Il Duce inaugura la Mostra delle bonifiche

Il Duce inaugura la Mostra delle bonifiche Il Duce inaugura la Mostra delle bonifiche La documentazione della gigantesca opera di redenzione della terra nella quale sono stati sinora investiti venti miliardi di lire La grande rassegna al Circo Massimo Roma, 22 dicembre. Nel decennale della Legge Musfioliniana sulla Bonifica integrale, questa sera, alle ore 17,30, il Duce ha solennemente inaugurato, al Circo Massimo, la Mostra delle Bonifiche, ohe apre 11 suo vasto ed tmponente padiglione armonicamente inquadrandolo nel complesso architettonico della « Mostra Autarchica del Minerale Italiano ». E l'una e l'altra Mostra — realizzazioni superbamente concrete della tenace volontà e capacità del Regime nei due fondamentali settori della Nazione — mentre armonizzano bene esteticamente, danno anche, nell'insieme e tangibilmente, una visione completa ed esauriente del vittorioso cammino percorso dall'Italia in 17 «uni di Fasciamo. Dieci anni Cosi, nel primo decennale della applicazione della L>egge Mussolini sulla bonifica integrale, bastano poche cifre a dimostrare l'importanza di questa ciclopica opera che ha investito, fino ad oggi, circa 20 miliardi di lire, dando grandissimo contributo all'Autarchia alimentare e industriale della Nazione, come testimoniano i due milioni e mezzo circa di terreni bonificati e messi a coltura; 1 dodici milioni di quintali di grano in più ottenuti sulle zone bonificate e l'aumento di circa mezzo milione di capi di bestiame. La Mostra delle Bonifiche, già pronta fin dal 18 novembre e da allora ad oggi allestita Internamente in soli trentadue giorni, che sinteticamente ed artisticamente analizza i principali aspetti della, bonifica stessa, naturalmente rW| servando uno spazio maggiore alla, Illustrazione delle opere bonifteatrlcl di attività statale, occupa e copre un'area di' quattromilacin. quecento metri quadrati e si divide in quattordici reparti. Attendono il Duce, all'ingresso della Mostra, il presidente della Camera fascista S. E. Costanzo Ciano, un rappresentante del .Senato, membri del Gran Consiglio, del Governo, i componenti il Direttorio Nazionale del P.N.F., gli Ispettori del Partito, membri della Commissione suprema per l'Autarchia, i Presidenti delle Confederazioni fasciste, senatori, deputati, generali e numerose altre autorità e personalità. Ai lati del Palazzo che ospita la Mostra sono schierati i dirigenti nazionali e provinciali delle due Confederazioni dell'Agricoltura e una foltissima rappresentanza di bonificatori. Lo schieramento con tlnua con reparti della Milizia forestale accompagnati dalla fanfa ra, le Camicie Nere dell'Urbe con labari e gagliardetti, gruppi numerosissimi di lavoratori agricoli e di agricoltori, nonché le maéstran. ze che hanno partecipato ai lavori della Mostra. Alle 17,30, squilli di tromba annunciano l'arrivo del Duce. La fanfara della Milizia Forestale intona l'inno Giovinezza e il Duce, ricevuto dal Segretario del Parti to, percorre la via dell'Ara Massima di Ercole passando in rivista, con rapido e vigoroso passo, 1 reparti in armi e le formazioni fa sciste, fra l'Irrefrenabile e travol gente entusiasmo delle formazioni stesse, che scandiscono alto il nome del Duce, agitando gioiosamente labari e gagliardetti. Quindi il Duce sale la scalea del Palazzo della Mostra delle Bonifi che e sosta sul primo ripiano, men tre i Moschettieri snudano i pu gnali, irrigiditi nel saluto. Il cammino percorso H Segretario del Partito ordina il Saluto al Duce, cui risponde possente e vibrante VA noi della folla; e ora il Sottosegretario alla Bonifica integrale, S. E. Tassinari, avutone l'assenso, pronuncia il se guente discorso: « Duce! questa Mostra delle Bo nifiche vuole segnare, secondo i Vostri ordini, una data ed una tappa: il primo decennale della Vostra legge. Nel 1942, all'Esposizione Universale, sarà fatta, conformemente a quanto avete disposto, la grande rassegna della Bo nifica integrale. Per avere un'idea precisa dell'importanza della legge, bisogna considerare che i territori a cui si applica sono i seguenti: 5,7 milioni di ettari di comprensori di bonifica, 7,8 milio ni di ettari di bacini montani fuo ri dei comprensori di bonifica, 15 milioni di ettari fuori dei comprensori e dei bacini montani, a cui la legge si applica per le opere di miglioramento fondiario. Tutta la superficie produttiva del Regno ne è perciò investita, con evidente fondamentale riflesso, sul piano autarchico. « Poche cifre compendiano il cammino percorso: dal 1870 a! 1922 lo Stato italiano ha eseguito 702 milioni di lire di opere pubbliche di bonifica e di sistemazio ne montana. Nell'Era Fascista ne sono state eseguite per 6 miliardi e 579 milioni. Otto decimi, cima, sono state compiute in base alla Legge Mussolini 1928. Dal 1870 a! 1922 sono state sussidiate dal' Stato opere di competenza t>riva- (Telefoto) La relazione dell'ori. Taesinari al Duce E la visita — cui il Duce dedica una attenzione profonda, tutto osservando e di tutto rendendosi esatta e minuta cognizione — continua ora con la sezione della Milizia Forestale, la quale, nella do cumentazione del rimboschimento e della sistemazione dei terreni del bacini montani, esalta la figura indimenticabile di Arnaldo Mussolini, che diede la sua appassionata volontà realizzatrice al risollevamento agricolo - forestale Da questa sezione, il Duce passa successivamente — e in ogni reparto i tecnici preposti Gli illustrano il materiale esposto — in quella che raccoglie la imponente attività dei consorzi di, Bonifica. Qui campeggiano gli esempi più tipici della vasta attività bonificatrice compiuta nel decennio dagli agri coltori'singoli ed associati nell'A grò Pontino, nell'Emilia, nel Veneto, in Toscana, in Sicilia, in Sar degna, in Libia. Dai consorzi di Bonifica, il Duce passa ora a visitare la sezione dedicata all'ope ra che svolge il Commissariato per la colonizzaziene e le migrazioni, opera davvero imponente, qui documentata con ampiezza esauriente. Voi disposto, oltre il 40 per cento della spesa per opere pubbliche riflette il mezzogiorno. A questo poderoso complesso si unisce il piano quinquennale di irrigazione, iniziatosi con le regolazioni dei grandi laghi prealpini, fra le quali spicca l'Adige, Garda, Tartaro, Cariai Bianco, Po di Levante. « Duce! l'opera gigantesca è consacrata alla storia e porta nei secoli il nome di chi l'ha concepita e la volle ». L'applauso che accoglie le pa-' role di S. E. Tassinari si tramuta subito in una nuòva ovazione di omaggio devoto che accompagna il Duce, mentre, seguito dalle ge narehie e dalle autorità, sale la breve scalea, facendo il Suo ingresso nel salone centrale della Mostra. ta per 40 milioni di lire: dal 1928, ne sono state sussidiate per 4 miliardi e 414 milioni. In complesso: dal 1870 ad oggi sono state eseguite un complesso di opere di bonifica e di miglioramento per miliardi 11,7. Di questi, 11 miliardi ricadono nell'Era Fascista di cui 9,2 datano dalla-Legge Mussolini. Nei 5,7 milioni di ettari di com- grensori. di bonifica, le opere publiche sono terminate sopra 2.6 milioni di ettari, .mentre sono in corso nel rimanente. Alla sola coltura frumentaria sonò stati riscattati 325.000. ettari. Nell'Era Fascista sono stati resi irrigabili 830.000 ettari, di cui 700.000 dalla Legge Mussolini. « Sono stati costruiti canali di scolo e di irrigazione per chilometri 17.526; arginature per chilometri 3.736; strade per chilometri 10.729; case'coloniche 34.425; fabbricati accessori 43.962; condutture principali per acquedotti rurali per chilometri 608.' « Il confronto fra 11 passato e l'Era fascista è semplicemente stupefacente, come dimostra il volume pubblicato oggi. « Questa è l'opera compiuta. Il plano da Voi esposto per il futuro contempla il coronamento di quest'opera italica. Le tappe hanno questi nomi, per fermarsi alle maggiori: Nurra, Campidano di Oristano, Sulcìs, in Sardegna; Belice, Lentini, Gela, in Sicilia; San Eufemia, Rosarno, Siberi, Stornava, Metaponto in Calabria e Lucania. Si colonizza il Tavoliere di Puglia: il primo lotto è di 80.000 ettari. Seta, Volturno, Garigliano in Campania; si completa entro il 1942 la Bonifica Pontina con quel la di Ostia, a cui segue la Bonifi ca Grossetana. Hanno definitivo assetto le Bonifiche Emiliana prossima al compimento di Parmigiana, Moglia di Burana, la Renana. Si corona, con oltre quattromila poderi, la Bonifica Ferrarese, mentre si trasforma profondamente la Piana Ravennate ed una larga azione è riservata alla zona calanchìva dell'Appennino Emilianoromagnolo. Hanno termine le bonifiche ormai in avanzato stato dell'Estuario Veneto e si completano la Bassa Friulana e l'acquedotto istriano, •i Nel nuovo piano di bonifica da Nel Salone principale ■ E al Duce, cui fa da guida il Sottosegretario alla Bonifica Integrale, appare subito l'attività di carattere statale, rappresentata con efficaci fotomosaici che illustrano le diverse fasi della ho nifica. Il Duce compie il giro del salo ne, dove è stata ricavata una sala circolare nella quale è la gloriti cazione simbolica dei grandiosi risultati ottenuti. Su di una vasca, che rappresenta la palude, si eleva, infatti, una figura muliebre con la mano protesa a reggere un mannello di spighe, aureolato da una trionfale corona, pure di spighe. Sempre nel salone principale il Duce osserva la prima macchina idraulica meccanica — gloria del la ingegneria nazionale — che il Sindacato fascista degli ingegneri ha allestito nella sua sezione. Quindi, ritornato nel vestibolo, il Duce si sofferma nella sezione del Ministero dei Lavori Pubblici. Qui sono illustrate le grandiose opere di regolazione dei laghi alpini, che oltre a offrire l'energia motrice, danno ingenti quantitativi di acqua per l'irrigazione, Lo stuolo delle Massaie Rurali Sezioni speciali sono dedicate a Mussolinia di Sardegna, alla bo nifica della Nurra, all'Opera Coni battenti e al Ministero di Grazia e Giustizia e ora il Duce percorre le sezioni delle due Confederazioni degli agricoltori, che dimostrano qui la loro potenza organizzativa nel vasto e delicato settore sindacale, come forza attiva dello Sta to per la realizzazione del piano di bonifica. A testimonianza di ciò, dieci grandi pannelli decorativi rappre sentano li bonificatore e le opere di miglioramento fondiario, mentre un'altra serie di pannelli decorativi illustra le singole categorie di opere: fabbricati, case, acquedotti, strade, eccetera. Inoltre l'appoderamento nelle zone di bonifica è illustrato, nei suol esempi più tipici e famosi, come l'Agro Pontino, dove, a fianco dell' O.N.C., la attività privata si è mirabilmente esplicata su 35.000 ettari; l'Agro Romano, la Maremma Toscana, il Tavoliere di Puglia, la Sicilia, la Sardegna. Da queste due sezioni, il Duce passa poi —■ a conclusione della Sua visita — a visitare gli ultimi tre reparti che completano la Mostra e che sono dedicati al sindacato tecnici agricoli, al credito agrario e alla sanità pubblica. Nel padiglione delle arti d il ihit pgEd ora il Duce è richiamato da uno squillante e gioioso gridio, Lo invocano cosi un folto stuolo di massaie rurali che indossano pit. toreschi e sgargianti costumi, e le formazioni fasciste femminili che fanno duplice schieramento sul viale prospiciente la Mostra autarchica del Minerale italiano. L'apparire del Duce suscita nelle massaie rurali e nelle formazioni femminili fasciste un clamore appassionato e giocondo di evviva. E nonostante l'attesa sotto la pioggia che scroscia violenta, esse non scemano un attimo l'Intensità ardente della loro acclamazione, che si fa via via sempre più alta vibrante. Il grido di «Duce! Duce! », riecheggia insistente, ed il Duce eleva alto, più volte, il braccio nel saluto romano a tanta appassionata e fedele dimostrazione. Quindi le massaie rurali intonano l'inno Giovinezza, seguito dall'Inno dell'Impero; e poi, cessati i canti, i reparti della Milizia Forestale, che sono schierati al lato sinistro del Palazzo della Mostra delle Bonifiche, intonano a- loro volta un inno. E così, mentre la dimostrazione di entusiasmo non cessa, il Duce percorre a piedi lo schieramento delle organizzazioni fasciste, fatto sempre segno ad un travolgente entusiasmo. Quindi il Duce si porta al padiglione delle Arti dove, accompagnato dal Ministro Segretario del Partito, dal Ministro dell'Educazione Nazionale e dal Ministro della Cultura Popolare e da altre autorità, ammira il gruppo michelangiolesco della Pietà di Palestrina, e dove s'intrattiene brevemente con il fascista Gaslinl, che ha messo a disposizione del Duce una somma con la quale il Duce stesso ha acquistato l'opera di Michelangelo donandola allo Stato. Nel Padiglione delle Arti, il Duce ammira, nelle botteghe artigiane che vi sono allogate, ceramiche di Faenza, alabastri di Volterra, vetri incisi e vetro allume di Murano, e a Lui viene fatto omaggio di vari oggetti artistici. Quindi il Duce, ossequiato dalle autorità, lascia la Mostra autar-j chica del Minerale italiano, che da oggi si completa magnificamente con la Mostra delle Bonifiche, posta sotto il segno delle lapidarie parole mussollniane: « La terra e la razza sono inscindibili, e attraverso la terra si fa la storia della razza, e la razza domina e sviluppa e feconda la terra ». Il nostro imponente padiglione all'esposizione di New York G 22 dicmbre pGenova, 22 dicembre. Con il Rex ha fatto ritorno la Commissione italiana per l'esposi: zione universale di New York, di cui è capo S. E. l'ammiraglio Giuseppe Cantù. Il vice-Presidente on. Vittorio Buratti ha ricordato che nel Consolato d'Italia a New York ha riunito tutti gli albergatori ed esercenti di ristoranti nostri connazionali per indurli a restare fedeli ai prodotti tipicamente italiani, che hanno dato fama mondiale alla nostra cucina. Il padiglione italiano è quasi terminato nella sua struttura e si erge Imponente vicino a quello dell' Inghilterra. Giorni or sono — narra l'on. Buratti — la sua imponenza ha dato nell'occhio all'exmlnistro Eden che, mentre usciva dal padiglione del suo paese, ha domandato: « E quello che è? ». Un accompagnatore ha risposto: « E' il padiglione dell'Italia, ecce.lenza ». Al che il ministro, con una espressione di stupore, si è limitato ad aggiungere: « Ah! ». La commissione farà ritorno in America nel marzo prossimo Sosta a Terni degli ingegneri R gdel corso dell'I.R.I. Terni, 22 dicembre. Si è concluso questa sera la prima fase del corso dell'I.R.I.. di recente Istituzione governativa per la preparazione alle carriere industriali, del quale fanno parte 35 giovani Ingegneri di tutta Italia. Durante la permanenza di venti giorni nel nostro importante centro industriale, i giovani ingegneri hanno visitato e studiato i più importanti reparti dei varil stabilimenti siderurgici, delle centrali elettriche, degli stabilimenti elettrochimici di Papìgno e di Nera Montoro nonché le miniere di Morgnano. I giovani sono stati fatti segno a manifestazioni di cordiale ospitalità da parte del dirigenti della Società Terni e rielle maestranze!