L'odio per la Francia nel mondo arabo

L'odio per la Francia nel mondo arabo A. proposito di Tunisia L'odio per la Francia nel mondo arabo Cairo, 27 dicembre. c Non c'è Potenza che sia tanto odiata dagli Arabi quanto la Francia », mi si va ripetendo negli ambienti giovani del nazionalismo egiziano, discutendosi una questione d'attualità: la Tunisia. Le frasi pubblicate da La Stampa per una soluzione d'indipendenza della Tunisia, frasi divulgate dai grandi giornali arabi nel mondo islamico, sono venute incontro a quella che è la tesi araba ed hanno avuto larga favorevole risonanza in questi ambienti offrendomi il pretesto ad interessanti conversazioni in proposito. < La Tunisia non deve appartenere ai Francesi nè agli Italiani — mi si dice. — La Tunisia dovrà diventare, fatte le debite proporzioni un Egitto d'occidente. Interessata quindi all'amicizia a tutti i cost col paesi confinanti. Tutt'al più — mi si concede — l'Indipendenza di questo Egitto d'occidente potrebbe essere garantita da un trattato d'alleanza con una Potenza finitima contro tentativi di « revanche » dell'altra Potenza» cVla dalla Tunisia i funzionari francesi; via dalla Siria ». Su que sto sono d'accordo le masse del nazionalisti, o meglio del patriotti di ciascun paese arabo. Dico patriotti arabi per distinguerli dai pascià infranciosati e dagli effendi pariginlzzati, per distinguerli dai politicanti musulmani sensi' bill al luccicar dell'oro, per distinguerli infine da tutti quegli ambienti e strati sociali culturali e finanziari, di marca giudeo-mas' sonica, che fanno la politica della Francia in oriente, ammantandosi di vesti talvolta cristiane, altra volta musulmane. Chi scende In un porto del Mediterraneo orien tale e frequenta i salotti, si mette negli affari, legge i giornali di lingua francese, assiste nei cinematografi agli avvenimenti della settimana, Paramount edizione francese o Journal Eclair, ha la impressione che la Francia qui in Oriente sia padrona ed amata, Padrone un po' lo è pel « francesismo » che appesta ogni cultura nazionale araba. Amata la Fran eia lo è dai molti che passano sot to il nome di levantini, in mag gioranza ebrei, con ramificazioni cristiane comuniste. Ma quanto più è amata dai levantini sporchi e ibridi, di cui è la protettrice e l'ispiratrice, tanto più è odiata dagli autoctoni originari di que ste terre, che dai parassiti levantini sono sfruttati e talvolta op pressi. E l'osservatore si fa le idee chiare quando approfondisce la sua inchiesta, oltre a quello che sta scritto sui giornali di lingua francese che nelle loro testate si affermano solennemente la «Bourse Egyptienne » o l'« Echo de Syrle ». In Sirla la Francia è odiata. A parte il Libano corrotto, a parte i capi-partito e i politicanti che fanno la politica per guadagnarci su, gli Arabi di Siria, specie le pggnsaincupslemcstetdfsctFc!eIpmdClzCpqslicmnlgpViSbgdptEltdsanqrpeddzfsPtvtrltaDpcs popolazioni non contaminate del gebel, odiano 1 Francesi, cui negano qualità colonizzatrici. Odiano 1 Francesi che sono avari e dissanguatori; odiano i funzionari inviati o nominati da Parigi, unicamente preoccupati dì condurre una vita di pascià, d'ingrossare le prebende e di non sollevare questioni, per quanto d'urgenza vitale per la colonia o 11 paese sotto mandato: odiano l'esercito francese che si vale delle baionette del soldati senegalesi e annamltl per tenere all'obbedienza gente abl tuata sino a Ieri ad avere uomini di colore per schiavi. Somma offesa alla popolazione araba la presenza del soldato senegalese. Furono i Francesi di Napoleone che cominciarono a fare dell'Egri to un campo di battaglia europeo. Furono l Francesi del De Lesseps che truffarono l'Egitto col Cana !e di Suez, imponendogli sacrifici enormi di sangue e di energie. Le Invettive contro De Lesseps e Napoleone III sono tali che non osiamo riferirle, anche perchè offendono l'onore familiare di quella Casa regnante, tirando in ballo l'Imperatrice. Furono 1 Francesi che con mezzi illeciti da mediani strapparono Concessioni ai Kedivé e 11 resero prodighi poi per farli interdire. Di qui la Cassa del Debito pubblico sulla cui questione recentemente l'Italia si dichiarò favorevole agli interessi egiziani, mentre la Francia conserva tuttora un atteggiamento contrarlo. E' soprattutto a causa del Canale di Suez che gli Egiziani ce l'hanno col Francesi. Prima del taglio dell'istmo, tutto il traffico passeggeri e merci dell'Oriente, la Valigia delle Indie, passavano per il Càiro, nel tratto terrestre fra Suez ed Alessandria. Ed era un bel vantaggio economico per l'Egitto. Ora tutto passa per la via d'acqua del Canale, e la maggior parte del passeggeri non scende a terra nemmeno a bere un caffè. E 1 fellah morti nella corvée per lo scavo del Canale? E i tre battaglioni di soldati egiziani inviati dal Kedivé a combattere nel Messico sotto gli ordini dei Francesi, allo scopo di .ingraziarsi Napoleone III chiamato ad arbitrare la questione del contributo finanziarlo dell'Egitto pel Canale '{ L'Imperatore non rifiutò 1 battaglioni egiziani, ma emise un lodo a tutto danno dell'Egitto, per cui Ismail dovette pagare a carissimo prezzo 11 ritiro di alcune concessioni fatte troppo alla leggera dal grasso Said su pressioni del Francesi. Prima del taglio dell'istmo, l'Egitto sotto Mohamed All e Ibrahlm vide avanzare 1 propri eserciti vittoriosi nel Sudan, nel cuore dell'Arabia, in Palestina e in Siria, nelle Isole dell'Egeo nella lotta contro l'Impero Ottomano. L'Egitto allora viveva giornate d'impero. Dopo 11 taglio delll'lstmo, l'Egitto perdette la sua indipendenza perchè gli Inglesi intesero assicurarsi il controllo della via d'acqua, occupando militarmente il territorio. Colpa del Francesi, ripetono i nazionalisti egiziani, 1 quali concludono: <I Francesi col taglio dell'istmo ci han fatto perdere l'indipendenza una volta, ora con le nuove minacce di guerra per il Canale ci fanno correre il rischio di perderla una seconda volta. Ebbene, demoliamo il Canale una buona volta per sempre e cacciamo via definitivamente 1 funzionari (in maggioranza francesi) deira Compagnia che assorbe 1 proventi dovuti all'Egitto ». Infine sono da rilevare le gravi ripercussioni negli ambienti musulmani d'oriente della politica francese della mano di ferro in Algeria, nel Marocco e a Tunisi. E' dell'anno scorso l'azione contro i nazionalisti marocchini, cacciati nelle carceri e falciati dal piombo delle mi'.ragliatrici. A tal riguardo sono apparsi articoli violentissimi sui giornali aiabi del Cairo, nei quali si denunciava « la delinquenza» francese e si invitava il mondo musulmano ad insorgere per cacciare l francesi dal Nord Africa e dalla Siria. I sentimenti dei patrioti arabi sono stati espressi senza reticenze. Peccato che alcuni pascià, bey ed effendi giurano ancora a favore di Parigi, perchè a Parigi vanno tutti gli anni a spendere le piastre in quelle lascivie notturne straelttadine. 1 Antonio Lovato sanpftgcdnipptdplstctpvgnpscTccnmesrcNvSf

Persone citate: Antonio Lovato, Cana, Egri, Mohamed All, Napoleone Iii, Said