quale, nel 1129 divenne re di Gerusalemme. Urbano V inviando la Rosa d'oro a Giovanna di Napo• li nel 1366 stabili che ogni anno se ne dovesse benedire una. La benedizione avveniva nella quarta domenica di quaresima, donde il nome di c domenica della rosa » che ancora oggi essa conserva nel calendario liturgico. Nei primi tempi questa Rosa era costituita da una semplice corolla col gambo e qualche foglia. Quella, infatti, inviata da Innocenzo IV nel 1244 al conte Raimondo Berengario IV di Provenza, era un semplice fiore senza accessori: mentre quella inviata da Danedetto XI alla chiesa di Santo Stefano in Perugia consisteva in un ramo di cinque rose e di due bocciuoli arricchiti da uno zaffiro del complessivo valore di 70 ducati. Il valore del dono deriva a seconda della posizione del personaggio a cui esso veniva inviato. Gli storici ci narrano che Papa Giovanni XXII ebbe a inviarne di quelle che pesavano 12 oncie. Tra coloro che furono ritenuti meritevoli del dono, in ogni tonino ambitissimo, ricordiamo raròchl'gdrfoaaèasdctaCdMVPnlepimnprptBzpdRcdtnnLlnblnGanrsLPptpdpddGczgbgaèbmArrigo VI d'Inghilterra (1446), Giacomo III di Scozia (al quale I pla Rosa, opera di Jacopo Magno- mto, fu conferita da Innoccn-. tzo Vili), Giacomo IV di Scozia. cFederico il Saggio Elettore di Sas- j gSonia che ricevette la rosn da Leo- ine X nel 1519, Enrico Vili d'In- mghilterra che ne ebbe 3. l'ultima pdelle quali da Clemente VII nel ■ 1Ó24. Ciascuna di queste tre rose aera composta di 9 rami raggrup- ipati in un piedistallo in forma di vbase a treppiedi, uno rappreseli- '> ctante un bue i; secondo una quer- seia, il terzo due leoni. dLa basilica di San Giovanni in lLaterano la ebbe nel lóó8 da' Pio V; il santuario di Loreto nel 1584 da Gregorio XIII. la regina di Francia Maria Teresa, figlia di Filippo IV re di Spagna, l'ottenne da Clemente IX nel 166S. La regir-a di Polonia, Ilaria Gasimi- ' ro, fu la prescelta da Innocenzo XI nel 16S4, che voleva col dono prezioso mostrare la propria riconoscenza al marito di lei Giovanni Sobiéski per la liberazióne di Vienna dai turchi. Nel 1726 Benedetto XIII offrì Rosa d'oro alla cattedrale di Canna e ne; 1?33 Gregorio XIV la inviò alla basilica di Sa:: Marco a Venezia. Negli anni più vicini a noi fu conferita al Re di Roma, all'Imperatrice Eugenia, e alle Regine di Spagna Isabella e Cristina. I nostri più famosi orafi e cesella' Girono incaricati di w«pa- ffsclqmMzln rare le Rose d'oro. Purtroppo, però, rarissimi sono gli esemplari che se ne conservano, sottratti al l'avidità di chi le buttò nel crogiuolo per trarne l'oro. Se ne vede uno nel museo di Cluny che risale al XIV secolo e si crede fosse stato inviato da Clemente V al principe vescovo di Basilea. Un altro esemplare esiste a Siena ed è quello conferito da Piccolomini alla sua città natale. Siena con serva anche una seconda Rosa d'oro, quella inviata in dono alla città da Alessandro VII altro cittadino senese. La cattedrale di Capua conserva quella di Benedetto XIII come la basilica di San Marco quella di Gregorio XIV. A Vienna esiste quella Inviata da Pio VT all'Imperatrice Carolina e nel disperso tesoro della Casa Reale spagnuola si ammirava l'esemplare inviato alla regina Cristina. Il « latore » Leone XLLT, per dare maggiore importanza alla istituzione nominò un « latore » della Rosa nella persona del conte Edoardo Soderini, morto solo pochi anni fa dopo essere stato deputato e senatore del Regno d'Italia. Pio X e Benedetto XV sospesero la tradizionale concessione che è stata ripresa dall'attuale Pontefice. Pio XI conferì la prima Rosa d'oro del suo Pontificato alla Regina Vittoria di Spagna e la seconda nel 1925 a S. M. la Regina del Belgio quale omaggio del Pontefice nella ricorrenza delle sue nozze d'argento. La stessa Sovrana ne aveva già ricevuta una da L«one XIII. Altre personalità auguste della Casa Savoia ebbero in tempi non lontani la Rosa d'oro che brillò nelle feste di Nizza come la più bella gioia nuziale che ornò la principessa sabauda Maria Gabriella di Savoia andata sposa a Filippo V Re di Spagna. Pio VII ne fece un presente a Maria Teresa quando tenne a battesimo le sue figlie gemelle la duchessa di Lucca e l'imperatrice d'Austria. Pio IX che per mezzo del suo rappresentante monsignor Santucci teneva al fonte battesimale la principessa Maria Pia poi regina del Portogallo inviò all'augusta puerpera Maria Adelaide «di dolce e cara memoria * la Rosa d'oro. Questa Rosa è simbolo di Gesù Cristo « fiore delle convalli che dovunque diffonde fragranza ». Difatti gli aurei pezzi vengono spruzzati di muschio e di balsamo che rappresenta la fragranza celeste del Cristo risorto. La notizia dell'invio del dono alla nostra amatissima Sovrana è =;tata accolta in tutti gli ambienti con vivissimo compiacimento. La manifestazione del taninlficPnpcmlAcsmignadncmdccvStdznpScacNpnEndgcgctRndslldd I pontefice assume in questo mo ment0 più che mai il vero aspet. t0 e la sua vera funzione, quella cioè di „ suggello solenne per i j gloriosi avvenimenti nei quali gli interessi religiosi sono intima mente collega:i a quelli storici e politici ». ■ Il dono della Rosa d'oro è un atto di speciale benevolenza che il Pontefice romano suole usare verso Sovrane in occasione di '> circostanze particolarmente fau ste nella loro famiglia e in segno dei rapporti di part.colare predi- lezióne e cordialità che esistono ' ' u e I - fra la Santa Sede e le auguste famiglie siesse. Sua Santità ha scelto il momento presente per compiere il suo gc?to verso S. M. la Regina Imperatrice perchè quest'anno ricorre il quarantesimo anniversario delle sue nozze. Monsignor Borgoncini Duca. Nunzio apostolico presso il Re d'Italia, sarà per la circostanza nominato latore della Rosa d'oro e la coi lì f '.filerà alla Sovrana con le solennità che saranno stabilite dalla Reale e Imperiale Corte ■l'Italia. La Rosa d'oro consiste in un bocciuolo di rosa, nel mezzo del quale è una piccola custodia dove si ripone muschio e balsamo. Questo bocciuolo è inserito in un grande cesto di rose tutte in oro ed è contenuto in un vaso di argento dorato artisticamente cesellato. ndsbfls L A PIÙ' RECENTE FOTOGRAFIA DELLA REGINA.