La portata di una vittoria diplomatica di Giuseppe Piazza

La portata di una vittoria diplomatica La portata di una vittoria diplomatica ! Berlino, 4 notte. La pubblicazione del testo del l'accordo italo-inglese è accompa gnata sui giornali tedeschi da una folla di commenti che confermano il giudizio già preventivamente dato sulle anticipazioni di stampa, come di uno dei massimi atti, cronologicamente il secondo, dopo le intese di Berchtesgaden, e certamente uno dei più decisivi di quel processo di nuova solidificazione ^di Europa a cui^si può spe- j 'rare di cominciare ad assistere dopo la pericolosa liquefazione e disfacimento totale di tutti i precedenti statuti e forme di vita internazionale, a cui popoli e uomini di Stato hanno assistito nell'ultimo biennio con sentimento misto fra lo sgomento e l'impotenza. Aspetto europeo e mondiale E anche questa volta questo potente apporto alla pace — lo constata unanime, sulla soglia dei suoi commentari, tutta la stampa tedesca — costituisce un successo della saggia, lungimirante, coraggiosa, equilibrata e consapevole politica di Mussolini. Tutti i giornali, infatti, davanti al testo dell'accordo, si richiamano alle ripetute dichiarazioni pubbliche del Duce, sia durante che dopo il conflitto abissino, fino alla sintesi altissima del discorso di piazza del Duomo, nelle quali riconoscono tutte le premesse e, si direbbe, la consapevole divinazione di quelioj che l'accordo avrebbe dovuto essere. E il Boersen Zeitung scrive: « Un passato di tremende tensioni si e chiuso; l'ingresso dell'Italia nel novero delle Potenze imperiali viene senz'altro riconosciuto dall'Inghilterra ». Con questa constatazione, le analisi di stampa si addentrano nel primo aspetto di merito dell'accordo, quello che si riferisce ai rapporti fra Italia e Inghilterra, aspetto già di per sé solo cosi importante anche per l'Europa. Le due Potenze riconoscono che le loro rispettive posizioni imperiali non si escludono o si urtano a vicenda, ma al contrario possono coesistere senza necessariamente cozzare, anzi, con buona intenzione di collaborare. Certo — come" nota il Boersen Zeitung — non è tutto definito nel campo dei rapporti italo-inglesi, e l'Italia, per esempio, non ha preso parte alla conferenza navale di Londra come non ha preso parte alla conferenza per 1 Dardanelli. Ma ora che l'Italia sa che la sua posizione imperiale non è considerata dall'Inghilterra come ostile a quella propria, è aperta la via per la collaborazione completa della Potenza italiana all'opera di ricostruzione europea. Ma oltre ai rapporti italo-inglesi, che si ripercuotono già per se stessi nell'orbita europea, vi è poi l'aspetto direttamente europeo e mondiale che i giornali mettono in rilievo nell'accordo; e questo aspetto è contenuto nell'articolo circa lo statu quo che le due Potenze si impegnano a mantenere e far mantenere. Su questo punto, che era già stato anticipato da tutte le previsioni di stampa tedesche, sulla materia scottante degli avvenimenti attuali, non vi è dub bio per i giornali tedeschi. Il Ber liner Tageblatt, sebbene in forma interrogativa, tezza: ne esprime la cer- «Interessante è — dice — l'interpretazione da dare alle parole staili quo; a quale statu quo si accenna, e di quale momento? Lo statu quo in Spagna è stato già dall'estate 1936, con lo scoppio della guerra civile spagnuola, gravemente modificato; e non può essere sicuramente opinione né dell'Italia, né dell'Inghilterra che lo statu, quo attuale, il quale accanto a una Spagna che lotta per la propria indipendenza mette una repubblica sovietica, debba essere durevole ». E anche qui, date le esitazioni della politica britannica, si concreta, per i giornali tedeschi, uno dei massimi aspetti del successo di Mussolini. La Deutsche Allgemeine Zeitung cosi scrive su questo punto: « Mussolini ha in tasca anche U tacito riconoscimento dell'Inghilterra che l'Italia non può sopportare una repubblica sovietica in Catalogna ». E il Boersen Zeitung nota che una Spagna di cui il bolscevismo possa prendere possesso, muterebbe gravemente lo statu quo nel Mediterraneo tanto più che al bolscevismo è stata aperta la via per questo mare attraverso i Dardanelli; mutamento che certo non sarà piacevole alla politica britannica, come indubbiamente denota l'accenno allo statu quo consacrato nel trattato. L'asse Roma-Berlino intatto Il terzo aspetto che i giornali rilevano nell'accordo, anch'esso non meno importante ai fini europei, é che esso non tocca affatto l'asse Roma-Berlino, anzi, lo completa e lo raddoppia di potenza con l'asse Roma-Londra; e i due assi agiscono reciprocamente come accumulatori di energia. I giornali delineano i tentativi francesi di introdursi, prima, nell'accordo, e di disturbarlo poi con manovre di stampa accennanti perfino al fronte di Stresa: tutto ciò é stato reso vano dalla consapevole politica italiana, la cui stampa ha avuto il merito di rilevare le insuperabili differenze fra l'atteggiamento politico francese e quello italiano. La Deutsche Allgemeine Zeitung cosi si esprime su questo punto: « Si apprende che la Francia, In un primo tempo, ha tentato di prender parte all'accordo, e in un sécò'ndo tempo,"quando'rttaUa'non ha abboccato, ha tentato di sabo tarlo. Perchè l'Italia non ha ab boccato, è chiaro. Tra le due politiche vi sono, per quanto riguarda la questione spagnuola, differenze insuperabili ». E questa constatazione riconduce senz'altro al punto di interesse centrale, per quanto riguarda la situazione europea, che è sempre quello del settore spagnuolo, e dell'impossibilità per l'Italia di ammettere lo stabilirsi di una repubblica sovietica nel Mediterraneo occidentale. Giuseppe Piazza

Persone citate: Duce, Mussolini