Il messaggio di Roosevelt agli Stati Uniti d'America

Il messaggio di Roosevelt agli Stati Uniti d'America Il messaggio di Roosevelt agli Stati Uniti d'America Invocazione a un governo forte per attuare una più ampia giustizia sociale Washington, 20 notte. Franklin Delano Roosevelt fitato oggi proclamato solennemente Presidente della Repubblica per il quadriennio 1937-1940. La cerimonia si è svolta sotto una pioggia insistente, con una temperatura poco superiore allo zeroLa tradizionale sfilata davanti ,1la enorme tribuna eretta davantal Campidoglio si e svolta rapidamente, semplice ed ordinata. Unafolla enorme, oltre centomila persone, era trattenuta a distanze Il giuramento Davanti alla tribuna in cui arano riuniti i titolari delle alte cariche politiche, militari ed amministrative dello Stato e i membrd«l Corpo diplomatico, hanno ofilato i quarantotto governatori degli Stati dell'Unione nell'ordine incui sono iscritti nella Costituzioneo sono stati successivamente ac-colti nell'Unione stessa; seguivanole rappresentanze di tutte le ar-MKerea' de"a Fl0"a' ^SuTa trfbuna. staccandosi dallafolla delle autorità, avanzano poil Presidente Roosevelt e il Presi-dente della Corte Suprema Charles Evans Hughes. I due uomimsono a capo scoperto La folla sfa silenziosa. 11 capo supremo dell'amministrazione della giustizialegge con tono moderato di vocela formula del giuramento. Il Presidente ripete con voce ferma, té-nendo la mano sulla famosa anti-ca Bibbia della famiglia Roo-sevelt: i Giuro solennemente che escrcherò fedelmente il mio ufficio dPresidente della Repubblica deglStati Uniti e che farò il meglio che mi sarà possibile per mantenere, proteggere e difendere la Costituzione degli Stati Uniti ». Il Presidente stringe poi la mano a Hughes. La parte formale della cerimonia è finita. Si attende ora il tradizionale messaggio alla Nazione. La lettura del messaggio Sempre a capo scoperto e calmissimo, malgrado la pioggia che cade a rovesci, Roosevelt legge il suo discorso. « Cittadini — egli dice — il Presidente reca oggi un messaggio dsperanza per coloro che sono statdimenticati ». Ricordando con forte evidenza le inquietudini depopolo americano quando, quattr'anni or sono, egli assunse lPresidenza, riassume i risultati d48 mesi di sforzi per « eliminaril ristagno e la sfiducia * e annuncia di essere risoluto a continuare per i prossimi quattro anni « la politica di difesa degli interessdei diseredati contro la cancrenosa ingiustizia causa di ognmiseria ». Il Presidente non smentsice isua intenzione di modificare iCostituzione: « In quest'anno ricorre il 150.anniversario della Convenzioncostituzionale che fece di noi unNazione. In quella Convenzione, nostri avi trovarono il modo duscire dal caos che segui la guerra dell'indipendenza. Essi crearono un governo forte, con poteraccentrati a sufficienza per quettmpi e per oggi ancora, al fine drisolvere problemi la cui soluzionè impossibile con misure locali individuali. Oggi noi invochiamgii stessi poteri per incoraggiaril benessere generale e assicurarlei libertà del popolo americano»Tuttavia Roosevelt precisa«Noi abbiamo restituito la forzal Governo piegando le potenzautocratiche ed individuali e subordinandole al Governo del popolo. La leggenda che esse fossero invincibili è stata sfatataesse sono state distrutte. Quellche ora occorre per la sicurezzdel nostro popolo è l'attribuziondei poteri a coloro che il popolna facoltà di cambiare o di lasciar proseguire, grazie ad un siLe parole del Presidente sonaccolte da uragani di applausLe ovazioni durano vani minutquando Roosevelt afferma con tono risoluto: «Noi andremavanti! Non ascolteremo 1 consigli nè dei pigri, nè degli opportunisti, nè dei timidi! ». La lotta contro l'ingiustizia Parlando del ritorno alla prosperità degli Stati Uniti, il Presidente dice: « La nostra vittoria sulla depressione è evidente. Dal crolldella prosperità è nata la convinzione che la moralità economica finisce sempre per trionfare. Non tollereremo più abusi di potere da parte di persone che, quando vedono in gioco i loro interessi personali, tradiscono le più elementari norme della vita sociale ». Concludendo l'oratore afferma con voce chiara ed energica: « Ciò che cerchiamo non è dare di più a coloro che hanno già molto: vogliamo dare a quelli che hanno troppo poco, il popolo chiede che il Paese non sia corrotto dall'ingiustizia. Nella sua volontà di pace il popolo americano vuole essere forte fra gli altri popoli! ». Le ultime parole sono sommerse in una tempesta di applausiCentomila persone sulla spianata del Campidoglio, forse cento milioni davanti agli apparecchi radio dei quarantotto Stati dell'Unione, hanno ascoltato non senza commozione la voce dell'uomo che solo, a capo scoperto, sulla tribuna che ha per sfondo la colossale costruzione del Campidoglio, sotto una pioggia scrosciante, ha annunciato con voce pacata ma decisa il ritorno del benessere facendo rinascere una speranza in cuor? ai diseredati, a« dimenticati ». A. R.

Persone citate: A. R., Charles Evans Hughes, Franklin Delano Roosevelt, Hughes, Roosevelt

Luoghi citati: Stati Uniti, Stati Uniti D'america, Washington