L'offensiva su Malaga di Sandro Sandri

L'offensiva su Malaga L'offensiva su Malaga in pieno sviluppo Consolidata l'occupazione di Estepona, Queipo de Liano, a bordo di una nave, dirige l'investimento di Marbela -- I redivivi -- Ancora un tentativo comunista sventato a Las Rosas presso Madrid (DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE) Siviglia, 15 notte. Si lianno altri particolari intorno all'occupazione di Estepona, di cui ieri vi diedi la prima notizia. L'operazione è avvenuta attraverso la stretta cooperazione dell'esercito, dell'aviazione e della marina. Mentre due colonne iniziavano un movimento avvolgente, partendo da Torre Quadrada e dalle posizioni sulla Sierra- Bermejo, le navi da guerra bombardavano le difese rosse di Estepona, colpendole con grande precisione e seminando il panico tra i difensori. Contemporaneamente squadriglie da bombardamento, scortate da pattuglie da caccia, eseguivano azioni lungo le posizioni rosse fronteggianti la linea ManilvaCasares. Attaccati da tre parti, i rossi non ebbero modo di resìstere lungamente, per quanto in un primo momento tentassero con intenso tiro di fucileria e mitragliatrici di ostacolare l'avanzata nazionale. Ingente bottino Nelle primissime ore del pomeriggio si è iniziato il movimento di ritirata, mentre l'attacco dei nazionali diventava sempre p'ù preciso e travolgente specie da parte della falange di Rota, il cui comandante, per quanto ferito da quattro pallottole, volle restare alla testa dei suoi uomini, sino alla conclusione della vittoriosa azione. Il comportamento eroico del capo falangista fu subito premiato con una medaglia militare consegnatagli sul campo dal generale Queipo de Liano che ha diretto personalmente l'offensiva. I miliziani, fuggendo, hanno abbandonato ingenti quantità di materiale bellico e hanno subito gravi perdite non ancora esattamente valutabili. I nazionali hanno preso molti prigionieri, tra cui diversi ufficiali. Estepona, che al primo orriuo dei nazionali appariva deserta, si è popolata in brevissimo tempo, dando la dimostrazione che l'attacco nazionale era stato come improvviso, sì da impedire ai rossi a costringere la popolazione a precederli nella ritirata verso Marbella. Risulta che i rossi si sono resi responsabili in Estepona delle atrocità solite, infierendo contro tutti coloro non appartenenti ai partiti estremisti. Quando i nazionali sono entrati in città, vi hanno trovato una folla di affamati, veri spettri umani. Eramo sbucati dalle cantine e da altri sotterranei, dove erano vissuti per quasi cinque mesi durante, cioè, il tempo del dominio rosso, sostentandosi con quel poco che riuscivano a procurarsi furtivamente, ricorrendo alle pia ingegnose astuzie per non destare sospetti. Questi nazionali hanno anche essi combattuto la loro battaglia, resistendo per tanto tempo nei loro nascondigli, fuori dei quali avrebbero subito la fucilazione o il carcere. I nazionali lianno proseguito oggi nell'azione. Poco prima dell'imbrunire hanno iniziato l'investimento a fondo della città costiera di Marbela, dove si sono rifugiati i rossi; il grosso degli attaccanti è presentemente a immediato contatto con le prime case di quella città, mentre i reparti della retroguardia si incaricano di annientare gli ultimi tentativi isolati di resistenza nell'interno delle case di Estepona. Il generale Queipo de Liano, che ha l'alta direzione dell'offensiva, e il suo Stato Maggiore, si sono imbarcati ad Algesiras sull'incrociatore Canarlas, diretti alle acque di Marbela per meglio dirigere le operazioni. Ieri mattina due idrovolanti nazionali hanno bombardato Malaga, Velcz de Malaga e Torre del Mar, causando danni materiali. Anche il porto è stato bombardato ed anzi la nave comunista Aimendo è stata colpita da un proiettile. A Velez de Malaga e Torre del Mar sono state bombardate anche le stazioni ferroviarie. Sul fronte di Madrid Sul fronte di Madrid i comunisti, temendo che la nebbia debba durare a lungo, mettendoli nella condizione di essere ancora attaccati di sorpresa, hanno a loro volta attaccato a Las Rosas, conducendo i militi a morte certa. Infatti l'attacco è fallito completamente e le perdite dei marxisti sono state incito gravi. E' questo il quarto infruttuoso contrattacco che i rossi tentano per fermare l'avanzata sull'Escuriale. Fra uno strato di fitta nebbia e sotto la protezione di carri d'assalto sovietici, muniti di mitragliatrici e di cannoni di piccolo calibro, la fanteria rossa ha tentato di spezzare il cerchio dei nazionali, i quali hanno messo fuori combattimento sette carri. I rossi hanno lasciato sul terreno 200 morti. Il bottino fatto dai nazionali e importantissimo. Esso comprende un milione di cartucce, quindicimila granate a mano, ottocento fucili, otto automobili, parecchie autoambulanze, venticinque mitragliatrici, quattro lanciafiamme, numerose cucine da campo, una stazione marconigrafica ed un treno blindato. Sandro Sandri

Luoghi citati: Las Rosas, Madrid, Malaga, Siviglia