DIETRO I GIORNALI

DIETRO I GIORNALI I aitTJDEI e ImA cut erra DIETRO I GIORNALI le agenzie di informazione, le agenzie di distribuzione, le agenzie di pubblicità, la radio, tutto nelle mani degli ebrei (Dal nostro inviato) PARIGI, dicembre. A parte qualche giornale finanziario come Z'Informatlon e 11 Capital, rispettivamente dei eludei David David-Weill e Jules Perqnel, a parie il Populaire, diretto da Leon Karfunkelstein, detto Leon Blum, e qualche quotidiano o periodico minore, nonché — caso strano! — tutti, i giornali femminili da Minerva ad Ève, nessun quotidiano politico sembra appartenere al giudaismo e nessun direttore, alla tribii di Giuda. Si deve, perciò, concludere che l'influenza dell'oriente semita sulla stampa francese è relativa, relativa, cioè, alla venalità o, se pieferite, alle necessità amministrative dei vari giornali? Affatto. Se non possiede che radi organi d'informazione cartacea, il giù. deismo in compenso possiede attraverso l'alta banca, mezzi ed argomenti che, per la struttura redazionale e commerciale del giornalismo gallico, si presentano di un'efficacia senza pari per il controllo diretto ed indiretto dell'opinione pubblica. Tali mezzi si chiamano agenzie di informazione, agenzie di pìibblicità, agenzie di rendita o distribuzione. Tutte sono in mani giudaiche. I soliti nomi DJ agenzie di distribuzione e vendita, in realtà, ne esiste una sola: i'Hachette, ti cui monopolio è totale, assoluto, inesorabile. Co ty, che volle scrollarsene di dosso il peso con l'Ami dii Peuple, finì per mangiarsi buona metà dei milioni guadagnati con i profumi, e lo stesso Petit Parisien, che ebbe per un certo tempo idee... libertarie, dovette risotioporsi al giogo. Affare eccellente, l'Hachette appartiene alla categoria di quei cotali eccellenti affari di cui la Banque de Paris et des Pays Bas, la banca d'affari guidaicu, sembra ■possedere la ricetta e la specialità. Suo presidente è Edmor.d Fouret. vice-presidente della Banque de Parìa et des Pays Bas, e il presidente di questa è il vice-presidente della prima. Di agenzie di pubblicità, invece, almeno di nome, ne esistono parecchie: la Société Nouvelle de pubblicità, la Dam-pubblicité, la Agence-Parisienne, il Crédit- Pub. blicité, la Periodique-Pubblici'é, ma, a compulsarne l'elenco dei consigli d'amministrazione, si vedono figurare i medesimi nomi: L. Renier, Charles Houssaye, Edmund Barbier, ecc., i quali nomi sono quelli del consiglio d'amministrazione dell'Havas, i quali, a loro volta, sono gli stessi che figurano nel consiglio di quella eccellentissima banca d'affari giudaica, di cui si paria a proposito dell'Hachette. Agenzia di pubblicità, l'Havas è pure agenzia di informazioni. Ne deriva, perciò, che il servizio di pubblicità è strettamente legato al semidio d'informazione. L'uno influisce sull'altro, tutt'e due influiscono sui giornali e, attraverso ì giornali, 'sull'opinione pubblica. Ma, direte, basta che i giornali non si servano dell'Havas o si limitino a prendere, per il suo tramite, i comunicati ufficiali dei quali, pur essendo legalmente e amministrativamente un'agenzia privata, essa ha il monopolio! Non è possibile. Anzitutto, essi non avrebbero manco uno stelloncino di pubblicità. Poi, quale notiziario imbandirebbero ai lettori? In Francia, diversamente da quanto succede in Italuit i giornali, per grandi che siano, non possono fare a meno delle agenzie. E meno che mai, dopo l'avvento del fronte popolare. La loro struttura redazionale, difatti, ma soprattutto lo sbalzo formidabile dei prezzi della carta, de. gli stipendi e dei salari in seguito alle brusche riforme sociali, la caduta del franco e, quindi, il costo doppio delle comunicazioni telefoniche e telegrafiche internazionali, la crisi generale che ha diminuita la vendita e il gettito della pubblicità hanno costretto i giornali francesi a ridurre i corrispondenti e gli inviati all'estero e all'interno e, quindi, a ricorrere su più vasta scala alle agenzie. ciapee va'36buciaderarimvanaresosaranidechdapolo miotrstchfia.'otglinBFdicagdetitatasfdchpvenliosZrslauqtpemmcdgspsnnipspbdznlcpsrfddgPL Storie istruttive Simile impensata conseguenza del fi onte popolare spiega come l'Havas, padrona sino a pochi anni addietro di tutto il notiziario politico, economico, finanziario e d'informazione, si sia visto sorgere alle spalle due concorrenti, doppiate n'el passato di parecchi giri: l'agenzia Radio e l'agenzia Fourni:r. La prima vivacchiò per vari anni. Nel '36, proprio nel periodo in cui Leon Karfunkelstein, detto Leon Blum, assurto alla presidenza del consiglio, non è ancora riuscito a far cacciare dall'Havas il direttore Guimier, suo nemico personale, l'agenzia Radio viene comperata, t, amite la Stern, da un gruppo finanziario giudaico, cosicché la sua direzione e redazione ora sono rallegrate dai più bei nomi giudaici, molti dei quali abbia, mo visto nell'elenco dei redattori del socialista Populaire. La Fournler... La recentissima storia di quest'agenzia è edificante. Sentitela e poi mi direte se i giudei non sono birbe di tre cotte. Prona al governo di fronte popolare l'Havas, nettamente tendenziosa l'agenzia Radio, capita che nel bel paese della libera stampa non si trovi un'agenzia di stampa indipendente e sana. Qualche direttore di giornale se ne lamenta amaramente. Ecco, perciò, verso la fine di maggio del '38, un certo Bollack saltare sù e tenere ai direttori dei giornali questo discorsetto: « E' vfro! In Francia, non esiste più r un'agenzia indipendente e a tendenza nazionale. Provvedere io. La Fournler, che testé ho rilevato, sarà l'agenzia che farà per voi. Avallo ne sia il direttore Jean Fontenoy! ». E, d.fatti, Jean Fontenoy, spe¬ cdv a . . e e , e a . , i : i a o è e di l ì a. li ei e a n o ina, e e o i, e. ire. to ato oli, ta ili ti raza me ni lincialista del servizio d'informazione per essere stato 13 anni in Russia e in Cina corrispondente dell'Havas e per avere diretto dal '31 al '36 i servizi esteri della medesima, buon patriota e, perciò, fatto cacciar via da Leon Karfunicélsteln, detto Leon Blum, dà tutte le garanzie possibili. In giugno l'agenzia Fournier. rimessa a nuovo nella sede e nei vari servizi, incomincia a funzionare ed i giornali ne pubblicano regolarmente le informazioni, che sono abbondanti, originali, interessanti, fin troppo interessanti. La radio le riprende e i giornali stranieri le riproducono. Ma, detto non l'edi fani chfaFrJoagfoHaRagrfoFrdeladetto, un giorno si viene a sapere Quche Jean Fontenoy se n'è andato findalla Fournier, sbattacchiando la osporta, ri Che cos'è successo f Ve lo dirà oslo stesso Jean Fontenoy: « In tre immesi di permarenza alla Fournler, etio ho assistito al più detestabile egtraffico di informazioni giornali- alsticlie. Ho visto adottato i costumi l'ache prevalgono in certe officine tofinanziarie, dove, secondo l'utile di qua.'citni, vengono distribuite notizie ieottimistiche o pessimistiche: si ta- deglia ciò che spiace al padrone e si i inventa ciò che deve piacergli. Così tuBollack instaurò in pieno alla ceFournier la fabbrica a domicilio [smdi dispacci per i bisogni di una causa, la quale causa è quella del giudaismo bellaiolo. I corrispondenti si sforzavano di mandare notizie esatte. Ma l'esattezza importava poco al padrone. A lui importava soltanto che le notiate soddisfacessero la sua passione e quella dei suoi amici. / suoi amici ? Dirò che Bollack vedeva,togni giornopiù tre volte che due, Mandel e, viù dve che una, Reynaud. Cosi, etti attribuiva valore soltanto a'ie notizie che potevamo servire la politica dei suoi amici ministri ». nel'iPriema incnezreinntezG., Bo Georges Mande. e PaulReynaiul\msor.o » ministri che, insieme a Isaia \mDai ghetti d'oriente Ora. Gernboamo Rothschild, det- Zacharics, detto Jean Zay, condurranno la campagna bellaiola, in seno al gabinetto Daladier. E Bollack? Chi è costui? Si tratta di un ebreo capitato a Parigi da qualche ghetto dell'Europa orientale una trentina d'anni fa, completamente cencioso e pidocchioso e arricchitosi con l'Agence Economique et Kinanciere, organo informatore di banchieri e borsisti sul costo dei valori, sull'andamento dei mercati e sulle vicende delle grandi società anonime. La pressione dell'oriente semita sull'opinione pubblica francese, però, non si esercita solo attraverso le agenzie di stampa ed i giornali. Al giorno d'oggi, i giornali non posseggono più l'esclusiva di informare, rischiarare, istruire il pubblico e, qualche volta e anche spesso, di indurlo in errore, fargli prendere lucciole per lanterne, in breve, lui bourrer le crane. La radio fa loro una spietata concorrenza nell'uno come nell'altro meno nobile intento. C'è, quindi, da meravigliarsi se la radio francese, la radio di stato come la privata, si trovi al cento per cento nelle mani del giudaismo .» L'invasione giudaica, della radio, tuttavia, non risale solo ali fronte popolare. E bzntvG3vielgsditlSsangcdincominciata jtda quando Geroboamo Rothschild. |Vdetto Georges Mandel, sotto i vari'igabinetti radicali succeduti al Lavai, ha la fortuna di trovarsi al P.T.T., il ministero delle poste, te. lefoni e telegrafi. E viene acce'e- cmDmrata e compiuta con l'avvento di iLeon Karfunkelsteìn, detto Leon ■ tSlum, quando un consiglio supe- llriore deile emissioni è creato dal qMinistro Jardillier e sono chiama- cfi a farr.e parte giudei insigni per —censo o per dottrina: Philippe de sRothschild, René Mayer, Georges oAstruc, J. R. Bloch, Pierre Mar- ttier mentre Leon Karfunkelsteìn, detto Leon Blum, viene nominato tpresidente onorario. Sezione importante di cotesto consiglio superiore è la a sezione informazioni », dove, a fianco di Comert, il cui operato come capo dell'ufficio stampa al Quai d'Orsay durante il mese di settembre sarà fale da consigliale il suo trasloco, e a fianco di fervidi militanti so- cialisti e comunisti, figurano altri giudei insigni: Georges Boris, Ceorges Hnismann, J. Radi e An- drée Viollis, la giornalista bolsce- vizzante che onestamente lasciò il Petit Parisien per collaborare al., dizione vespertina della Pravda Parigi: le Solr. Segretario generale e, perciò ctotum della sezione informarlo è Pierre Brossolette, che è an e segretario generale e, perciò ctotum del Radio-Journal de ance. L'imparzialità del Radiournal de France salta subito gli occhi, quando si pensi che a rnirgli le informazioni sono la avas, la Fournler e l'Agenzia adio e che Pierre Brossolette, seetario generale della sezione inrmazioni e del Radio-Journal de rance è anche segretario generale lla semita agenzia Radio e colboratore del semita Populaire uesto Brossolette è un ariano e, no ad un anno addietro, fu un curo collaboratore di ebdomada oscuri e di periodici ancor- più curi. Per spiegare la sua ascesa mprovvisa, i suoi meriti giornaliici o letterari non sono molti. Ma gli ha il merito d'aver partecipato la fondazione della lega contro antisemitismo e d'aver collabora « gratuitamente » all'organo di uesta lega: Le droit de Vivre, ditto dal giudeo Bernard Pipschitz, etto Bernard Lacoche. Si dice che giudei sono degli ingrati per naura e per temperamento. La vienda di Pierre Brossolette lo mentisce. A meno che,... l'eccezio ppe non confermi la regola. Ed ora vediamo nei particolari infiltrazione giudaica nella radio. remesso che tifiti gli annunciato in lingua tedesca sono giudei migrati dalla Germania, mi limito fare dei nomi: P.T.T.: J. Klein, nformazioni generali; B. Natan, ronaca finanziaria; G. Leon, croaca economica; P. Kalw, politica stera; J. Wolff, qronaca internaionale; C. L. Marx, conferenziee politico, Radio-Paris: Danan, nformazione generali; Aaron, ero aca economica; Fley, cronaca in ernazionale; E. Beri, confereniere politico. Post-Parisien: J. Grunbaum, direttore; Hirsch, J Bloch detto Maufrey, Ludwig Raminker in!ormatori; Jacob Emmamieh Lo-a So,m> detta Lo!a Ro_ ert, Rebecca Salmona, conferenieri. Radio-Cité: Blenstein, animi nistratore delegato; Canetti, diretore artistico; Mendelson e F. Leitan, informazioni generali, Jean Guineberg, politica estera. Radio7: Ferrai, direttore; Midlorsky vice-direttore; Pierre Lazzareff nformazioni generali; Jules Sanrwein, politica estera. Radio-Tououse: Kierkoxosky, direttore, ecc.E' un elenco arido. Ne convengo. Ma quanto significativo e come spiega la valanga delle notizie, delle notizie false o falsificate che, n settembre, per poco non ci portano, alla guerra! Paolo Zappa

Luoghi citati: Cina, Francia, Germania, Parigi, Russia, Société