DIETRO LO SCHERMO

DIETRO LO SCHERMO DIETRO LO SCHERMO Feyder e Hollywood - La media delle medie - Un film d'aviazione - Natale a Cinecittà - Produzione viennese - Zorro editore E questa volta tocca a Feyder, (/indicare i criteri produttivi di Hollywood. (Come saprete il regista de La kermesse eroica vi è stato a lungo, in varie riprese, vi ha diretto alcuni film con successo). Lasciamolo sfogare: — Hollywood è un'officina che fabbrica ed esporta tonnellate e tonnellate d'immagini, di Disioni e di sogni in azione, per il consumo delle cinque parti del mondo. Le mie avventure, il mio lavoro, e le mie tribolazioni che ho vissuto laggiù sono molto simili a quelle degli altri miei colleghi europei che vi ,hanno lavorato, che vi hanno tribo \iat0. Quei produttori posseggono, sono certi, sono fieri di possedere ogni e qualsiasi ingrediente che possa essere utile, o non superfluo, per un film. Tutto, essi hanno tutto; e questa orgogliosa, assoluta certezza è troppe volte loro sufficiente. Talvolta s'accorgono, o almeno suppongono, che la loro produzione rischia cosi di vivere in un circolo chiuso, di trascinarsi in un dorato, mediocre tran tran. Per far « mussare » il loro prodotto, per eliminare quei pericoli, essi comprano allora dei fermenti stranieri. Dei lièviti, proprio cosi. Sperano in tal modo di de. stare emulazioni feconde fra gli elementi... indigeni, di rompere V ordinaria amministrazione, di avere dell'inedito, del nuovo. La ricetta non sarebbe mal pensata. Disgraziatamente, nella pratica esperienza, si rivela assai poco efficace, per non dir peggio. Intendiamoci, ciascuno dei chiamati vi corre dapprima molto volentieri. Quei mezzi quasi illimitati di realizzazione seducono, i contratti sono fatti per sedurre, le promesse, le garanzie, i progetti sono tutti fatti per lusingare. Il regista europeo vi giunge al calore bianco def suo entusiasmo, dei suoi buoni propositi, sicuro, con la sua volontà, con il suo lavoro, e, se volete, anche con il suo ingegno, di riuscire là dove altri sono magari riM-sciti un po' meno. Delle accoglienze, non è nemmeno il caso di parlare: almeno ot. time. Ma poi, i guai cominciano con la scelta del primo soggetto. Tuttavia, se si è animati da molta buona volontà, ci si finisce per mettere d'accordo. E' soltanto allora che il povero regista europeo penetra nei sacri recessi, s'inizia ai riti e ai misteri; e la prima cerimonia ne è la cosidetta « conferénce story », la riunione, cioè, di quanti sono stati adunati per decidere sul come la semplice vicenda del semplice soggetto dovrà dar vita al « treatment », alla sceneggiatura preliminare. Ci sono, oltre al povero regista: il capo di produzione, i due o tre autori del futuro « treatment *, il probabile sceneggiatore definitivo o i probabili sceneggiatpri idem, alcuni tecnici, alcuni specialisti di chissà quale 7>ii3teriosa specialità, sovente un paio di gagmen (sì, gli inventori di trovate). A tutte que. ste competenze molto specifiche si aggiungono poi quasi sempre alcune rispettabilissime signore, che devono essere assolutamente incompetenti di tutto ciò che sia cinema, e che sono incaricate, con la loro istintiva ingenuità ufficiosa, di rappresentare l'intùito, la — o e a i e i a 5 o o e n — condqvdtuqsctisczifrmsildbougnbinI mlavplaGsnugfvasddl'tndrslelaèmcfrtsctèadpcsvbdnlCpfil«gcddendcspdscI r comprensione dell'animo femminile. Aggiungete ancora « la » madre di famiglia, le reazioni della quale potranno far eliminare dalla vicenda tutto ciò che possa offendere moralità eccetera; e così, fra tutte queste egregie persone, su quel determinato soggetto, si discute e si torna a discutere, infaticabilmente. Quando non ci si riesce più a capire, il capo di produzione nomina un arbitro, scelto fra i presenti, o mandato a chiamare di rincalzo. Il povero regista ha ormai la febbre, maledice il momento in cui s'è lasciato indurre a varcare l'oceano. Infine, bene o male, ima certa media di opinioni si stabilisce. Ciascuno ha un po' ceduto, specialmente il regista; e più la media delle opinioni è.... media, più appare accettabile. Analoghe riunioni si hanno in seguito, per la sceneggiatura. I convenuti sotto tutti gente del mestiere; e più che mai prevale la media delle medie. Infine, il povero regista può cominciare a riprendere la prima inquadratura, la lavorazione del film è varata. Gli par di sognare. Non gli si lesina nulla, né tempo, né mezzi; non un urto, non una scossa, non un'improvvisazione, non un ripiego. Tutto procede come una lubrificatissima macchina, si lavora sul velluto. Ma poi ben presto ci si accorge come sia impossibile sco. starsi, sia pure di un millimetro, da ciò che le varie medie delle medie avevano stabilito: insomma, l'artista può lavorare come e quan to vuole, purché severamente rinunci all'imprevisto che gli può dettare, che forse gli deve dettare, a ogni istante, il suo estro, il suo temperamento, se proprio vo lete adoperare la romantica parola, la sua ispirastoite. Il risultato è sempre un compromesso, più o meno brillante. A furia di rinunce e di limitazioni, che cosa si è fatto t Un film americano « di serie ». Gli stessi produttori si sentono poi un poco delusi. Avevano scritturato un europeo perchè recasse loro qualche nuovo fermento, un lièvito nuovo: e quel film è maledettamente simile a tutti gli altri di casa. Ecco la vera tragedia, tanto per usare una parola un po' grossa, del produttore americano che sì è deciso a «comprarsi » un artista. * * Romolo Marcellino il giovane e valoroso regista di Sentinelle di bronzo, ha quasi ultimato un film di un eccezionale interesse, Los novios de la muerte, dedicato all'aviazione legionaria in Ispagna. Con la collaborazione di G. G. Napolitano e di F. Valli, le scene del film sono state tutte riprese sui luoghi; gli operatori inviati dalla « Editoriale Aeronautica ». sotto la guida di Mario Craveri, hanno compiuto parecchie decine di ore di volo su apparecchi da bombardamento dell'aviazione legionaria, e parecchie altre ore di ripresa sono state effettuate nei cieli nemici da apparecchi da caccia sui quali, con un adatto dispositivo, erano state poste macchine automatiche poste in correlazione con le armi di bordo. L'ampio documentario supererà i mille metri, avrà un commento musicale di Barilli, e saI rà distribuito dall'* Era-Film ». — Nella giornata di Natale i cantieri di Cinecittà non hanno riposato. Non solo quest'anno non si è avuta la solita stasi Invernale di lavorazione, ma i varii gruppi, dati gli impegni in corso, non hanno potuto sospendere la loro attività nemmeno nel giorno tradizionale al sereno riposo. E si è avuta una cerimonia tanto semplice quanto signifleativa: il direttore di Cinecittà, dott. Oliva, ha concesso la Stella al merito del lavoro alla vestiarista Conticlni, che da venticinque anni presta ininterrotto servizio alla Clnes. Anche le maestranze del nostro cinema cominciano ad avere la loro aristocrazia. —■ E' finita la lavorazione di Castelli in aria, il nuovo film di Genina; e stanno per essere ultimati Napoli che non muore, di Palermi, e Orgia di sole, di Mattoll. * * Mesi fa la Società delle Nazioni bandì un concorso per un soggetto cinematografico che avrebbe dovuto esaltare spirito e autorità del non sacro patto. Poiché le azioni del medesimo sono da qualche tempo abbastanza in ribasso, s'era pensato di far loro un po' di pubblicità con il mezzo che, dicono, oggi appare il più efficace, il cinema. I soggetti concorrenti dovevano inquadrarsi in due categorie: a) film di carattere generale, mettenti in rilievo gli scopi fondamentali del Patto; b) film impostati, su di una particolare attività della Società delle Nazioni. Ma dopo le cernite più laboriose, la commissione ha dovuto constatare che nessuno dei concorrenti aveva saputo presentare un soggetto che potesse imporsi su gli altri, e aprimi tre dei ventiquattro finalist ( aglo)4 ri o. uati o à e a o ea eirenadi di ial. ni tbe tà alo, di o, iee: taotà omhe ahe ai ti sono stati dati tre premi di consolazione. * * Dopo VAnschluss la produzione viennese è venuta a far parte della produzione del Reich, è stata riorganizzata su nuove basi, avviata verso nuovi indirizzi. Fra i nuovi film, quello interpretato da Paula Wessely, Lo specchio della vita, con Attila Horbiger, Peter Petersen, Raoul Aslan e Jan Tllden; Tredici sedie, una commedia che ha per protagonista lo spassoso Heinz Rlihmann, con al fianco Hans Moser; due altre commedie, Il burattino, con Hilde Krahl e Fritz Van Dongen, e L'ottimista, tratto da una commedia americana di Jack Larrick, con Theo Llngen, Henny Porten ed Else Elster. Mentre Gallone prosegue con le riprese de L'avventura continua, la Styria-Tobis ha cominciato I sette vestiti di Kathrm, con Hilde Krahl e Fritz Van Dongen, la MondiàlUfa ha iniziato Hotel Sacher, con Sybille Schmitz e Willy Birgel, e la Terra-Film prosegue con la lavorazione di Ilona Beck, un grandioso film storico che ha per protagonista Paula Wessely. * * Zorro produttore. Fairbanks senior ha costituito la sua casa di produzione, la « F. International », con i finanziamenti di tre gruppi, svizzero, inglese e americano, che ne farebbero ammontare il capitale a cinquecentomila sterline. La produzione dei film, della « F. I. » non avrà una sede fissa: ma, tanto in America che in Europa, avverrà nel Paese più adatto per questo o quel film. Zorro in borghese sarà il capo di produzione, e annuncia per il 1939 tre grandi film, Il californiano, d'ambiente evidente fin dal titolo, un Lord Byron e I tre moschettieri, tutti e tre a colori. Saranno distribuiti dall'« Artisti Associati ». Varie. — Il numero dei cinema berlinesi, che nel 1932 era di 300, salito a 406, con complessivi 204.625 posti. — Un nuovo regista tedesco, Fredersdorff esordirà con Luce del nord, ambientato nelle terre boreali. — Due Kean stanno per essere Impostati in Francia; il primo sarà diretto da Volkoff con Barrault, la Korène e Larquey, U secondo è annunciato da Kamenka. — Il cinema è sempre più sollecito nell'impadronirsi dell'attualità. SI lesse, or non è molto, di quell'apparecchio civile che, per un guasto al carrello retrattile, a lungo girò sul campo di Croydon, Impossibilitato ad atterrare. E questo sarà l'eplsodio-brivido d'un film che Pommer sta allestendo a Londra. — Serge Lifar interpreterebbe un Diaghileff. — Le coen magnifique, di Crommelynck, sarà sceneggiato da Christian Jaque. — Deanna Durbin, con II primo amore, dovrebbe finalmente innamorarsi; e allora potrà interpretare Jenny Lvnd, una romanzata e melliflua biografia del celebre soprano. — Il séguito al Mr. Deeds di Capra sarà II gentiluomo di Montana, sempre con Gary Cooper. — Isa Miranda ha finito 11 suo primo film americano, Hotel Imperiala, m g. l , ; n l i . , , Un bel primo plano di Alida Valli (Foto Zumaglino)4 I Wj dll'Uf Iwa Wanja, dell'Ufa Nazzari, visto da Cattaneo

Luoghi citati: America, Croydon, Europa, Francia, Hollywood, Ispagna, Londra, Montana, Napoli