L'efficienze dell'industria

L'efficienze dell'industria L'efficienze dell'industria 5500 aziende e 200.000 operai - Dal 1931 al '36 datori e prestatori d'opera hanno offerto all'E.O.A. 42 milioni ■ „__„ . ., „Durante I ultima memorabile vi- [3S sita alla nostra città il Duce ave- 4va detto: «Io intendo che Torino, città cara al mio cuore, cara al m cuore degli italiani, conservi il suo|raposto, il suo pretigio, il suo rango 'gdi grande, industriosa, laboriosa I mcittà». Di questa industriosità, di,diquesto rango è documento la pub-1 chbliepzione che è uscita a cura del stl'Unione Industriale della nostra I Preprovincia, per i tipi della Soc. An. M. S. I. L. A., intitolata « Annuario degli industriali delia provincia di Torino. L'opera è divisa in duejpartì: ■ pruna introduttiva ove sono raccolti|f;oneletocozal'aci. dati statistici più caratterstici della economia locale e una che elenca ed inquadra le categorie , tìella produzione la cui importan-isj7(L e fissata nella cifra di 200.000 j stonerai denunciati presenti nelle la5500 aziende della Unione, la qua-,dj ie, anche se comprende la provin-,nieia, è in Torino che accentra il grgronso dell'impiego di mano do- Jflpera. Si tratta di una massa for-!dem'dabile, sopratutto in rapporto, ina]Ia popolazione, di poco superio-1 re di se'centomila abitanti, che bar.ta da Fola a dire come le pos slbii=tà. di lavoro e di sviluppo delazioni "necessàrie, I -...J,; rloll'inflncfria * quadri 0611 ìnOUSina la industria torinese sia un argomento da non potersi mai trascurare, ma da doversi invece tenere sempre presente per i problemi che vi si connettono e per le riso- Particclarmente interessanti so- nuopPrtabusealqu19lidno gli indici che prospettano le i novariazioni avvenute nei quadri del- Lel'impiego di mano d'opera durante q periodo febbraio 1928-febbraio 1936: fase densa di avvenimenti cne passa dal periodo di prosperità a quello della crisi, da que^o ai unto e travagliato periodo dell'assestamento e della graduaie ripresa. Le forze operaie della provincia di Torino nel 1928 sono rappresentate da 196.000 unità: alja testa, la meccanica con 67.C00 ni sono sèmpre più apprezzati Nel 1929 parte dalla Borsa di svmpal'atasesountopersone.; ia tessile con 65.C0O per ., la edilizia con 14.000. iT'in- Pditupgrmrocitocoaripèrsone.- ia tessile con 65.C00 per- doc0ne; la edilizia con 14.000. L'in- ; Pdustria ]aVora bene nel mercato i leinterno, e specialmente nei mer-1 agcati esteri, ove i manufatti italia " New Ycrk"il segnale di allarme. La crisi. Questa si allarga come una grande macchia sinistra che Tetterà» cupe ombre su tutti i concenti. Tocca l'Italia, la quale non può non pagare il suo tributo, ma che — grazie alla disciplina corporativa ed 11 largo frazionamento del sistema produttivo — si trova in grado di drizzare resi stenze, di opporre argini, di orga nizzare difése. Gli effetti seno tuttavia risentiti violentemente. Dal 1931-1933: Le industrie che risul tan0 essere state le piu coipite dal]a crisi cio anche in' rapporto alla massa di dlpendentl, sono le industrie dellar meccanica e della cotoniera. Il contraccolpo sulla prima è fortissimo: da 67.000 perso- ne Mslamo nel 1931 a &.7B5i per Scendere durante il 1932 a 57 249. ventlmUa unità, cioè un terzo degli effettivi, devono esse re dìmeìse. La cotoniera è an ch.essa bersagliatissima: i 35.000 dipendenti del 1928 si trovano ri do'tti a 17622 nei 1931, ridotti an cora a 160oo nel '33-'34. La lanie ra perde fra il 1929 ed il 1933 cir ca 130o addetti sopra un totale di 550o operai: l'industria delle fibre tessili artificiali passa da 7000 a 4000: la seta, trattura e tessitura, trda 3700 a 1300. Bisogna arrivare al tempo che sta a cavallo fra il secondo semestre del 1934 ed i primi mesi del 1936 (dove si ferma la statistica) per constatare i primi segni dei ^^^l^t^ln $ pFmnocscssrtevplipildilcgdtdd nea 5S.474 ossia 11000 operai in ! m ■• - • r — - 1 più dell'ultima denuncia. Final- di quantitativo "registrato lmente con , suoi 73,918 cccupati nel febbraio del 1936 essa può di- re di avere raggiunto il massime ntitativo registrato. Altri segni di assorbimento di mano d^pera troviamo nelle industrie locaii: dell'abbigliamento, che sa le da 4600 OCCupati nel 1933 a 5500 nei 1935; della grafica 2889 34S1; del iegno 3179-^230: della molitoria 463-610; della chimica spidCmosa 3Si3-5i96; della dolciaria 3S30- 4360; della conciaria 17S0-2900. Quanto abbia influito a deter- minare questo aumento, se le qua- ranta ore lavorative, se una mag- giore intensità di produzicne nor- male o casuale, le statisticne non dicono, limitandosi esse a nspec- chiare una situazione di fatto est ndlcotente in contrapposto a recenti e Precedenti situazioni. Ma tanto produzionei „ alr avanguardia nel;ot(.„,,e,t,1„ fD„„j„„&„ „„„„ „„0. nelle sue punte medie quanto nel e sue punte massime, l'industria orinese appare un blocco di salda costituzione e di granitica potenza. Pioniera in molti rami della 'attrezzatura tecnica e nella speializzazione della mano d' opera a formare la quale provvedono progreditissime e freauentatis jm'e gcuo)e professionali qu°- ta industria assolve ogni Giorno a sua funzione essenziale: quella j cooperare validamente alle ferniture occorrCnti alla vita di un grande popolo e quella di portare Jfl|]„ stesso tempo, in ogni parte el mondo, i segni concreti della niziativa e dell'intelligenza. Le opere assistenziali Altri rilievi illustrati dall' Anuario riguardano la molteplice pera di assistenza in atto nella Provincia. Innanzi tutto, devesi noare l'imponente cifra dei contriuti versati dall'Industria torinee, unitamente coi suoi dipendenti, ll'Ente Opere Assistenziali: oltre quarantadue milioni nel periodo 931-36. In uno slancio di viva soidarietà, datori e prestatori han¬ no contribuito ad alimentare la beetica ed umana azione che l'Ente volge in mezzo ad una grande massa di cittadini. Tale partecipazione, anziché contrarsi durante assedio economico, si è accentuaa, come pure l'attività delle Case mutue Malattia e l'Assistenza ociale di Fabbrica. L' Annuario reca in proposito una magnifica documentazione foografica. Dai Sanatori Agnelli Previdenza Sociale, ai villaggi, al scuole, ai convitti, ai nidi, alle sale di maternità e di allattamento, è utta una esemplificazione in proporzioni "ridotte di quello che in grande è stato fatto. Le colonie marine e montane ed i Dopolavoro, gli uni e le altre in piena efficienza rercè anche il valido aiuto della Federazione Fascista, completano una organizzazione che a^egra a Trrino un pesto primario nel campo dell'assistenza. donati ali Istituto Nazionale della Previdenza Soci,' e case, alle se agli ambulatori, '„ LA BEFANA FASCìSTA filelepSncotidadearpatamPprscil ratosaglpril tadoplscboquamunPseMGdeBj boneasalcomprqu1 azipmingrisiqtemvnnl'znddsmn

Persone citate: Duce, Final, Malattia

Luoghi citati: Italia, Torino