La melanconica vicenda di una mirabile opera d'arte
La melanconica vicenda di una mirabile opera d'arte La melanconica vicenda di una mirabile opera d'arte lina curiosa vicenda giudiziaria originata da un bronzo del Gemito raffigurante S. A. K. il Dura d'AoHta Emanuele Filiberto dopo avere formato oggetto d'esame da parte dei giudici del nostro Tribunale è stata riesaminata dai consiglieri della terza Sezione deiCorte d'Appello (relatore ed eotensore il comm. Buozzi). 11 comm. Carlo Foresti di Milano aveva convenuto avanti il noBtro Tribunale Civile il eig. Filippo Farinelli, abitante nella nostra città perchè venisse condannato l restituirgli un bronzo raffigurante :ome si è detto un busto del Duca di Aosta Emanuele Filiberto, affidatogli perchè ne curasse la vendita a t«rxi. Non essendo questa avvenuta si era rivolto all'autorità giudiziaria chiedendo anche il risarcimento dei danni La consegna del busto, opera, origina le del Gemito del valore di circa 26.000 lire, era Btata, fatta dal Foresti al Fa riseli! tramite il mediatore Leonidi. Senonchè il Fa ri selli depositava il ini sto presso il corriere Goldaniga dando disposizione di non consegnare a chiccheesia- l'opera senza sua esplicita au torizzazione. Il Foresti veniva cosi messo nell'impossibilità di ritirare il busto. Il Fariselli avanti il Tribunale obbdettò che il busto in contestazione gli era stato consegnato dal Leonidi come cosa propria a garanzia di un debito di L. 1700 contratto verso di lui a seguito della permuta di oggetti artistici. Vantando perciò un diritto di pegno sul busto si opponeva alla restituzione finche questi non avesse dimostrato di esserne il proprietario ed avesse liberato la cosa mobile dall'onere reale di garanzia impostole pagandogli le lire 1700 con interessi e spese. Le parti deducevano varie prove ma il Tribunale respingeva quelle del Fariselli ed ammetteva invece quelle del comm. Foresti. In sede di riesame della vicenda, su appello del Fariselli, la nostra torte d'Appello , riformando parzialmente la sentenza del Tribunale, ha ammesso un capitolo di prova per testi dedotto dal Fariselli il quale si è offerto di provare che il busto su cui verte la lite, opera dello scultore Gemito e raffigurante S. A. K. Amedeo di Savoia e non Emanuele Filiberto di Savoia, gli fu consegnato rial Leonidi come cosa propria a garanzia di un costui debito di lire 1700 contratto verso lo stesso Fariselli.
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