ELOISA UNO DUE TRE

ELOISA UNO DUE TRE J.u£éa pista di iuta mùtehw4a ELOISA UNO DUE TRE Cosa ricorda Franco Perez che conobbe la baronessa Wagner prima della partenza per le Galapagos KIMBORASO, settembre Bucai, il piccolo orso orfano che allattiamo con pazienti cure, ha terminata la sua colazione del mattino e, poiché non c'è più latte nel piattino, lo rovescia con una zampata, poi parte al galoppo verso la libertà, ma la catena, solidamente legata ad un picchetto della nostra tenda da campo, lo trattiene a pochi metri dalla foresta, i Brigata è fuori a caccia. Rayneri si è infilato pel capo in un grande sacco nero e, li sotto, apre le scatole della pellicola, ma Bucai ha paura di quel fantasma del mattino, urla come se lo scuoiassero vivo ed incomincia a grattare con gli unghioni il terreno per scavare una buca, dove nascondere il capo. LA, vicino c'è la buca che scavò ieri, ma Bucai non la ricorda. Franco Perez, l'esploratore ed amico ecuadoriano che ci serve da guida, da mezz'ora mi ronza attorno con una fotografia in mano e sembra che abbia un gran gusto di mettermela sotto il naso. Ieri sera mi aveva detto: ho qualche cosa per te, che ti farà piacere. Tornando indietro Ancor prima di partire da Guayaquil, avevo sguinzagliato Perez per le botteghe dei fotografi. Questo è il ritratto — dice Perez. E' una bella donna. Sul retro c'è scritto: Foto-Salaz, Guayaquil, e corrisponde ad uno dei tanti ritratti della Wagner pubblicati dai giornali all'epoca della tragedia. Perez soggiunge: è lei! tal quale io l'ho vista. E Perez, che distingue, sitila sabbia, la traccia del cervo maschio da quello della femmina, non può sbagliare. Allora, sotto gli occhi stupefatti di Perez, apro una cassetta da viaggio e rovescio per terra un mucchio di fotografie. Una scintillante cascata di linee sinuose, occhi lampeggianti, bocche sorridenti, pizzi. Spumeggiare di riccioli sull'erba ancora umida della notte. Perez ne è atterrito. Wagner! Tutte Wagner. Signora Wagner, baronessa Wagner: è la mia raccolta di tutte le Wagner che i giornali hanno indicato co me erome del gran dramma e di tutte le Wagner date come scomparse dal mondo civile negli ultimi vent'anni. Scandali, processi, pettegolezzi, amori, tradimenti di tutte le signore Wagner che le cronache hanno registrato. Bono molte. Si vede che quel cognome è molto diffuso. Una do po l'altra, le belle donne vengono messe a confronto con V ultima Wagner che Perez ha ricevuto da Guayaquil Dopo pochi minuti, due di esse si affiancano sicuramente alla solida Wagner in pantaloni e casco, mentre le escluse ritornano melanconicamente in cassetta Così su quel rozzo asse che mi serve da tavolo non restano che tre Wagner: quella di Berlino, la più giovane e più antica per gli abiti, quella di Parigi, ingemmata e piena di seduzione e l'ultima di Guayaquil, accusata di assassinio Le tre fotografie, sulla tavola fradicia, di umidità notturna sono tristi come oggetti di prova su di un banco dì tribunale. In quell'alta foresta delle Ande, nell'aria grigia del mattino rotta dai colpi secchi della carabina di Brigatti, lo strano processo di identificazione giunge rapidamente alla, conclusione. Identità assoluta. Perez trasecola: sebbene più giovane e più paffuta, la riconosco perfettamente anche nel primo ritratto. Allora però non aveva quella ruga dritta sulla fronte che io ricordo benissimo... Intorno a noi, con noi, U al limi- o te della tenda, c'è il fantasma di una donna sfaccettata in tre apparenze, quasi vista in tre specchi collocati a diversa distanza. Tredici anni fa Berlino, 1924. Fotografia Rem brand. Mio marito molto più an siano di me, un ex-ufficiale ridot to quasi in miseria. Una posizione sociale da sostenere. Egli beve, giuoco, ha delle amanti. Sono liti continue. C'è un senso di ribellione violenta in me. Mi sembra che se potessi muovere, agire, potrei dì nuovo essere me stessa. Sentirmi di nuovo io. Veramente io. Ma chi sono io, che cosa voglio, che cosa desidero? Questi abiti eleganti, dei quali non posso fare a meno, perchè non posso essere meno di un'altra donna, infine non mi interessano, Per averli ho dovuto vendermi ad un uomo, ad un altro. La vita intorno vii stringe e mi soffoca. Quando sorrido maschero la mia anima, quando mi vesto maschero il mio corpo. Vivo con un uomo che odio. La città mi soffoca. La campagna! Ma è così lontana la campagna. Evadere, fuggire. Parigi, 1929. Parigi. Foto Macini. Io vivo, io lavoro, io sono io. Facilità di vita, di amicizie, di lavoro. Questa città mi inebria. Sono bella, elegante. Comando. Un uomo, due uomini lentamente si rovinano per me. Sono abili e forti. Sono buoni lottatori. Se un giorno cadranno,se quel giorno le prime rughe avranno segnata la mia fronte ed io vedrò gli amici allontanarsi, io so che quel giorno sarò capace di vivere ancora la mia vita anche da sola, ancora, insaziabilmente. Dovei Londra, New-York?... In un posto qualunque fosse, pure in capo al mondo, ma dove io possa vivere completamente la vita che deciderò di fare,Guayaquil, 1934. Foto-Salaz. Finalmente! Anche in pugno ad una donna una rivoltella sta co modamentc. Io non ho perduto nulla. Ancora ci sono dei paesi li beri, delle terre sconosciute nel mondo, dove chi ha fallito la prò pria vita può ricominciarla da ca po. Uno, due uomini per farsi servire, per sentirsi desiderata, per non sentirsi troppo sola e sperduta nel piccolo regno che ogni donna crea intorno a sè. Che questo regno sia un salotto, un'alcova od un'isola sperduta nell'Oceano che cosa importa? Le tre fotografie passano rapi (fornente nella cartella dei docu menti importanti, mentre Perez è contento che io sia contento. Querapido raffronto e tutte quelle fo¬ tografie battute dal vento del Kimboraso, gli devono essere sembrate un miracolo di organizzazione, mentre altro non sono che il frutto di Ire giorni di buon lavoro di forbici attraverso i giornali e le riviste di tutto il mondo che ssono occupati della signora Wagner. — Adesso che la baronessa Eloisa von Wagner è stata identificata per una berta signora Eleonora Wagner, che dicci annor sono, in Berlino, divorziò clamorosamente con un colpo di rivoltella da parte del marito e, susseguentemente, per la titolare della Ditta E. Wagner, in Parigi, io vi domando, caro amico Perez, che cosa facciamo qui, a cinquemila metri di altezza sulle Ande, in mezzo agli orsi, sotto una tenda tipo militare dell'Esercito Italianoinvece di filarcene alle Galapagos:'— Aspettiamo il piroscafo. Poiché tra la costa del Pacifico e le isole Galapagos non vi è ancora sei-vizio regolare di piroscafi, bisognerà aspettare qualche occasione favorevole. Nel frattempo...Anche lui ?... — Nel frattempo Brigata continuerà ad uccidere orsi adulti ed a riempirci la tenda di cuccioli di orsi, Rayneri a spiare il Kimboraso per tentare di sorprenderlo, in un momento di luce favorevole, io.... — Nel frattempo si potrebbe fare una puntata nella foresta presso una tribù di Kivaros, mici amici. — I quali non sapranno mai darci nessun'ragguaglio sulla Baronessa... — Lo penso anch'io. Però, duratile il viaggio, io potrei dirvi tante cose che voi ancora non conoscete. Perchè... perchè io ho conosciuto molto bene la Baronessa e... quella fotografia non l'ho avuta dal fotografo cui la Baronessa ritirò anche le lastrine... Quella fotografia l'avevo io. Era mia. Me l'aveva data lei, tre giorni primadi partire cogli altri due. Anzi appunto... vi volevo dire... di non dimenticarvi di restituirmela! E' un bel ragazzo. Mezzo selvaggio e mezzo uomo civile e non mi stupirei che anche lui... Però gli orsi non lianno dicci minuti di memoria! ecco che Bucai di nuovo ha dimenticato di essere legato ed è partito un'altra volta al galoppo sfrenato verso la foresta a rischio di farsi strozzare dal laccio che lo chiude al collo. Ora so ne ritorna mogio, mogio e con la lingua di fuori, ma, fra dieci minuti, son certo che rivedrò quel suo sedere bianco, a due cerchi concentrici come un bersaglio di fiera, di nuovo lanciato contro la massa scura della foresta. Michele Car Berlino 1924 La signora Eleonora Wagner. Abbandona la Germania in seguito ad un clamoroso processo di divorzio. Parigi 1929 La titolare della Ditta E La titolare della Ditta E. Wagner, confezioni per signora. Abbandona la Francia ai primi del 1931. Guayaquil 1934 La Baronessa Eloisa Von Wagner, In abito da esploratrice, pochi giorni prima di partire per le Galapagos.