A Barcellona si sente il cannone di Mario Bassi

A Barcellona si sente il cannone La battaglia eie Ila Catalogna A Barcellona si sente il cannone La branca della tenaglia nazionale si sta stringendo sul fronte nord - Aspri combattimenti in corso sulle estreme pendici dei Pirenei - L'avanzata continua nel settore dell'olire-Segre . (DA UNO DEI NOSTRI INVIATI) Frontiera franco-spagnola, 28 dicembre. Da ieri Barcellona è in preda a un incubo. Già nella notte precedente, tra lunedì e martedì, qualcuno della popolazione aveva percepito come una lontana romba di tuono, a lunghe intermittenze. Ma ieri mattina non fu più dubbio: da Barcellona, dalla capitale rossa, si sentiva il cannone. La partita decisiva Questo semplice fatto, eppure cosi significativo, cosi tangibilmente dimostrativo di quanto la battaglia si andasse accostando, ha prodotto un'enorme impressione fra la popolazione barcellonese. Invano i giornaji governativi insistono che l'offensiva dei « factiosos » — come «ssi si ostinano a chiamare i nazionali — è arginata, e che le brigate rosse resistono sulle proprie posizioni e passano al contrattacco; invano., d'altra parte, da Madrid, il comandante rosso di quel settore, il generale Miaja, fa pubbliche dichiarazioni per argomentare l'impossibilità di un successo dei nazionali, e che ogni loro tentativo è anticipatamente destinato al fallimento; la realtà, per i barcellonesi, è questa: da Barcellona si ode già il cannone. La battaglia continua su tutto il'fronte, con un accanimento tremendo. 1 comandanti e le truppe rosse hanno compreso che si sta giocando una grossa partita, forse la più grossa partita di tutta la guerra. E la loro resistenza è disperata. Le posizioni contro cui si sferra l'attacco dei nazionali vengono difese strenuamente, a una a una; in parecchi punti i rossi hanno anche effettuato, fra ieri e oggi, violenti contrattacchi; per cui, in parecchi punti, tra ieri e oggi, il fronte di battaglia ha subito parziali oscillazioni, villaggi e posizioni sono passati e ripassati alternativamente dai rossi ai nazionali e dai nazionali ai rossi. Sono le vicende inevitabili dell'azione, quando un'azione si delinea ampia come questa e cosi aspramente contesa. E i successi che vantano i comunicati ufficiali del governo di Barcellona e che vengono strombazzati dai giornali, da quelli della Spagna rossa e da quelli francesi del fronte popolare, si spiegano come una gonfiatura spropositata di qualche singolo episodio, in queste alterne vicende della battaglia. E' tipico che un giornale di Barcellona, dopo avere amplificato ed esaltato come una grandiosa vittoria delle truppe rosse uno di tali episodi particolari, pare verso Cogull nel settore del Segre, davanti a Lérida, passa poi a specificare che detta grandiosa vittoria consiste nell'aver preso ai nazionali un cannone di piccolo calibro e sette prigionieri. Ora, in una battaglia di questa portata, quale si combatte sul fronte catalano, questo costituisce, come ognuno può giudicare, un particolare presso che insignificante; ma celebrarlo come una vittoria cospicua, dimostra che non si dispone proprio di niente di meglio, niente di più rilevante, per dissimulare e coprire le proprie sostanziali batoste. Le due brecce aperte t Oggi, intanto, i nazionali hanno conseguito un importantissimo successo, con un nuovo sfonda mento del fronte dei rossi nel settore a sud di Tremp, tra il Noouera Pallaresa e il Segre. D'un balzo solo, essi hanno guadagnato circa venticinque chilometri in profondità, dalle prime linee di partenza. Mentre vi telefono, le avanguardie nazionali avrebbero sorpassato il villaggio di Val Llebrera e starebbero per raggiungere il Segre in questo punto, una trentina di chilometri a monte della confluenza del Noguera Pallaresa. Il lettore, se voglia farsi una idea approssimativa della situ-azione, bisogna che si metta sott'occhio una carta geografica. La linea di partenza dell'offensiva nazionale s'identificava, venerdì mattina, approssimativamente così: dai Pirenei, quasi al centro della catena, in corrispondenza del passo de Salati, giù, lungo il corso del rio Noguera Pallaresa fino alla sua confluenza nel Segre, poco sopra Balaguer; poi su, lungo il corso del Segre fino alla sua confluenza nell'Ebro; e poi giù, lungo il corso dell'Ebro fino alla sua foce nel Mediterraneo. Da venerdì 23 dicembre, a ieri martedì 27. i nazionali hanno aperto due brecce nel fronte nemico, sulla riva sinistra, cioè orientale, del Noguera Pallaresa, e parimenti sulla riva sinistra, pure orientale, del Segre; e si sono scaraventati in queste brecce, allargandole e penetrando in profondità. La prima breccia, come è noto, è stata davanti a Tremp; e ieri sera, come vi telefonavo, si allargava alla base, lungo il corso del Noguera Pallaresa, per circa una settantina di chilometri, e si approfondiva a cuneo per 25 chilometri. La punta del cuneo era segnata dalla conquista nazionale del villaggio di Llorda, quasi esat: tornente a est dì Tremp La seconda breccia è stata aperta a sud e a sud-est di Lerida; e ieri sera essa si allargava alla base, lungo il corso del Segre, e per la confluenza del Segre nell'Ebro, e lungo l'Ebro, all'incìrca per ottanta o novanta chilometri, e si approfondiva fra i SO e i 50 chilometri. La maggiore importanza dell'avanzata dei nazionali in questo settore era data dalla conquista di Borjas Blancas, una trentina di chilometri a est-sud-est di Lérida, sulla grande strada per Tarragona e Barcellona. Un altra sfondamento Oggi si è combattuto ancora asprissimamente in questo settore Segre-Ebro. I rossi si sono resi vconto della minaccia imminente di\ccsaggiramento dell'intera loro linea sul basso Ebro; e hanno lanciato nella fornace della battaglia tutte le riserve disponibili, ottenendo anche qualche locale risultato. Così, ancora stasera, si combatte attorno a Borjas Blancas; e i nazionali hanno parzialmente rettificato le proprie linee avanzate davanti a Granadella e Pobla de Granadella, il cui possesso è tuttora conteso tra rossi e nazionali, e attraverso la Sierra de la Llena. Ma il successo odierno dei nazionali, ripeto, si riscontra straordinario nel settore settentrionale, sul Noguera Pallaresa. Immediatamente a sud del precedente sfondamento, in corrispondenza di Tremp canazionali sono qua riu-\sciti oggi, come accennavo, a un nuovo sfondamento, che si riallaccia al precedente. Ieri sera i rossi tenevano ancora li villaggio di Llimiana; ma stamane l'hanno perduto. E con una tremenda spallata, i nazionali hanno ricacciato {{rossi da tutta la riva sinistra del\Noguera Pallaresa. da Tremp sino I alla confluenza col Segre, per lo\spazio di terreno appunto che \n-,tercorre fra i due fiumi, prima della confluenza. In questa plaga i nrtztonart hanno raggiunto il villaggio di Villanova de Meya; e più a sud il villaggio di Vali Llebrera a 2 chilometri e mezzo dal Segre, sulla riva sinistra di questo. In conclusione, la linea conquisi a ta dai nazionali in questo set- tore dal Noguera Pallaresa al Se- gre, davanti e a sud di Tremp, e 3ii cui tuttavia si combatte, s'iden- tifica stasela per i seguenti datittopografici: partendo dal rio No-\guera immediatamente a sud di\Sort, ai villaggi di Malmercat e di']Vilamnr (quest'ultimo, ancora con-\teso tra rossi e nazionali), al vil-laggio di Senùs (occupato oggi dai]nazionali), attraverso la Sierra di!Boumort (di cui oggi i nazionaliisono finalmente riusciti ad affer-ìmarsi sulla cima) a quota 2076 ejsul versante meridionale della\Siei-ra, tra il villaggio di Carren,(che è in mano dei nazionali), a|quelli di Prats e dì Bovrol (tutta-]via in mano dei rossi), e ad Abella de la Conca (in mano dei nazio-inali), e a Llorda, dove i nazionali]si sono consolidati. Questa linea rappresenta la precedente rotturaìdei fronte rosso per questo settore,davanti a Tremp, e rottura oggi,approfondita. Indi, da Llorda, lalinea torna verso il Noguera Pal-laiesa. E' la rottura odierna, che in continuazione verso sud della precedente, s'identifica da SaniCerni a Llimiana, a Villanova delMeya e a Vali Llebrera e al Segre,[a sud di Atos. Il bollettino ufficiale radiotrasmesso dal comando delle forze nazionali oggi alle 17, specifica: « Notizie ricevute verso il mezzogiorno di oggi indicano che continua l'avanzata delle forze nazio- nali, specialmente nel settore del-l'alto Segre dove sono stati occu- pafi interamente la Sierra Macia ,e i inllaggi di Boada, Clua, Argen-fera e Vali Llebrera, così come le importanti post'stont di Ortas, Puertas e Garzala. Sono stati presiprigionieri in grande quantità e molto materiale da guerra. L'avanzata continua mentre viene trasmesso questo comunicato. Nel settore del basso Segre continua ugualmente l'avanzata delle nostre forze le quali hanno sorpassato l'abitato di Granadella ». Mario Bassi 0 5 10 15 pr