I nazionalismi arabi e la chimera del panarabismo

I nazionalismi arabi e la chimera del panarabismoUn Congresso in gestazione I nazionalismi arabi e la chimera del panarabismo e a e a e o a a e o a o à a i i o n . i e i 1 i l a , e n i. a r i a t e rsi Il Cairo, 4 notte. La missione degli arabi palestinesi, con a capo Aunl Abdel Hadi bey, ha compiuto il suo viaggio a Bagdad e a Riyad, dove è stata ricevuta rispettivamente da Re Gazi I e da Re Tbn Saud. Ai due Sovrani è stato sottoposto il punto di vista del Comitato Supremo arabo di Gerusalemme In ordine all'imminente chiusura dei lavori d'inchiesta della Commissione Reale inglese. Inoltre sono state scambiate idee in vista del prossimo congresso panarabo islamico, alla cui preparazione stanno intensamente lavorando gli arabi di Palestina. A quest'ultimo scopo Aunl Hadi bey verrà anche al Cairo, dove spera poter riunire 11 congresso, data l'esclusione di Damasco per l'Incerta situazione in Sirla e dato il fermo rifiuto opposto da Bagdad, quali possibili sedi. La fretta dimostrata dagli organizzatori dell'annunciata conferenza panaraba va spiegata col fatto che i patrioti palestinesi intendono valersi di essa come di un'arma efficace a favore delle loro rivendicazioni. Infatti le discussioni In seno ad una riunione panaraba di quest'anno non potrebbero non aggirarsi principalmente intorno alla faccenda di più scottante attualità che ha per teatro il territorio sito tra il Giordano e il Mediterraneo, e le deliberazioni relative verrebbero a rivestire un valore d'ampia latitudine impegnativo della solidarietà del mondo islamico arabo verso gli autoctoni di Terrasanta. Cosicché il Gran Muftì di Gerusalemme vedrebbe coronata la sua opera che mira a fare della questione palestinese una questione panaraba, del problema interno un problema internazionale, Interessante In primo piano Re e Principi musulmani, in modo da far pesare sulla bilancia inglese la pressione d'una leva decisiva. Unione araba cioè al servizio del nazionalismo palestinese. Ciascuno per sè Senonchè nella realtà, questa solidarietà di razza e di religione viene a mancare per volontà e necessità di vita del singoli nazionalismi arabi. In altre parole, l'idea panaraba appare ai Principi islamici la diretta nemica delle aspirazioni d'indipendenza dei varll paesi arabi, la negazione del principio nazionalista arabo. Infatti 1 Paesi musulmani che han no acquistato l'indipendenza o che stanno per acquistarla sono i paesi che hanno conseguito lo scopo attraverso una politica tutt'altro che di solidarietà araba, anzi me diante intese e accordi con Potenze europee al punto da apparire in casi estremi, avversari della stessa idea araba e partigiani combattenti e difensori del cosiddetto Imperialismo occidentale. La storia del dopoguerra ci offre continui esempi al riguardo. L'Heglaz, ITrak, la Transgiordania, l'Egitto, la Siria deveno il raggiungimento delle loro Indipendenze o semi-Indipendenze attuali, alla loro politica di collaborazione con le grandi Potenze, mentre è noto che i pratici obiettivi dell'idea unitaria federale o imperiale araba sono sostanzialmente xenofobi e principalmente antieuropei. Si parla troppo, in Europa, di solidarietà araba, di blocco di volontà orientale, di unione panislamlca. La verità è che Monarchi e Governi arabi provvedono per ora soltanto a raggiungere o a consolidare l'indipendenza e a tutelare gli interessi del propril paesi, anche se in antitesi agli Interessi dell'Idea panaraba. E, in caso di necessità e d'utilità, 1 paesi d'oriente non esitano a prendere le armi contro 1 loro stessi fratelli di razza, schierandosi al fianco delle Potenze occidentali. In Egitto nessuno può negare la realtà dell'interesse particolare nazionale, che è in contrasto con l'Interesse supernazionale panarabo; e di ciò si son fatti èco alcuni giornali domandandosi se il Governo del Cairo, alleato dell'Inghilterra, senta ora l'opportunità di permettere la riunione di un'assemblea del panarabismo sulle rive del Nllc, nella quale verrebbero riaffermati ben noti motivi antibrltannlcl. Indubbiamente l'abilità del Wafd consisterà nell'accontentare gli uni e gli altri, senza impegnarsi a favore del movente del congresso. Cosi pure il nazionalismo egiziano non s'è mal esposto In aiuto ai patriota palestinesi nel mesi scorsi. Il Wafd, che trae 11 suo nome dalla Delegazione inviata a Londra per ottenere l'indipendenza del¬ l'EcetcipIQpotgnimbensi Stasoldalun di siaflele datdele ivendellarinegrHacamePagnsioa ddinadTrpututrlaghtroFecanadenisenideglveel i spsoaiquhachvorecotimcoYocprImsastcamalradocorisaden6 inndirbycuTmYuisradsutrbdtolermdoncridpimaalaunn Egitto, esprime di per sè un contto nazionale che nega il prinpio universalistico arabo. Il pensiero di Ibn Saud Questo principio è affermato dal tente Monarca wahabita reante alla Mecca con significato mperialista. Infatti Ibn Saud ha n compreso che l'unione araba avrebbe, si, il giorno in cui uno ato arabo dominasse sugli altri, luzione resa impossibile oggi sia ll'impreparazione e incapacità di tale Stato ad imporre le redini comando agli altri paesi arabi, a sopratutto dalle esigenze di riesso della politica Internaziona generale. Riguardo all'appoggio ato da Ibn Saud ai correligionari lla Galilea in lotta contro ebrei inglesi, va osservato che l'internto non è mai andato al di là l limiti degli ' interessi particori del Regno saudita. E a Riyad, gli scorsi giorni, presente il Seetario agli esteri egiziano Fuad amza bey, il Sovrano ha fatto apire agli inviati di Gerusalenv e che è tempo che gli arabi di alestina abbandonino la loro sdenosa fierezza contro la Commisone reale d'inchiesta, invitandoli deporre innanzi ad essa e subornando ad un tal gesto la propria desione al congresso panarabo. La solidarietà panaraba della ransgiordania ha un significato uramente letterario, in quanto utti conoscono le accuse che i parioti lanciano all' Emiro Abdala considerato al servizio dell'Inhilterra, dalla quale ha avuto il ono, insieme al defunto fratello eisal insediato a Bagdad. Re Falsai veniva considerato 11 ampione del panarabismo, un-paarabismo che si scontrava maleettamente con quello covato in aimo da Ibn Saud, e comunque al ervizio dell'idea imperiale britanica. Gazi I ha meno rinomanza el padre al riguardo, quantunque li apostoli panarabi del suo goerno, Yassin El Hasciml e Nuri Said avessero cercato con tutti mezzi, a prezzo anche di forti pese, di proseguire sulla via dei ogni dell'ambizioso Falsai, sino i primi dello scorso novembre uando il colpo di Stato a Bagdad a portato al potere un governo he ha chiaramente annunciato di olersi occupare prima degli inteessi particolari del paese e poi dei onfratelli arabi più o meno finimi. Un accordo impossibile Quale Stato arabo ci resta anora da vedere ? Lo Yemen. Ma lo Yemen non ama di meglio che di ccuparsi soltanto degli affari ropri, e a malincuore il vecchio mam spinge gli occhi fuori di ca a, nè tanto meno si mostra dispo to a dare onerosi contributi alla ausa panaraba. Del resto abbiamo veduto quanta fatica è costata l buon El Sayed Mohamed Zibaa, ministro di Palazzo a Sanaa, opo il suo viaggio a Bagdad, per onvincere l'Imam Yahia ad ade ire di principio all'accordo irakoaudita del 2 aprile 1936; e per efinire la pratica adesione yemenita a tale trattato, In base all'art, dello stesso, Io Zibara si trova n questi giorni a Riyad, residenza negediana di Ibn Saud, nel cuore della penisola arabica. Il trattato rako-saudita del '36, che dovrebe divenire trattato irako-saudltayemenlta nel '37, è il secondo doumento — dopo il trattato di El Taif di tre anni or sono che ha messo pace tra Ibn Saud e Imam Yahla — che dia forma concreta ufficiale all'idea di «fratellanza slamica e unione panaraba » libeamente espressa da Stati indipendenti. Tale idea panaraba ha la ua espressione negli articoli di un rattato che definisce e risolve prò blemi inerenti a normali rapporti di buon vicinato tra Stato e Stao, con particolare attenzione ale questioni economiche finanziaie doganali, agli scambi e alle co municazloni, e alla facilitazione dei contatti spirituali e culturali. Ma questo panarabismo, che ha origine negli interessi particolari nazionali, è ben lontano dal concetto supernazionalista e totalitariamente solidale del panarabismo di cui si è usi a parlare sulla stampa europea come di una minaccia mmanente, e che è negato di fatto anzitutto ai singoli nazionalismi arabi. E' bene rendersi conto che a discordia regnerebbe anche in una società delle nazioni arabe, non meno di quanto regni a Ginevra, Antonio Lovato svsmrcsvnrdtcfqlirULpetmditnLvdninlrcLcvplcdndcluennpMc