Imbarazzo e disappunto a Parigi di Concetto Pettinato

Imbarazzo e disappunto a Parigi Imbarazzo e disappunto a Parigi Parigi, 4 notte. Le sfere parigine accolgono il testo del Gentlemen's Agreement anglo-italiano con un mal celato senso di sorpresa, giudicandolo di gran lunga più importante di quanto non prevedessero. Secondo il Temps, non si tratta soltanto di un accordo bilaterale nell'ambito degli interessi esclusivamente anglo-italiani, ma di un documento di portata più vasta, che in molti luoghi ha quasi il carattere di un vero e proprio Patto. Con la loro dichiarazione di voler concorrere nell'interesse generale della pace a migliorare i rapporti reciproci fra le Potenze mediterranee, Roma e Londra escono dal campo della politica bilaterale per affermarsi sul terreno propriamente internazionale. In quanto ai rapporti specificamente italo-inglesi, il Temps riconosce che l'Italia si è definitiva mente liberata della preoccupazione della chiusura del Canale di Suez come, probabilmente, dal canto suo l'Inghilterra ha ricevuto da Roma la promessa di non vedersi ostacolato il libero passaggio attraverso il Canale di Pantelleria. Per quel che concerne la terza parte del documento, esso significa, sempre secondo l'organo del Quai d'Orsay, il tacito riconoscimento dell'Impero italiano d'Etiopia da parte dell'Inghilterra, ossia l'abbandono di tutta la politica antiìtaliana praticata da Londra durante e dopo il conflitto abissino, nonché l'impegno comune delle due Potenze di non ammettere la creazione di uno Stato sovietico catalano. Altri giornali interpretano l'accordo del 2 gennaio come una garanzia che non soltanto l'Italia non ha mire di alcun genere sui territori spagnuoli ma che gli sforzi riuniti di Roma e di Londra si eserciteranno d'ora innanzi sulla Germania per indurre questo Paese a seguire nei riguardi del problema spagnuolo una politica più cauta. Ma generalmente la conoscenza della reale portata del Patto viene accolta senza entusiasmo, anzi con un leggero senso d'inquietudine, come la prova che un fronte italoanglo-tedesco è in formazione e che sarebbe quindi della massima urgenza per la Francia uscire dalla propria attuale passività per non lasciarsene tagliar fuori e non rimanere isolata. Il Journal des Debats trova strano che Italia e Inghilterra siano giunte cosi rapidamente a intendersi all'indomani del conflitto etiopico, mentre i rapporti franco-italiani si mantengono freddi Secondo l'organo moderato, la Francia deve agire immediatamente per parare il pericolo che si delinea, cioè disimpegnarsi da una politica estera infeudata alla Russia, e che le fa intorno il vuo to. Il Journal mette in guardia la opinione contro l'illusione di credere che il riawicinamento angloitaliano significhi automaticamente un riawicinamento fra Roma e Parigi. La situazione creata dall'accordo del 2 gennaio sembra a St. Bri ce radicalmetne diversa da quella esistente dopo l'accordo franco italiano del gennaio 1935, giacché allora era la Francia che dava il là e l'Inghilterra che veniva die tiro, laddove adesso è l'Inghilterra che si accosta all'Italia in un or dine di idee affatto estraneo alla Francia, e con lo scopo che tal1 riawicinamento serva fra l'altro a farle ritrovare il contatto con j Berlino. Invece di Parigi che unis-j se Londra e Roma, oggi vediamo Roma unire Londra e Berlino. Che deve fare la Francia? Secondo il collaboratore diplomatico del Journal la sola cose'che la Francia possa fare, nelle attuali circostanze, per uscire dall'angolo morto, in cui è stata messa, sta nel riawicinarsi immediatamente e spontaneamente all'Italia, quand'anche tale compito debba rivelarsi oggi più difficile di quel che non sarebbe stato prima dell'accordo anglo-italiano. Anche altri giornali sostengono la stessa tesi, ma il dubbio che nulla di serio si possa fare in tal senso prima che le divergenze esistenti in fatto di politica spagnola siano state eliminate, toglie ogni vero calore a tali consigli. In complesso, le sfere francesi si tradiscono imbarazzate dalla conclusione di un accordo nel quale rawisano una specie di schema di statuto mediterraneo e dalla cui elaborazione si sono viste escluse. Le loro dichiarazioni ufficiali e ufficiose suonano compiacimento ma l'Humanité malignamente insinua che « l'approvazione di Delbos non è calorosa se non in apparenza ». Per consolarsi le agenzie riportano ampi stralci della stampa inglese laburista, onde creare nel pubblico l'impressione che anche Londra non accolga il Patto del 2 gennaio con sentimento unanime, e la stampa soclalcomunista pubblica a caratteri di scatola la frottola della Reuter sul preteso sbarco di cinquemila italiani a Cadice, quasi per concludere che l'Inghilterra ha avuto torto di fidarsi della parola di Roma, Concetto Pettinato.

Persone citate: Cadice, Delbos