Sulle nevi di Francia i "discesisti" azzurri hanno dominato

Sulle nevi di Francia i "discesisti" azzurri hanno dominato Dal fl. P. di Parigi al Radano della F. I. S. Sulle nevi di Francia i "discesisti" azzurri hanno dominato Megève, 16 notte. OH « azzurri » sono partiti. Rimane in noi uno sconfinato entusiasmo per questi baldi vessilliferi dello sci italiano, che ci hanno fatto vivere, in terra straniera le più intense e più belle emozioni della nostra vita sportiva; rimane, sopratutto, una grande nostalgia per questi nostri bravi ragazzi, che, dal primo all'ultimo, al di fuori dei loro meriti dal punto di vista sportivo, si fanno tutti benvolere per il loro animo semplice e buono, per il loro magnifico spirito di disciplina, per il sentimento di fascistica solidarietà da cui cono tutti animati, l'uno nei confronti dell'altro. Sono tutte doti, queste, che valgono ad integrare potentemente le qualità atletiche e che hanno dato una compattezza unica alla nostra pattuglia in questi dodici giorni trascorsi sulle nevi di Francia, attraverso una successione di ben sei difficilissime gare, tutte conclusesi con il trionfo dei nostri colori. L'imbattibile Chierroni Per nulla affaticati dalla prova battagliata, nella competizione diretta con i più forti elementi del discesismo di Francia, d'Austria e di Svìzzera, nel Orati Premio dello Sci Club Parigi, gli « azzurri » hanno saputo dare una nuova stupenda prova del loro valore in queste ultime quattro giornate, di una intensità agonistica senza pari, durante le quali si è disputato il Trofeo del Monte Bianco. Vittorio Chierroni è stato anche in questa competizione il grande trionfatore. L'abetonese che — ricordiamocelo — ha appena 19 anni, si trova attualmente in uno stato tale di « grazia discesista » da poter affrontare con fredda decisione, sempre per la linea della massima pendenza e alle velocità più alte, i più terribili pendii, sicuro che tutto gli riuscirà, anche se la sua conoscenza del terreno è soltanto approssimativa, anche se nebbia e nevischio gli ostacolano la visibilità. La sua audacia e la sua tecnica si sono rivelate in questi giorni semplicemente meravigliose . . Sertorelli, che finora è stato il nostro uomo di punta nelle competizioni internazionali, e che pure ha avuto il vanto di essere stato a due riprese al comando del Trofeo del Monte Bianco, è il primo a riconoscere lealmente l'attuale superiorità di Chierroni. Questo spontaneo riconoscimento, a cui partecipa anche Zanni, non diminuisce, naturalmente, in nulla i meriti dei due uomini, ai quali, sulla base dei cinque diversi risultati di discesa registrati nei raduni di Megève e di Chamonix, crediamo di poter attribuire rispettivamente i numeri 2 e S della nostra squadra: il numero 2 a Sertorelliiil quale, dopo le disavventure di cui è stato vittima nella gara di discesa del G. P. di Parigi, nella quale riusciva decimo a pari merito con Zanni, si classificava nella prima prova del Trofeo del Monte Bianco al secondo posto, al seguito immediato di Chierroni, cogliendo quindi una meritata vittoria nella seconda difficilissima prova, e figurando poi nuovamente a\ secondo posto nella terza gara; il numero 3 a Zanni, che nel Trofeo del Monte Bianco è stato una volta secondo (discesa Bellevue-Les Houchesì e a due riprese (sulle discese del Brevent e della Vcnaz) terzo, Zanni che, con tutta probabilità, avrebbe continuato ad occupare il terzo posto anche alla chiusura della classiHca generale senza lo stupido incidente dell'ultimo giorno, in cui, vittima come Sertorelli e tanti altri della mancanza di visibilità, sba' aliava di pista. Come si sa, le nuove disposizioni internazionali che entreranno \in vigore in occasione dei prossiàjni campionati del mondo prescri\vono che ogni Paese sta rappresentato alle competizioni annuali ■ideila F.I.S. da una squadra di tre discesisti, più una riserva, anzi'chè da squadre di sei uomini, come si era fatto finora. Il terzetto azzurro è già formato e appare formidabile: Chierroni, Sertorelli e Zanni, tre nomi che sono ormai famosi nel mondo sciatorio internazionale, tre ragazzi maturi di esperienza agonistica, nonostante la loro giovanissima età (63 anni tutti e tre insieme!), perfetti di tecnica e superbi di audacia, che tutti i Paesi, anche i più evoluti nel campo dello sci, possono invidiarci. Le prodezze di Passet Ci sarà permesso di avanzare il nome di Camillo Passet per il quarto posto, come primo sostituto della squadra? Vincitore della categoria juniores nel Gran Premio dello S. C. Parigi e nel Trofeo del Monte Bianco, la giovanissima recluta della squadra azzurra ha il vanto di aver terminato la seconda di queste due competizioni con un tempo complessivo che lo porterebbe al terzo posto della classifica assoluta. Una dimostrazione più clamorosamente convincente della classe raggiunta dn Passet, l'aw. Angelo Rivera, il grande animatore della squadra del Sestriere, non poteva davvero desiderarla! Rimane la questione dello «slalom*. L'allenatore federale Leo Gasperl, che vede coronato dal più brillante successo nel campo della discesa pura un triennio di coscienzioso e intelligente lavoro, saprà fare il necessario nelle quattro settimane che ci separano dai campionati della F.I.S. Occorre un allenamento paziente e sistematico non soltanto sul terreno difficile, ma sulla neve difficile, sulla neve ghiacciata, per intenderci, sulla crosta di ghiaccio che è posta allo scoperto, nel corso delle grandi gare di « slalom », per la raschiatura radicale operata sul fondo nevoso dalle laminature metalliche. Zanni, classificandosi al quarto posto nello « slalom » del Gran Premio di Parigi, ha dimostrato di aver già raggiunto la più alta piasse internazionale; e Chierroni, dal canto suo, realizzando il secondo miglior tempo nel corso della prima serie (lp" 3/5 contro 45" 3/5 del grande specialista austriaco Pfeiffer) ha dato prova di avere tutti i numeri del grande campione anche in questa delicata specialità. Due parole sulle nostre valorose rappresentanti, Paola Wiesinger e Frida Clara, le quali hanno terminato rispettivamente prima e seconda nella classifica generale del Trofeo del Monte Bianco. Si obbìetteràche in questa competizio- ne, come nel G. P. di Parigi, eliminata per incidenti di allenamento la grande campionessa svizzera Anny Ruegg, è venuta a mancare ogni concorrenza internazionale veramente interessante, cosicché i risultati delle due competizioni alle quali hanno partecipato le due «azzurre», non possono avere un valore probativo circa il loro invio o meno ai campionati della Fis. A parte, però, il fatto che la svizzera Boulaz, le ameri- cane Heat. e Carter, le quali hanno disputato il Gran Premio, e la inglese De Cosson, che si è trovata in lizza anche nel Trofeo del Monte Bianco, sono concorrenti tutt'altro che disprezzabili in campo internazionale, rimane il fatto che Paola Wiesinger e Frida Clara hanno saputo portare a termine senza incidenti e in un tempo complessivo che farebbe invidia a molti uomini che si credono forniti della stoffa di campioni, un complesso di ben sei gare, nel corso delle quali un buon terzo dei concorrenti maschi è stato costretto d ritirarsi. Guido Tonella .V.... .... '-■ <•,..«•• "' '.-«V ' °; '■ ' ' ': ' - XfX..lM* ' ... . s -> . ■■ . m t. » ii;. .■ i vincitore del G. CHIERRONI P. di Parigi e del Trofeo del Monte Bianco. (Caricatura di Piero Cattaneo).