IL BACINO DANUBIANO svincolato dai versaglisti di Giuseppe Piazza

IL BACINO DANUBIANO svincolato dai versaglisti IL BACINO DANUBIANO svincolato dai versaglisti Stati e Nazionalità -- Prospettive di più promettente vita economica e politica I Berlino, 22 dicembre. In un articolo che dedica alla nuova situazione nella zona sudest europea, 11 Berliner Tageblatt esppne alcune notevoli considerazioni alle quali dà occasione principale il viaggio del conte Ciano a Budapest. Il giornale pone come principio nuovo della politica europea — quale essa sì manifesta del resto non soltanto nella zona danubiana, alla cui ricostruzione è 10 strumento dell'Asse che è all'opera o automaticamente funziona come determinante, ma un po' dappertutto laddove nuove forze costruttive veramente si delineano e cominciano a spuntare dalle infrante croste del passato —, il principio dello sviluppo delle peculiarità proprie e naturali di ciascun gruppo nazionale, o di ogni compatto e similare territorio di vita in contraddizione con le superfetazioni e le artificiose imposizioni estranee di lontani interes- — unicamente di potenza — che costituivano fino a ieri la politica egemonica delle potenze versagliste. Chiarezza nel Centro-Europa Basta enunciare questo principio per riconoscervi senz'altro la politica innovatrice e riaanatrice dell'Asse Roma-Berlino, che ha avuto come metodo quello delle trattative immediate per le intese dirette, e, come risultato, la bO' niflca, già in gran parte operata in alcuni territori come in quello danubiano, dalla vischiosa, complicata, infetta palude o dalla insidiosa macchia politica del collettivismo ginevrino, da cui tutti : pericoli potevano risultare e sta' vano infatti scoppiando. A questa luce il giornale getta uno sguardo panoramico, ma ricco tuttavia di stacchi e di rilievi anche di dettaglio, su tutta la situazione sud' orientale, quale risulta e sempre più si profila dall'apparizione del Grande Reich in qua; e dice che « soltanto i bassi speculatori politici avrebbero potuto, in una tale situazione, aspettarsi dal viaggio a Budapest del Miniatro italiano or ora concluso altri risultati che quelli di una espressa conferma ed attivazione, e addirittura un nuovo rilievo della efficienza e della necessità dell'Asse Roma-Berlino». L'influenza dell'Asse, che su tutta questa situazione politica sud-europea si fa sentire, ha avuto per effetto di rendere possibile, in quella zona, quella legge di autonomo, pieno e peculiare sviluppo di ciascuno, o della zona spaziale economica a tutti comune che non può a meno di costituire 11 nuovo principio politico, veramente vitale dell'Europa in costru zione. Il giornale vede con soddi sfazione, centralmente, l'applica zione e l'estensione di questo prin cipio nella sistemazione cecoslo vacca con tutti i suoi vicini, non che in molte tendenze manifestatesi ed in azione nelle varie vicende e crisi interne di queste ultime settimane, cosi a Budapest cornea Bucarest ed a Belgrado e in ta' modo conclude: « Sulla soglia del nuovo anno non c'è forse altra zona d'Europa la cui struttura si presenti altrettanto omogenea e chiara corrfe nel Centro-Europa. I contatti fra i vari vicini.di questa zona saranno continuati, senza alcun carattere sensazionale,, ma nel senso della più leale collaborazione ed anche di una notevole intesa ideologica. Per la Germania — come anche 1 più arrabbiati avversari del na zionalsocialismo devono riconosce re alla fine di quest'anno del grande Reich — non si tratta affatto di allargare come una macchia di olio il principio «nazionale » (Vòlkische) nell'antico senso imperialista. I confini del Reich, nel SudOriente europeo, sono stati tracciati secondo la regola della perfetta coincidenza delle nazioni con gli Stati, una regola per altro che non sempre, per la verità, fu così ri gìdamente mantenuta. Ma, appunto da ciò, il principio nazionale ha acquistato la maggiore forza di prestigio, anche in terzi casi, come, ad esempio, il recente arbitrato di Vienna a scherno degli scettici ha dimostrato. Questo principio, che certo non è legato soltanto alla zona danubiana, ha indubbiamente in questa zona, in ogni modo, creato la certezza che l'amicizia con le Potenze dell'Asse Roma-Berlino è identico con una convivenza delle nazioni consapevoli del proprio destino, fondata sulla pace e sulla giustizia » E' il medesimo principio che ha espresso nel suo commento ai brindisi di Budapest la « Corrispondenza politico-diplomatica », dicendo che essi hanno mostrato al mondo come « 1 sentimenti delle piccole Potenze che vivono insieme con la Germania e con l'Italia nella medesima zona spaziale di vita non sono minimamente mossi dalla preoccupazione di essere in qualche modo dalla poli¬ tica dell'Asse ricacciati indietro e diminuiti nei loro diritti e nelle loro condizioni di vita, o minacciati, bensì al contrario dalla convinzione che esse, come l'Ungheria, nutrono, in base all'esperienza che non è più di ieri, che a base-delia politica delle due Potenze dell'Asse sta nient'altro che il bene dei popoli che vivono nel centroEuropa ». Oggetto di generali commenti dei giornali sono poi gli intrighi che si manifestano in vari settori liberali attorno al Gabinetto Chamberlain, e che ora sembra culminino nelle velleità da cui appaiono presi' gli amici del signor Eden, di rivedere il loro idolo al Governo, magari con Chamberlain, forse in riconoscimento dei grandi successi di stella cinematografica — come si esprime la « Nachtausgabe » — che egli ha riportato in America. I giornali non pren dono molto sul serio queste velleità, ed il «Berliner Tageblatt» dice che in ogni modo è signifi cativo per la posizione di Eden il fatto che, qualora anche i suoi amici riuscissero a vararlo nel Gabinetto con Chamberlain, egli perderebbe automaticamente con ciò l'appoggio delle sinistre, le quali ne hanno stima e ne fanno conto unicamente perchè possono giocarlo appunto contro Chamberlain. La « Koelnische Zeitung » definì' sce questi intrighi « la rivolta con' tro Monaco », rivolta che, per quanto fatua non rappresenta me' no per questo un pericolo per la pace. Soltanto il viaggio di Chani' ceimaledcucgdadfadchsuIldLngdeddpteddapdttseindlivsdpntamm berlain a Roma potrà, se mai, rimettere in movimento la arrestata navicella monacense. Tutti i giornali, per altro, registrano questa sera col più vivo universale interesse in diffusi telegrammi da Parigi la notizia dell'avvenuto inizio di un'azione diplomatica dell'Italia sul tema delle rivendicazioni nazionali e coloniali che essa ha diritto di ripetere alla Francia, azione che parte dalla constatazione dell'avvenuta decadenza degli accordi del gennaio 1935; e notano come, fra le rivendicazioni italiane quali le ha esposte in questi giorni unanime, la stampa della penisola e le dichiarazioni fatte in .proposito dal signor Bónnet, la distanza sia molta. Tuttavia il signor Bonnet aveva preventivamente dichiarato che la Francia considera ancore in vita gli accordi del 1935; il « Berliner Tageblatt », però, nota come nella sua seconda dichiarazione, quando il principio dell'azione diplomatica italiana aveva già avuto luogo, il Ministro francese si è astenuto dal ripetere questa sua tesi. Giuseppe Piazza

Persone citate: Bonnet, Chamberlain, Ciano