SCIOPERI DEGLI ASSISTITI

SCIOPERI DEGLI ASSISTITI SCIOPERI DEGLI ASSISTITI L'ispirato fa carriera - Le tre castagne del Monaco di Foria Visionari contro visionisti Che fa l'ambo di Sant'Antonio ? , e l e * l e o - i a - o e e ; e o a a i . a a . i à I » nnr7. ieO a p. oaa ee i0. » UEiani ee. esa d, O: a0e. NAPOLI, gennaio. Quando J'tt ispirato » biette n riscuotere le \r>3.125 lire della vincita, la Fortuna con la benda, che l'ha accompagnato di persona al Banco, si fa discretamente da parte, consegnando il suo protetto nelle mani della Fama, la quale subito dà fiato alta Tromba. In un batter d'occhio la strada, il rione, la « Sezione », il quartiere, la città intera è in subbuglio. — Correte, un terno secco! — Addò? Chi? Quanto* Come? Veramende? — Veramenùe! Più di centomila lire! Un ispirato! — Che terno secco! Una quaterna secca! Quasi messo milione! — Jamme, jà! E i numeri li. sapete t Che fu, un sogno* — No, fu « visione ». — Qlimito disse? — Due milioni! — Sono vincite assai: sei milioni, vi dico! Di più 'o Governo no» paga! La disgrazia d'aver fortuna Di bocca in bocca ìa «ottetti si propala, dilaga, ingrossa, precipita, travolge, come una valanga, e i milioni aumentano coll'aumentare della ressa, con una progressione affanosa, in etti la leggenda mette radici, prende corpo, domina le fantasie, con un fuoco d'artificio d'abbagli, di « sparate », e una pioggia di esclamazioni, di domande, di affermazioni, come scoppi minori d'un razzo dopo lo scoppio maggiore. L'ispirato un'ora dopo ha i carabin'ieri alla porta, per difenderla dall'assedio dei postulanti. E' partito? Non ci crede nessuno. E' malato? E' scomparso? L'ha mandato a chiamare il Gestore del Lotto in persona? Largo! Largo! Che succede? Il fattorino del telegrafo, con un pacco di dispacci per l'ispirato. Il postino. Espressi. Raccomandate. Lettere a canestri. L'ufficio postale del rione, sommerso, chiama personale aggiunto. E' la celebrità. E' la gloria. E' il più bello e il più brutto giorno della vita dell'ispirato. Comincia di qui una nuova attività, una difficile, spinosa carriera. Dalla categoria dilettanti l'ispirato si trova sbalzato repentinamente in quella professionisti, con tutti i guai che comporta. Gli cambiano perfino il nome: Gennariello d' la quaterna! Poveri ispirati! Fatta' il colpo non ce n'è uno che si azzardi, per poco giudizio che abbia, a pronunciare un numero: uscito dalla sua bocca sarebbe considerato come uscito in anticipo dall'urna — chi non ci giuochcrebbe l'osso del collo a occhi chiusi? Mentre i numeri, si sa, sono di loro natura capricciosi: e se non escono... Chi ha prudenza l'adopri. L'ispirato da quel giorno parla per simboli o per gesti, come Peinurge, risponde per traverso, ragiona in tralice, borbotta fra i denti e non c'è più verso di trarne un ragionamento che fili diritto. Ma è appunto quel che si vuole da lui. Numeri? Un ispirato vero raramente dà i numeri, chiari, tondi, papale. La gente lo sa, non li chiede nemmeno. Si contenta di strologarli, ricavarli, costruirli, contando le parole e le volte, notando come strabuzza gli occhi se tocca o sposta un oggetto, dove lo posa, a chi lo dà. Hanno im portanza i passi che muove, gli scalimi che sale. Ogni parola sua sa di recondito, dove si posa il suo sguardo c'è sempre un simbolo che ammicca. Chi gli offre qualche cosa non lo fa per nulla — nè, avite visto ? Ha mangiato sette olive? — Sette? Otto. — Sette. — Otto, vi dico. « ■Se l'ammazzava » Bisogna stare attenti, aprir cento occhi: per un punto Martino perde la cappa, ma perdere un terno per non aver contato giusto il numero delle olive mangiate dall'ispirato è assai più seccante. Otto o sette? "'Può sempre capitare come al giuocatore di Pascarella che, trovatosi in una rissa, giuoco sangue, coltello e-ferita. Usci puntualmente sangue coltello e... morto ammazzato. «Ma guarda si che monno buggerone: ti l'ammazzava ce pljavo un terno 1 sditpsnls«tmpnecsdvqfnps Un « ispirato » o visionista che si rispetti non si abbassa mai, dunque, sino alla banalità di dare i numeri; sono altrettanti numeri tutte le parole simboliche che egli pronunzia; e quando i nnmcri non sortono la colpa non è del vlsionista, ma dell'insufficienza e dell'ignoranza di coloro che non sanno tradurre le parole dello « assistito » in ambi e terni certi. L'ispirato è personaggio di tanta dignità e levatura, che raramente va solo. Lo accompagnano, per onore, almeno due luogotenenti, interpreti più o meno fedeli e attendibili dei suoi simboli. Tocca a loro riparare il principale, scansare dalla sua strada le bucce di melone di cui è disseminata la via dilla gloria cabalistica e sulle quali è cr.,il facile precipitare dai fastigi della celebrità nel fango e nel disprezzo di tutto un rione. Qnalcheduno di questi luogotenenti arriva talvolta con molta prudenza e fortuna a farsi una posizione personale, raggranellando le briciole di sapienza che cadono dalla mensa di qualche ricco signore della cabala o servendole al popolo affamato. — Signori, io vi dico in verità che la scena sì svolse sotto i miei occhi. Io ero nascosto in una navata oscura della Chiesa e vedevo non visto. Una donna del popolo entrò, andò difilato verso il Monaco 'e Saponaro, il celeberrimo Monaco di Fona. Il Monaco si mostrò oltremodo infastidito. — Che vuoi — domandò corrucciato alla donna — Sei venuta per la Chiesa o per me? Vergognosa la donnicciuola mormorò: — Sono venuta per voi e per la Chiesa. — Non dir bugie — tempestò il Monaco 'e Saponaro — tu sci venuta soprattutto per me, anzi esclusivamente per me. Ma io non ho tempo da perdere. Prendi, queste sono tre castagne, va via, non ti voglio più vedere... — Ci può essere dubbio, siqr.ori?. questo vuol dire s, 17, 26, 29! Provocazioni della Ruota Sovente un fatto di questo genere e i simboli di cui è materiato vengono discussi da tutti i Prìncipi della Cabala e i numeri, fìssati plebiscitariamente, si concedono ciononostante il lusso di non sortire: il che succede di rado, ma succede. E' allora uno scandalo, una sollevazione. L'estrazione, bollatet a fuoco con nomi d'infeimia, è discussa a lungo in tutti i ritrovi dei cabalisti, al Caffè della Floridiuna, gestito da don Salvatore 'o Guardiano, al Caffè deylì Scagni, al Caffè dei Munitesi, al Caffé Uccello, al Caffè Romano, luogo di ritrovo dei Palamiti. Chi sono i Palayniti? Ve lo dirò un'altra volta. Gli assistiti più celebri non hanno parole per vituperare la Ruota. Un'estrazione scucita, cervellotica, un'estrazione mostro! Una sequenza di numeiri qualunque, senza nesso, seticta significato, usciti dal panariello come se non esistesse una cabala, come se non vi fosse una regola! E' dovere della Ruota, la quale trae dall'alea del Lotto così lauti guadagni, assistere l'assistito, in luogo di ostacolarne l'austero e benefico lavoro. Dal momento che le leggi delta Cabala son quelle: ben delineate, ben definite, immutate e immutabili, la Direzione del Regio Lotto dovrebbe fare in modo che le estrazioni seguano, scrupolosamente, quelle leggi. Il volersi ribellare alle- leggi cabalistiche non ostituisce altro che un capriccio da scavezzacolli, imperdonabile per la sua futilità e frivolezza. — Signori, contro simili provo eazioni della Ruota non c'è che un mezzo di difesa e di protesta proclamare la serrata dei caba lisli! Ciò è necessario a ristori ilella reputazione o elei prestigio d quella eleissica. istituzione parte nopen che è l'assistito! — Pensateci bene, signori, I passo è grave; non elimentiehieimi gli infelici giuocatori. Può mai una truppa correre all'assalto sai za il comando dei suoi condottieri; Qui c'entra Petrarca Questa della serrata è un caso grave, un caso raro, ma non unico. Per protesta contro i cinque numeri balordi e fortuiti per tutta una settimana nessuna potenza del mondo riuscirebbe a strappare un numero dalla bocca di Alessandro 'O 'Mplstore, di don Gennarino Banconista, don Vincenzo 'O Cu setore, del ceiv. Giovanni Pezza! Inocchio, di don Luigi detto 'O Masto e' cucchiare. Tacciono sdegnosi don Giovanni 'O Barbiere, don Isidoro 'O Mastedascio, Ernesto 'O Scarparo, don Michele Pacchesicco. I cabalisti onorari Nicolò Maldacea e il Gr. Uff. Raffaele Viviani danno per iscritto la loro piena incondizionata adesione alla serrata. La stampa cabalistica è a rumore e accoglie previsioni sinistre. Se le cose continuano di questo passo, se lo sventurato più che colpevole fanciullo bendato che cstrae i numeri dal « patio-netto » si farà ancora suggestionare e deviare, i crisantemi non tarderanno a spuntare sulla tomba di quella che fu la Ruota di Napoli: poiché — è chiaro — al Lotto nessuno giuocherà più... 11, 33, 34, 72, 87 5, 37, 8, 90 6, 8, 13 37, 50 22 Boltemto Don Pasquale della Direttissima, illustre presidente della Cooperativa fra Portabagagli e celeberrimo fra i celebri cabalisti napolitani, non si pronunzia nè in prò nè contro la serrata. Il suo parlare è oscuro, eombiguo. Che egli dia dei visionari ai visionisti? Non sia mai! O gatta ti cerna? Allora, 30. In caso contrario, 8jt. — Voi fate tante smorfie per questa estrazione burletta — dice finalmente l'insigne maestro della Cabala — e non pensate di spiegarvi piuttosto per quote ragione non si vede più l'ambo di Sant'Antonio. E perchè, ditemi un po', non si è avuta più notizia alcuna dell'S e 90? Questi sono problemi! E a quale bizzarro oblio dell'urna, di grazia, si deve la lunga e scandalosa latitanza dell'S e j3? Coiwluderò dunque col Petrarca: Vano cri-or vi lusinga, poco vedete e parvi veder molto! Pietro Solari IlccipsslctpFsctvaSdzdpmpiadl«pubps AMII RACCOMANDA

Luoghi citati: Monaco, Napoli